La voglia “Grunen” dei cattolici calabresi per la svolta ecologica di una Regione periferia del Paese

4 giugno 2021, 13:00 100inWeb | di Vito Barresi

Credono nelle parole nuove di Papa Francesco, nelle sue esortazioni a salvare il pianeta dal disastro non solo climatico ma anche dalla micidiale guerra dei virus che, secondo molti esperti avrebbe avuto origine da un laboratorio militare cinese o quant’altro, seminando morte e terrore nel mondo. Ed hanno i loro presidi, le proprie 'cattedrali verdi' che si chiamano Certosa di Serra San Bruno immersa tra gli splendidi boschi delle Serre Vibonesi, oppure in città, nella chiesa di San Nicola, in piazza Eugenio Cenisio a Cosenza, dove si può ammirare il bellissimo mosaico, opera di Eliano Fantuzzi, dove si ammira S.Francesco d’Assisi in estasi e preghiera.


di Vito Barresi

In questa direzione, stimolati dagli intenti dell’Enciclica Laudato sì, sono in tanti a mettersi volontariamente in cammino, già durante questi mesi della pandemia, coordinati dagli animatori del Progetto Policoro, gli stessi che insieme ad alcuni giovani de la cooperativa “I.d.e.a.” , acronimo che sta per "Intenti a divertire e aggregare”, si propongono di dare a minori con trascorsi difficili una chance lavorativa, aiutati dalla congregazione dei Figli dell’Immacolata che ha nella comunità Luigi Monti di Polistena (Reggio Calabria) un punto di accoglienza per ragazzi dai 6 ai 21 anni, raccogliendo varie realtà che costituiscono un vero e proprio villaggio educativo.

I ragazzi della cooperativa Idea lavorano per conto terzi, producendo in proprio e con materie prime del territorio, una linea cosmetica a base di una tipicità agro-alimentare di eccellenza, l'olio d’oliva della Piana di Gioia Tauro, dalle cui proprietà ricavano prodotti ecologici e artigianali di alta qualità, tra cui spiccano il bagnodoccia, la crema corpo, lo shampoo e la saponetta all’oliva.

Poi, come non raccontare, il lodevole esempio, veramente ricco di sentimenti francescani di sorellanza e fratellanza, che Giovanna Arfuso, l’artigiana nata e cresciuta in una famiglia rimasta da generazioni accanto al telaio dal 1700, e che ora desidera consegnare alle generazioni future l’antica arte della tessitura.

Li chiamano ‘Artigiani della carità’ perché tutto quello che usano per le loro creazioni al telaio è frutto di donazioni. Hanno restaurato antichi telai, recuperandoli invece di buttarli, dare l’esempio del riuso, contrario alla logica dello scarto. E tra i loro manufatti c'è una borsa di tela fatta a mano, un oggetto semplice, adatto a tutti, che ha anche un impatto favorevole per la salvaguardia del creato.

"La casa va curata, non saccheggiata; la casa va abbellita, non snaturata. Le creature della casa comune, anche i piccolissimi virus, sono in un equilibrio instabile, in cui basta poco per avere esiti fatali e terribili” va ‘predicando’ da tempo l'arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale Calabra.

Che poi aggiunge, commentando la Laudato si che il compito di tutti, e specialmente dei cristiani è quello di innovare i nostri abituali schemi sociali e, dunque,

"smetterla di sentirci padroni e dominatori assoluti, peggio ancora di fare i 'saccheggiatori' di un pozzo senza fondo, consapevoli che tutto si tiene in un equilibro instabile, dove basta un niente per il disastro. Noi siamo i dominatori assoluti dell'energia, della vegetazione, delle acque e delle terra. Non siamo autonomi dalla realta' ambientale, ma siamo ad essa connessi nelle strutture biologiche e vegetative, nella catena alimentare, negli scambi gassosi e vegetativi”.

Quasi a sentire, ancora una volta, che la Calabria è davvero il ‘giardino del Mediterraneo’, ma con una scarsa consapevolezza collettiva, poco attenta alla protezione e alla salvaguardia delle sue rigogliose piante, del ricco sottosuolo, delle acque pulite e limpide, dell’energia naturale, in breve un delicato ecosistema regionale, che deve essere governato con le buone prassi di una 'casa comune'.