Tra crisi idrica e politica “riciclata” Crotone fa acqua ma la città resta comunque a secco

26 maggio 2022, 17:00 Sr l'impertinente

“Quella della mancanza d’acqua è una questione politica”: così ha esordito il sindaco di Crotone Vincenzo Voce nell’annunciare lo stop all’erogazione idrica per tre giorni (almeno si spera). Un’affermazione che ha spiazzato un po’ tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa, con il primo cittadino che, forse, intendeva riferirsi allo scarso interesse da parte della Regione nei confronti del territorio crotonese. La condotta idrica interessata dalle continue rotture (QUI), infatti, è di competenza del Corap, un ente in perenne liquidazione (come la Sorical) che rientra appunto nella sfera di interesse di Germaneto.


di Sr* l’Impertinente

Visto l’articolato parterre di persone intervenute in conferenza e sedute al tavolo della presidenza, il primo cittadino crotonese probabilmente avrà avuto pienamente ragione, almeno in questo caso.

Tra i presenti, infatti, c’era ad esempio Claudio Liotti, dirigente del Partito democratico ed ex consigliere ed assessore comunale, da sei anni alla guida del consorzio Congesi che gestisce l’acqua per dieci comuni, Crotone compreso.

Ha preso poi la parola Giuseppe Frisenda, ex assessore alla Giunta di Ugo Pugliese, al tavolo come rappresentante cittadino della Protezione Civile, che collabora all’emergenza.

È intervenuto, inoltre, Nicola Belcastro, ex sindaco di Cotronei, anch’egli dirigente storico del Pd, oggi nelle nuove vesti di rappresentante di Calabria Verde, altro ente interessato dall’emergenza.

In pratica la stragrande maggioranza degli intervenuti per gestire l’ennesima “crisi” idrica (seppur pianificata) era composta da politici riciclati in altri ruoli.

A questi - a dire il vero - due tecnici ci si erano pure aggiunti ma a guardar bene appartenenti a due aziende come Sorical e Corap in cui la politica conta e come; tant’è vero che - come accennato - vivono entrambe in stato di perenne liquidazione e di difficoltà finanziarie.

Tornando ai politici presenti in conferenza, si potrebbe sostenere senza ombra di smentita che siano di quelli usciti da una porta (in alcuni casi anche in malo modo) e poi rientrati da una finestra; e viene da domandarsi a questo punto se in questa città l’emergenza vera sia solo la mancanza d’acqua!

Da segnalare, in primis, il fatto che la comunicazione ufficiale dell’interruzione della fornitura idrica è arrivata con netto ritardo, con una fuga di notizie che ha creato non poca confusione.

Alla fine, poi, si è fatta chiarezza ma dopo circa una settimana che la notizia “ondeggiava” ormai nel sempre tempestoso mare del web, con tutte le conseguenze negative del caso spesso sottovalutate anche a livello istituzionale.

Altro elemento da rimarcare è che sul fronte acqua il sindaco Voce, abbia sì ribadito come il Comune non c’azzecchi nulla, ma che abbia anche lanciato un sottinteso per niente frainteso almeno dai presenti più attenti: ovvero che al di là della vetustà della condotta idrica quest’ultima parrebbe esser spesso vittima di presunte “aggressioni”.

Il primo cittadino, sia chiaro, non ha parlato apertamente di sabotaggio quanto di prove fotografiche di danni causati all’impianto da mezzi meccanici (alcuni anche inspiegabili).

Intanto per tre giorni le scuole sono state chiuse per la mancanza d’acqua e per la città hanno fatto la comparsa le autobotti, che ad alcuni riportano alla memoria vissuti di 50 anni fa.

Ma consoliamoci, infine, con almeno un risultato concreto che pare esser stato raggiunto dall’amministrazione pitagorica: nelle prossime 72 ore (o forse più) nessuno potrà sostenere che Crotone è una città con l’acqua alla gola.

Ad avercela l’acqua…

*Simbolo dello Stronzio