Rivoluzione Grunen Calabria. Un protocollo d’intesa su Transizione Ecologica nel programma della nuova Giunta Regionale

12 giugno 2021, 12:12 100inWeb | di Vito Barresi

In breve, c'è bisogno di una clausola di salvaguardia climatica e ambientale da inserire in quel che sarà il programma della nuova giunta Regionale, passo che potrebbe chiamarsi "Protocollo d'intesa per la Transizione Ecologica Calabrese”. A mio avviso, tale Protocollo d'intesa, largo, aperto, senza logiche di schieramenti, deve essere un documento che richiede confronto, concertazione, l'allestimento di un tavolo regionale condiviso, ponendosi come discontinuità, vero punto di rottura con il passato, nodo di svolta strategica e qualificante per il nuovo quadro politico che uscirà dalle elezioni.


di Vito Barresi

Su Tavolo e Protocollo d'intesa sulla Transizione Ecologica Calabrese (TEC Regione Calabria), si dovrebbe aprire già da adesso un ampio e partecipato dibattito.

In Italia, per non dire in Calabria, a proposito della questione ambientale e climatica c’è molta impreparazione e confusione. L'evidenza è chiara con una semplice e rapida spunta della nostra rassegna stampa quotidiana. Dove si troverà la conferma che nell'agenda pubblica calabrese l’ambiente resta un tema marginale, ininfluente, persino antipatico e fastidioso. Sono, infatti, pochi i soggetti istituzionali che affrontano tale tematica organicamente e nella logica di un coordinamento dei ruoli operativi e delle funzioni specializzate.

Le amministrazioni, da quelle comunali a quelle regionali, compresa la macchina ministeriale dello Stato, non solo agiscono sull'ambiente in modo residuale e 'disgiuntivo' ma molto spesso sbagliano, modi, luoghi e tempi, attuando controlli, quasi sempre inutili e successivi rispetto al deflagrare delle emergenze, tipo a luglio, in piena stagione balneare e turistica, si farà, la solita verifica, ovviamente allarmistica e repressiva, sul malfunzionamento dei depuratori e sul pericolo degli scarichi a mare, oppure si ripeteranno le solite sceneggiate sulla crisi dei rifiuti, le discariche incontrollate, ecc. ecc. attuando interventi disorganici, sporadici, senza alcuna vera strategia d’insieme.

E’ proprio questa ’strategia d’insieme’ sulla questione ambientale, la svolta climatica e la transizione energetica che sembra attualmente mancare alla Regione Calabria.

Se noi calabresi vogliamo veramente difendere la nostra terra, migliorarla e proteggerla, “Insieme” deve diventare la parola chiave per costruire il futuro, considerando il bene comune regionale come bene comune globale, aprendoci alla cura della casa comune.

Occorre per questo un ceto dirigente e politico regionale, in ogni ambito della vita sociale, economica, culturale, politica e istituzionale, che sia preparato, formato e attento sulla questione ambientale, dunque, munito di una referenziata, che non significa essere un'impiegato dello Stato al Ministero, oppure un ingegnere chimico che sporadicamente fa l'ambientalista, ma avere una solida cultura condivisa, concepire e vivere una politica ecologista che si distingua nello stile e che punta su competenza e partecipazione, che sappia essere attento alle nuove generazioni, che sappia senza egoismi aprirsi al futuro.

Se guardiamo la Regione Calabria nella prospettiva della 'Rivoluzione Green’ non si potrà fare a meno di constatare quanto sia grande il divario e la distanza tra il dire e il fare sul tema dei rifiuti urbani, sia ordinari che speciali, della difesa delle acque e dei fiumi, della tutela delle foreste dallo sfruttamento economico finalizzato al solo profitto, della bonifica dei siti inquinati, ecc.

Tuttavia, oltre a denunciare incessantemente gli abusi che si commettono ai danni del diritto all'ambiente, occorre anche dare il proprio contributo per liberare questa Regione dall'inquinamento antropico, inserendo nelle linee del nuovo governo regionale una programmazione trasparente, partecipata, verificabile e a scala che sappia cadenzare, a partire dal prossimo quinquennio, i passaggi, le iniziative, le proposte e le idee, in breve, governare i processi minimi di una forte e sostenibile transizione ecologica calabrese.