Sul ‘Frontex’ degli sbarchi, dopo Riace, Misericordia e Rosarno, Regione Calabria non più straniera in mare ‘nostrum’

27 ottobre 2021, 17:17 100inWeb | di Vito Barresi

Caro Governatore della Regione Calabria, on. Roberto Occhiuto, stendo questa nota rivolta a Lei da uno dei luoghi più significativi e strategici nella mappa costiera calabrese, una finestra splendidamente affacciata sul Mare Mediterraneo, in questi giorni agitato non solo per lo scirocco che imperversa da levante, ma anche in apprensione per la sorte di migliaia di uomini, donne e bambini migranti "sottoposti a una violenza disumana”, da settimane raccolti e poi accompagni su molti approdi costieri regionali da Crotone a Roccella, da Casciolino a Vibo, da Caulonia a Reggio Calabria.


di Vito Barresi

Da questa postazione, messa davanti ai bastioni ‘Aiutante' e ‘Comandante' del Castello di Carlo V a Crotone, fortezza con vista sul vasto orizzonte del Mare Jonio, non solo storica quanto e sopratutto contemporanea, per la sua flessibile e resiliente capacità ecologica di trasformarsi in immediata porta d’accesso per migliaia di migranti che sbucano improvvisi dalla linea di confine marittimo europeo con la vicina Africa, si alza spontaneo non solo il sussurro di un ringraziamento per la fine di un inferno individuale ma anche l’appello a Lei di far sentire con forza e coraggio la presenza della principale istituzione della democrazia e dell’autonomia calabrese, sull’emergenza dei migranti nel Mediterraneo.

Richiesta che si affianca ad altre autorevoli avanzate in questo ottobre affinché siano posti in atto interventi immediati anche da parte della Regione Calabria, per il rispetto dei diritti umani e la tutela delle persone, cioè tutte quelle possibili, sostenibili e compatibili soluzioni politiche, amministrative, solidali e accoglienti per la gestione dei flussi migratori che dalla Libia e da tutto il Mediterraneo, sbarcano nella nostra terra.

Vado al punto di necessità per evidenziarle in breve che questi sbarchi che si susseguono pongono in evidenza che la Calabria è più che mai interconnessa al mondo, forse più di quanto non lo è con in se stessa, e che sarebbe un grave errore rifiutare di riconoscere quanto potrebbe essere dannoso un atteggiamento indifferente rispetto all’impatto che la grande questione dei flussi migratori intercontinentali ha avuto ed avrà sul nostro territorio.

Tocca per questo proprio a Lei in qualità e funzione di nuovo governatore della Regione Calabria saper scegliere una strada diversa e nuova per affrontare il problema dell’impatto migratorio sul territorio e della accoglienza solidale in Calabria, indicando una valida alternativa, tanto attesa dagli stessi calabresi, elaborando un Piano Regionale valido che sia di evidente superamento e distacco dai vecchi modelli del passato che si sono dipanati in quest'ultimo decennio.

A partire dalla devastante rivolta razziale del campo profughi di Rosarno, la cui baraccopoli venne rimossa in presenza dal Ministro Matteo Salvini con le ruspe prefettizie, poi nell’esperienza infernale e terribile di quel che è stata smascherata e repressa dalla magistratura antimafia, cioè l'inquietante gestione ‘ndraghetistica del Cara di Isola Capo Rizzuto, tutta racchiusa nell’eclatante inchiesta giudiziaria sulla Misericordia.

Per finire con l'esemplare condanna dell’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, accusato e condannato dal Tribunale per gravi reati penali in tema di immigrazione, senza tralasciare gli esiti disordinati della gestione ministeriale degli sbarchi da parte di un noto e altro ministro degli interni, anch’esso calabrese, propugnatore di un progetto di "hot spot" poi successivamente revocato e svanito nel nulla.

Oggi, davanti a tutti noi calabresi c’è l’immagine eloquente e significativa che si presenta sulle banchine di un approdo che da qualche mese, si è concretamente trasformato in uno tra i più importanti attracchi del programma dell’Unione Europea, in acronimo Frontex, ora sul fianco jonico centrale con ben due navi in allerta, il pattugliatore della Guardia Costiera L.Dattilo (CP 940) gemello della famosa U.Diciotti (CP 641) insieme alla nave di sorveglianza marittima "Ştefan cel Mare”, costruita con il programma finanziario "Schengen Facility", dal cantiere navale Damen di Galați, al comando della Polizia di Frontiera, Guardia Costa della Repubblica di Romania.

Anche per questo tocca con urgenza a Lei che rappresenta la Regione Calabria, saper fare sinergia specialmente con la vicina Regione Sicilia, per non rischiare di ritrovarsi paradossalmente straniera nel mare "nostrum", impegnandosi nell’elaborare un nuovo approccio al primo impatto territoriale e costiero dell'ondata migratoria, andando oltre la cronaca degli sbarchi.

Individuando scelte, approntando soluzioni, elaborando nuove politiche sociali e solidali di prima accoglienza, sostenibili e coerenti con la condizione di interdipendenza, connessione e condivisione in cui si trovano oggi tutte le sponde e le rive sud del Mediterraneo europeo, africano e asiatico, compresa quella lunga strada di mare che si chiama Calabria.