Quella del Parlamento Europeo in Calabria è stata una missione incompiuta, e vi spiego perché

5 novembre 2022, 13:34 Opinioni&Contributi

Si è conclusa ieri la missione in Calabria della commissione Ue Sviluppo regionale. Un appuntamento importante che si è trasformato in uno spot per il neo ministro Fitto e per la Giunta calabrese. Non a caso, ed è la prima anomalia, la conferenza stampa è stata tenuta ad inizio missione… perché il neo ministro Fitto voleva essere presente. È stato così ufficialmente reso l’avvio di un percorso… mentre il succo è nelle conclusioni, ahimè, e nelle distorsioni rimaste tali di una realtà da ribaltare, tra pregiudizi da rimuovere e lacune croniche da colmare.


di Rosa D’Amato*

Ho preso parte alla missione in qualità di parlamentare europea componente della commissione Sviluppo regionale. Il mio Sud lo conosco. Essendo pugliese, la Calabria mi è vicina nel cuore e per confini.

Noi meridionali sappiamo. Conosciamo vizi e virtù di noi stessi. E abbiamo il dovere di difendere la nostra terra, lavorare per valorizzarla e rimuovere gli ostacoli (tanti ostacoli…) che ne impediscono il definitivo sviluppo. Ma la polvere non può rimanere sotto il tappeto.

È giusto che sappia che le conclusioni di questa missione, svolte con i parlamentari spagnoli, rumeni e francesi, sono allarmanti e… disarmanti allo stesso tempo.

Si vuol far passare il messaggio che al Sud abbiamo l’oro in mano e non siamo capaci di farne tesoro? Non ci sto. Non siamo la terra degli inetti o dei parassiti.

L’Europa i fondi li assegna per creare sviluppo nelle regioni cosiddette “meno sviluppate”. Tocca al Governo centrale e alle Regioni creare i presupposti di spesa ed investimento reali.

L’Italia e le sue Regioni devono essere in grado, davvero in grado, di poter superare il metodo della spesa corrente e di assicurare a tutti i livelli essenziali di prestazione.

La sfida in premessa è questa. Ma il gap organizzativo negli uffici pubblici è palese, il numero dei funzionari è basso rispetto alle altissime aspettative che la mole di fondi a disposizione genera.

Il Sud non si risolleverà mai continuando a muoversi lungo queste strade in salita. E così facendo rischierà, nel medio periodo, di trascinarsi il Nord.

Accade solo in Italia: in Polonia, in Romania e in Bulgaria, ad esempio, le regioni anch’esse dichiarate in difficoltà… anno dopo anno stanno crescendo esponenzialmente.

In Italia non sta avvenendo anche perché siamo ancora in attesa di una seria ed efficace riforma amministrativa che snellisca le funzioni e potenzi gli uffici. Al Sud il numero dei funzionari è un quarto rispetto a quello del Nord, tanto per citare un dato sconfortante e allarmante.

Nel corso della missione conclusa ieri in Calabria, non sono inoltre mancate le domande sulla criminalità organizzata. O meglio, è emersa l’esigenza di ottenere forti rassicurazioni sul monitoraggio dei fondi strutturali e di quelli previsti dal Pnrr.

Un problema non solo meridionale… ma che nel meridione ha maledette radici profonde. In tal senso, il presidente della commissione Sviluppo Regionale Ue, Omarjee, ha posto domande ben precise.

Bisogna infatti prestare attenzione a tutela del 99% dei cittadini calabresi, meridionali, italiani onesti affinché i fondi europei non cadano nelle mani sbagliate!

Il nostro Sud merita attenzione, serietà e atti concreti che mettano la pubblica amministrazione nella condizioni di essere al passo con la sfida del futuro.

Sarebbe un ottimo inizio, indice di lungimiranza e concretezza. Stiamo parlando di un futuro finanziabile e progettabile, la cui realizzazione passa dalla capacità di procedere in trasparenza, e speditamente, alla spesa.

La relazione finale in commissione europea, al termine di questa missione, non potrà prescindere dall’audizione in Parlamento Ue del neo ministro italiano per gli Affari europei e delle autorità di gestione delle regioni del Sud.

Il tema in campo è serio e condito da aspetti da sviscerare adeguatamente. Le passerelle lasciano il tempo che trovano. E per il bene del nostro Sud non c’è tempo da perdere.

*Parlamentare europea Greens/Efa