Oriolo Cult Festival: cinque giorni per imparare a giocare

Cosenza Tempo Libero

Nel ricco programma proposto quest’anno dall’oriolo Cult Festival, non poteva mancare un spazio dedicato ai più piccoli, perché nel paese che è Casa delle Arti, non può essere che fortissima l’attenzione per quella complessa arte che è il crescere. Lo dimostrano le tante iniziative poste all’interno della programmazione, sotto il marchio Nuvole a Merenda, dedicate ai bambini, finalizzate a regalare loro un momento di crescita spensierata attraverso il gioco.

Da oggi, 25 luglio, fino al 27 luglio e poi ancora il 10 e 13 agosto, a partire dalla mattina, all’interno del magnifico Palazzo Giannettasio, del Castello Medioevale di Oriolo e presso il teatrino ex Mandragola, si susseguiranno spettacoli di teatro di figura, laboratori di pupazzi in gommapiuma (che saranno esposti poi in una mostra dedicata) e materiali di riciclo, a cura del PAT Teatro di Matera; e ancora letture di fiabe, racconti in dialetto e merende a km zero preparate con prodotti locali e genuini offerte della aziende alimentari locali.

Imperdibile stasera lo spettacolo Florinda e l’Orco, una promessa è una promessa. Le fiabe, la manualità, la creatività, lo scambio, la genuinità dello stare insieme, sono gli assi portanti di questo progetto, finalizzato ad aprire nuove finestre percettive nei più piccoli, grazie ad una proposta che nella riscoperta di un approccio a zero tasso tecnologico affonda le sue radici.

Si tratta infatti di una serie di eventi PhoneFree, cioè eventi durante i quali sarà in vigore il divieto di utilizzo degli smartphone, diventati ormai dei veri e impropri alleati del genitore nell’ardua impressa di gestire l’intrattenimento dei propri bambini.

La manifestazione è ricca di una serie di attività partecipate, oltre ai laboratori creativi, come la riscoperta del linguaggio, anche arcaico e dialettale, mediante le paummdje (le favole) in dialetto, proprio come era usanza di un tempo, con un appuntamento a cura dell’Associazione Albero della Memoria del demologo Piero De Vita, senza dimenticare i laboratori di pittura su ceramica a cura del Maestro d’Arte Roberta Proto.

Cinque giorni per imparare a giocare, proiettandosi in un futuro che ha gli occhi di un bambino, occhi che non possono che sorridere.