Voce Sindaco Flop. Fallisce la sua ennesima e indecente sceneggiata. Giunta in agonia verso un sicuro rimpasto

9 settembre 2021, 22:00 Il Mastino dei Baskerville

Mia carissima amica, il Mastino di Baskerville si è chiesto attonito, e alquanto basito, in quale borsa del pianeta azzurro, da quali allibratori e quali bookmaker di azioni finanziarie e scommesse calcistiche sfuse, sia stimato e a quanto quotato il prezzo politico di una gigantesca figura di merda come quella rimediata dal Sindaco Voce davanti alla vuota assemblea popolare chiamata a viva voce sotto il bastione tetro di un Castello chiuso che non è stato in grado di far riaprire neanche durante la stagione turistica 2021 appena trascorsa.


Abbiamo fatto, e in tutta fretta, a tal proposito, una ricerca random su almanacchi e indirizzi web planetari ricavandone una deludente e amara risposta, più o meno un ragno dal buco, vista la pochezza di popolo pressante che era presente, nel mentre il resto lo spernacchiava, sganasciandosi di risate davanti al suddetto in giacca e cravatta, ascoltandone il suo laconico e confuso commento, digrignato con astio e rabbia dai microfoni di “tele zagarogna”, sempre pronta a riprendere e imbellettare la qualunque sindaco di turno, compreso l’ultimo in azione.

Più o meno prevedibile, il responso è stato secco e perentorio, comunque tale da sbalordire tutti i canili di Baskerville, nei termini di ben precise coordinate geografiche che di seguito riportiamo a beneficio dei nostri amici in loco: squadra in campo, capitano e player, Vincenzo Voce, che al secolo sarebbe sindaco di Crotone, per nomina di popolo promulgato da re Carlo V detto Tansi; sito regionale, Crotone Villa Comunale; partita, match in calendario, assemblea pubblica cittadini; presenze, un ex frate dell’Ordine dei Cinque Stelle di Pallagorio tale padre Mandrogno, dai più qui conosciuto con il nome di Dario o Ilario di Santa Veneranda in famiglia Berlingieri e affini fondiari.

Bando alle chiacchiere erano praticamente in numero rumeno pari a trentadue (QUI). In politica non bisognerebbe mai dire una cosa per un’altra. Anche perché ora tutti dicono che in realtà il sindaco Voce ha fortemente voluto questa assemblea cittadina, con il trucco e il pregiudizio, ossia per utilizzarla non solo in funzione elettorale ma soprattutto come arma di pressione, almeno così osservano i suoi ex amici, oggi diventati peggiori nemici, da utilizzare contro lo stesso organo sovrano della democrazia locale, cioè il Consiglio Comunale.

Tuttavia non tutte le ciambelle escono con il buco. E adesso il foro da cui proverebbe a scappare con la coda tra le gambe il volpino Voce, dopo che questa assemblea farlocca è stata un colossale flop, è cercare di occultare e nascondere la straordinaria figura di merda rimediata in questa campagna elettorale, apprestandosi all'affannosa e spasmodica ricerca di nuovi approdi più consoni per puntellare la sua totale perdita di credibilità e consenso, archiviando per sempre il suo fugace innamoramento con il tornado appassito del grillismo.

Piaccia o meno è questa la vera novità politica a un anno dall’elezione di Voce, cioè il fatto che sia completamente svanito il suo elettorato, evaporato il suo pubblico, scomparsi persino i suoi fans e supporter, tanto che dopo quanto accaduto è chiara ed evidente la sua plateale delegittimazione popolare e che forse farebbe meglio a smetterla di atteggiarsi a demagogo e tirannello di contrada Gabelluccia.

Noi Mastini siamo certi che lui con la politica sta come i cavoli a merenda essendo dichiaratamente non solo un sindaco qualunque ma purtroppo un primo cittadino di chiaro stampo qualunquista.

Semplicemente Voce non essendo un politico finisce suo malgrado per essere semplicemente e drammaticamente soltanto un “politicante.

Enzuccio dai, una volta eri un finto differente (un vero indifferente?), prova a scendere dalla tua collina dei veleni, fatti prestare il saio (ma solo quello) dal Barbuto Frate Mandrogno di Santa Veneranda in Corrado Margherita.

Ravvediti al più presto che sei ancora in tempo e prepara la lezione, senza private consulenze, rispettando le istituzioni, in primo luogo il Consiglio Comunale, ridando dignità al tuo deprecabile contegno annuale che, in più occasioni, ha dato negativa prova di calpestare la centralità e i diritti dell’autonomia locale e della democrazia rappresentativa.