Mons.Santoro Vescovo di Taranto: la rinascita del Paese deve partire dal Sud

Nella chiusura globale dell’anno passato, nell’incertezza e nello smarrimento di una situazione sconosciuta, nella nostra diocesi è brillato un faro che difficilmente dimenticherò ovvero la maratona di opere buone per le famiglie in difficoltà: parrocchie, associazioni, privati, sono stati sospinti dal desiderio e dalla necessità di fare del bene ai poveri e i poveri da noi sono davvero tanti.


di Mons. Filippo Santoro

È una fraternità che non deve essere episodica ma vissuta nei sentieri della condivisione e della presa in carico di tante fragilità. Ci rendiamo conto in questi giorni che la strada per uscire dall’emergenza sanitaria è finalmente tracciata ma è ancora lunga. Dobbiamo dare prova di grande responsabilità e attenzione. Sebbene tanti di noi siano stati toccati anche in maniera grave dal virus, ancora c’è chi nega la gravità della situazione.

La Chiesa deve attrezzare la sua locanda proprio nel bel mezzo del tragitto di questa pandemia, per permettere l’incontro sulla strada di Gesù, Buon Samaritano, a coloro che incappano nei molti briganti di questa stagione (malattia, povertà, emergenza lavorativa, solitudine, smarrimento, cattiveria, depressione…).

Purtroppo Taranto, oltre alla pandemia, deve combattere più battaglie ma non bisogna scoraggiarsi, anzi riuscire finalmente ad eliminare ogni rischio per la salute dei tarantini e degli operai dello stabilimento siderurgico. Se le indagini epidemiologiche dicono che l’acciaieria immette sulla città sostanze pericolose – e non lo scopriamo ora – è il momento che la politica trovi soluzioni efficaci, globali e definitive.

Evidentemente, e ora più che mai, il nuovo Governo ne ha la possibilità grazie all’ingente quantità di risorse destinate al piano Next generation Eu tra quelle spettanti all’Italia con il Recovery Fund dall’Europa. Se rinascita del Paese deve essere non può che partire da Taranto, archetipo del fallimento dell’economia che ha messo al centro del suo agire il profitto.

Come Papa Francesco ci ha più volte invitato a fare, come i tarantini chiedono da tempo, ripartiamo dal valore della persona umana, dalla difesa della vita e quindi della dignità del lavoro, da quella ecologia integrale che è diventata la strada maestra da percorrere. Questa è la strada che percorreremo nella prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si terrà qui a Taranto dal 21 al 24 ottobre di quest’anno.

Fratelli, siamo sobri e vigilanti per poterci dedicare più assiduamente all’ascolto della Parola e alla preghiera. Allo stesso tempo siamo tesi ad amarci vicendevolmente secondo il precetto della carità, facendo traboccare questo nostro amore intorno a noi, laddove maggiore è la necessità e il bisogno. E siamo portatori di speranza per tutti.

*Arcivescovo di Taranto