Occhiuto non è Occhetto. Lo sbarco in Calabria della Brigata medica ‘Cuba Libre’ preoccuperebbe i servizi segreti occidentali

20 agosto 2022, 13:20 100inWeb | di Vito Barresi

Capita talvolta che le vie della politica, anche se lastricate di buone intenzioni, rischino di trovarsi inaspettatamente all’imbocco della via dell’inferno. Delle polemiche ovviamente. Sarà pure una parafrasi ma sembra proprio questa la rappresentazione che si va consolidando in questo infuocato post-ferragosto italiano attorno all’idea, pur bizzarra ma lodevole, cotta e servita col tumulto di un fulmine d’agosto, dal presidente ‘glamour’ della Regione Calabria Roberto Occhiuto, che ha voluto d'un colpo liberarsi dal fardello fallimentare (ereditato) di una sanità allo sbando, internazionalizzando la medicina regionale, “appaltando” al gioco della domanda/offerta sul mercato globale delle professioni mediche, l’intera rete ospedaliera calabrese, aprendo le corsie a ben 500 medici cubani.


di Vito Barresi

Il plotone di volontari in camice bianco appartenente alla neonata Brigata medica “Cuba Libre” (QUI) da far paura persino all’unità coronarica del Policlinico di Germaneto, gagliardamente in navigazione verso il Porto di Calabria per uno sbarco tanto storico da far impallidire il glorioso ricordo dei Mille di Giuseppe Garibaldi, ha suscitato l’indignata reazione della libera stampa anglo-monarchica di Londra che si è dovuta narrativamente sospingere fin nel profondo horror di una ridicola pista ‘ndranghetista, con tanto di “investigation” tra i sentieri dell’Aspromonte con svincolo da cartello sforacchiato da lupara d’ordinanza presso il megaporto canaglia di Gioia Tauro.

La presenza dei 500 medici cubani in Calabria, secondo alcune fonti, sarebbe considerata a Londra come una minaccia strategica per la sicurezza nel Mediterraneo e nei confronti dei prossimi assetti logistici dell'Alleanza Atlantica proprio nel Sud Italia.

Infatti, si vanno consolidando molte perplessità e preoccupazione, circa il pericolo che tra i 500 medici cubani, secondo alcuni specialmente tra i servizi della monarchia britannica, potrebbero nascondersi pericolosi “intelligence-man formati nelle principali “università” dello spionaggio post-comunista, dunque, veri e propri agenti segreti infiltrati al servizio di Mosca e Pechino.

L’arrivo di questa divisione di medici cubani sta “inquietando” le menti fervide di molte “tink-tank” che ruotano attorno ai lauti investimenti e finanziamenti delle varie intelligence occidentali.

Molte delle quali sarebbero state subito allertate, nonostante le ferie agostane, per ottenere informazioni su chi e che cosa ci sia dietro la sorprendente mossa del governatore della Calabria.

In particolare acquisire notizie quanto più dettagliatamente sull’identità delle società coinvolte nell’affare, specie conoscere le specifiche del general contractor che sta al centro dell’operazione “Cuba Libre”, l’appaltatore generale e i mediatori italiani che hanno coadiuvato il committente finale per ottimizzare tutti i passaggi, anche fiscali, dell’affare.

E poi chissà, che dire se d’altra parte anche il mitico comandante Che Guevara era un medico prestato alla politica, caduto nella rete degli intrighi internazionali, fomentatore di focolai di guerriglia, poi qui in terra di briganti e ‘ndranghetisti, tanto da far sospettare non solo qualche amante di gialli internazionali che dietro ogni emergenza sanitaria si vedono muovere prima di tutto gli eserciti, come avviene nelle catastrofi sismiche o alluvionali, come avvenuto in Lombardia, dove ancora aleggia il mistero della presenza straniera durante la pandemia Covid-19 dei generali dell’Armata Rossa.

La Calabria non è lontana da Kiev e, forse, siamo anche noi in un nuovo scenario di guerra e riposizionamento della bussola militare. Secondo alcuni esponenti dei servizi l'obiettivo della Gran Bretagna nel prossimo decennio sarebbe quello di dominare completamente l'Europa occupando “politicamente” e “finanziariamente” le principali capitali del continente.

L’Uk avrebbe già conquistato numerose metropoli europee, specialmente in Italia, Portogallo e Spagna e ora progetta di usare il suo clone “irlandese” l'UK-raina quale ponte e piattaforma per “invadere” la parte Est dell'Europa, puntando sui Balcani e la Grecia. Il piano della monarchia inglese e dei suoi governi sarebbe l'egemonia britannica nel Mare Mediterraneo.

A meno che tra i 500 medici di Cuba non via un nuovo e insospettabile “eroe dei due mondi”.