Crotone. La stagione Beethoven parte con la pianista Teresa Campana

Crotone Tempo Libero

Con il concerto della giovanissima pianista Teresa Campana, domenica scorsa, 28 Gennaio, a Crotone, la Beethoven ha ufficialmente dato il via alla Stagione Concertistica 2018 che vedrà protagonisti proprio i giovani talenti che attraverso concorsi prestigiosi si stanno affermando nel panorama artistico internazionale.

Una giovane calabrese, Campana, che nell’Auditorium del liceo musicale ha letteralmente estasiato il pubblico, formato anch’esso principalmente da giovani studenti.

Tocco vellutato e ben calibrato, suono spontaneamente antiretorico e duttile, attenta e misurata nell’espressione, molto accurata nei fraseggi e negli stacchi.

Ha presentato un programma molto bello, ma altrettanto ricco d’insidie, che richiedeva una capacità tecnica e di tenuta non comune, spaziando da Beethoven 32 variazioni in Do minore a Schumann, Studi Sinfonici op. 13, Scriabine – Studio op. 2 n.1 per concludere con Liszt, Busoni, Mephisto, Waltz.

Un cammino pianistico fatto di contrasti più che di analogie.

Tecnica granitica e brillante dove in effetti la cura per il suono, il fraseggio misurato e la sobrietà nella fiorettatura hanno sostenuto una lettura che è spiccata per semplicità e accorata bellezza.

Un dialogo artistico sensuale, ma intimo e confidenziale allo stesso tempo, casto, con raffinate stereografie armoniche, ricche di cantabilità.

Alla fine del concerto dopo un bellissimo bis, “Les cloches de Las Palmas” di Saint Saens, una delegazione di studenti del Liceo formata da Antonio Chiarelli, Aldo Giusti e Marianna Gravina ha voluto incontrarla, rivolgendole alcune domande.

Come è nata questa passione?

Il mio è papà è musicista. Ha una scuola di musica, quindi grazie a lui, ho iniziato lo studio del pianoforte e poi pian piano crescendo, è diventata più che una passione.

È molto difficile fare la pianista?

È impegnativo.

Quali saranno i tuoi progetti futuri?

Spero di laurearmi a Febbraio, poi migliorare sempre e cercare di fare sempre meglio.

Come mai la scelta di questi autori?

Perché sono una grande appassionata di liszt e della musica romantica in genere. Soprattutto Liszt, Busoni con il Mephisto, poi Schumann e gli studi sinfonici, Beethoven e le 32 variazioni.

Che cosa suscitano in te questi brani?

Emozioni, paura, ma anche senso di felicità.

Preferisci l’aspetto romantico o classico?

Quello romantico.

In futuro pensi di intraprendere la carriera artistica?

Spero che il pianoforte possa essere e rappresentare il mio mondo interiore e la mia professione.