Bando grandi eventi. Budget ridotto dell’80%, Pegna: “una gestione disastrosa”

13 aprile 2021, 13:12 Opinioni&Contributi
Ruggero Pegna

La gestione del bando per grandi eventi, che avrebbe dovuto essere un’opportunità, innanzitutto per gli operatori professionali del comparto dello Spettacolo dal Vivo, peraltro nell’anno della pandemia si è rivelata disastrosa per una serie di ragioni, a cominciare dalla stessa visione complessiva di un settore che rappresenta un’autentica Industria Culturale e di Promozione Turistica, con migliaia di occupati e ricadute positive di ogni tipo.


di Ruggero Pegna*

Si è registrata, infatti, un’inimmaginabile e incomprensibile involuzione, che ha demolito molto di quanto costruito in lunghi e faticosi anni.

In sintesi e dettagliatamente: la riduzione del budget complessivo, dagli oltre 10milioni di euro investiti nell’ultimo bando triennale per Grandi Festival Storicizzati dalla precedente Giunta regionale, ai 2 milioni del bando in oggetto, cioè con una riduzione di oltre l’80%, ha drasticamente tagliato una quantità di Festival ed eventi sparsi in tutta la Calabria che già avevano ottenuto la Storicizzazione e, semmai, avrebbero dovuto ottenere potenziamenti per la loro crescita.

Il suddetto importo di 2milioni di euro, inoltre, è stato stanziato in un unico bando per Grandi Eventi da 300mila euro a progetto, cioè un massimo di 7 progetti finanziabili per intero, senza tenere conto che nelle annualità precedenti era stata sempre promossa anche una linea da 110mila euro, con la quale si erano potuti realizzati decine di festival, rimasti oggi senza il fondamentale sostegno per la loro effettuazione e con la perdita di un’annualità.

Né tantomeno la linea da 50mila euro per eventi nei borghi può ritenersi sostitutiva per evidenti ragioni.

Nel merito specifico del Bando per Grandi Eventi abbiamo registrato una serie di fatti inquietanti che, oltre a gettare ombre sull’operato di chi lo ha gestito, ha denotato indiscutibilmente incompetenza e incapacità degli Uffici preposti e, in particolare, della Commissione che ha valutato i progetti: a) non è stato rispettato il termine per la pubblicazione della graduatoria, previsto per fine agosto e slittato all’1 aprile; b) la prima graduatoria stilata a inizio settembre è stata annullata e secretata, con sostituzione di Commissione, responsabile del procedimento e finanche della dirigente dell’Assessorato; c) la Commissione definitiva si è insediata con mesi di ritardo, per continue rinunce; d) dalla stessa graduatoria si evince chiaramente e clamorosamente la mancata conoscenza del settore da valutare da parte della Commissione che, evidentemente, ignorava completamente anche la storia stessa dei bandi degli Eventi Storicizzati della Regione Calabria, mettendo in discussione progetti ultratrentennali o, comunque, con il rispetto di tutti i requisiti di storicità già certificati fino all’anno precedente dalla stessa Regione Calabria.

Quanto contenuto, poi, nel Decreto che accompagna la graduatoria provvisoria merita un punto a parte. Per essere pagati, ai vincitori del Bando viene richiesto, infatti, un attestato di effettuazione dell’evento entro lo scorso 31 dicembre; scadenza prevista, sì, dall’Avviso, ma dallo stesso Avviso che prevedeva la graduatoria entro fine agosto e il pagamento del 90% del contributo in due acconti necessari per la realizzazione dello stesso evento.

Come ci si poteva accollare circa 500mila euro di costi senza conoscere l’esito della graduatoria? Come si poteva, quindi, effettuare l’evento entro il 31 dicembre, peraltro con chiusura per Covid da ottobre in poi, se la graduatoria è uscita giorno 1 aprile ed è stata preceduta da totale incertezza perfino sulla validazione del bando?

È evidente che solo venendo a conoscenza dell’esito, con sottoscrizione della convenzione, si potevano affrontare e anticipare i costi, trattandosi di importi altrimenti insostenibili per qualsiasi operatore, giacché la modalità stessa del bando prevedeva che il contributo potesse coprire addirittura fino all’80% dei costi.

Alla luce di queste riflessioni, elencate nel minimo di sintesi possibile, e vista la gravità della situazione denunciata, in attesa dell’esito delle varie procedure di ricorso attivate dal mio legale avvocato Tiziano Lio e da molti altri organizzatori di festival chiedo al Presidente Spirlì di convocare urgentemente un tavolo con i rappresentanti regionali delle principali Associazioni Nazionali di categoria, per discutere dei fatti specifici e delle linee politiche generali rivolte al settore.

Non è possibile assistere alla demolizione del lavoro di anni, addirittura in un momento in cui c’era bisogno di maggiori sostegni, per una visione miope del comparto, la superficialità e l’incompetenza di Uffici e Commissioni, l’incapacità nel gestire dinamiche che negli anni avevano sviluppato un’autentica Industria della Cultura e della Promozione, oggi umiliata da decisioni e atteggiamenti del tutto imprevedibili.

*Promoter e componente di Assomusica