La pedofilia tra deviazioni e feticismo e il racconto delle vittime di abusi

26 gennaio 2012, 19:27 Il Fatto

Spesso le parole ingannano: il loro significato letterale, infatti, è ben distante da quello reale e portano con loro un bagaglio di violenza e sofferenze inaudite. Il caso più eclatante è quello di pedofilia, termine che letteralmente significa amore per i bambini, mentre il suo significato reale è quello dell’attrazione erotica e delle molestie nei confronti dei più piccoli. La stessa definizione del fenomeno si è modificata nel tempo, passando da quella che la indicava come “una perversione in cui una persona si sente eroticamente attratta da bambini di entrambi i sessi” ad una definizione più ampia nell’ambito delle parafilie. Per parafilia si intende quell'insieme di manifestazioni della sessualità umana, rivolte a comportamenti o situazioni non direttamente connessi al fine riproduttivo tipico del sesso tradizionale, rappresentate da fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti.

Per il dizionario Utet “la pedofilia è una deviazione sessuale in cui si manifesta un interesse erotico per fanciulli impuberi maschi o femmine, talora limitato al desiderio o al tentativo di seduzione, oppure unito a esibizionismo, a sadismo, a feticismo”. La pedofilia, poi, è un fenomeno che porta con se molte implicazioni, soprattutto se si tiene conto che, come indicano le statistiche, i pedofili appartengono per lo più alla cerchia intima del bambino. L’orco, infatti, spesso è un parente stretto, come il padre, la madre o entrambi i genitori ma anche nonni, zii, cugini, fratelli maggiori: persone, quindi, in cui il bambino ripone la propria totale fiducia e che lo hanno tradito, invece di difenderlo. E quando, poi, la pedofilia è anche incesto, le conseguenze della violenza sul bambino sono particolarmente devastanti.

Anche quando le violenze sono esterne alla famiglia, sono quasi sempre nell’ambito delle cerchia di persone vicine e conosciute; talvolta, gli stessi familiari sanno ma non parlano, o, magari addirittura sconfessane le confidenze del bambino, finendo così per aumentare colpevolmente la sua disperazione. Non è possibile tracciare un identikit del pedofilo tipo, visto che a praticarla sono individui con caratteristiche diverse, sia per età, anziani, adulti e giovani sia per grado culturale. La pedofilia, infatti, si caratterizza per un tratto multifattoriale, che coinvolgono aspetti mentali, istituzionali, di attività, di educazione sessuale, di violenza, di controllo delle pulsioni. Un fenomeno, questo, che utilizza anche i moderni mezzi di comunicazione per attrarre le sue vittime e impegna sempre più le forze dell’ordine e la magistratura in una vera e propria battaglia per debellare questa autentica piaga sociale.