Dai meglio amici le meglio … (e)mozioni: breve “bestiario” di una maggioranza in minoranza

30 dicembre 2020, 13:10 Sr l'impertinente

“Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse”. (Osho)


di Sr* l’impertinente

C’è una strana atmosfera intorno all’amministrazione comunale di Crotone guidata dal sindaco Enzo Voce, che si trova già in difficoltà pur avendo appena attraversato la soglia del secondo mese di vita.

Amministrazione che sembra aver saltato il classico periodo di luna di mele concesso alle nuove esperienze di “governo”, anche giusto per dargli il tempo di acclimatarsi.

Certo, c’è anche da dire che di questi periodi è capitato proprio di tutto: dal covid-19 all’alluvione, dalla crisi Abramo al malore del segretario comunale. Ma la coalizione Voce, a dire il vero, c’ha messo pure del suo!


“La maggioranza è la via migliore perché è visibile e ha la forza di farsi obbedire. Tuttavia è l’opinione dei meno competenti”. (Blaise Pascal)


I Consigli Comunali sono così slittati proprio a causa del coronavirus (che - come si ricorderà - ha investito in pieno sindaco ed oltre metà giunta) ma c’è da sottolineare come poi che quando si sono svolti, non è che hanno di certo tradito le attese.

Su cinque appuntamenti (finora gli unici) il sindaco è stato difatti e di fatto sconfessato per ben quattro volte e dalla sua stessa maggioranza (se così la si può ancora chiamare) ed in maniera evidentemente clamorosa.

Cosa quest’ultima che solitamente accadeva nelle amministrazioni in chiusura di consiliatura, ma che è un fatto assolutamente inedito si sia verificata già ad inizio mandato e con modalità così eclatanti.


“Ogni volta che vi trovate dalla parte della maggioranza, è il momento di fermarsi a riflettere”. (Mark Twain)


Certo, qualche avvisaglia si era ampiamente avvertita, come quando c’è stato da scegliere (o da scartare) chi dovesse far parte della squadra di governo: una delle più tormentate che si ricordi a memoria di cronista.

Il tutto, però, è deflagrato su uno dei cavalli di battaglia della coalizione vincente alle comunali, cioè la riapertura degli impianti sportivi, chiusi da ormai troppo tempo.

E qui che è subentrato uno strumento che, sempre per la coalizione di maggioranza, pare stia divenendo un autentico incubo, vale a dire le mozioni consiliari, soprattutto se presentate da esponenti della stessa maggioranza.


“La verità non è sempre quella che ha deciso la maggioranza”. (Papa Giovanni Paolo II)


Così, e già al suo esordio, il sindaco è finito battuto sul fatto che le mozioni dovessero essere o meno discusse nel primo consiglio, come chiesto dal consigliere Fabrizio Meo (assoluto protagonista di questo inizio consiliatura) ma con la contrarietà di Voce.

Sulla stessa “proposta”, poi, nel Consiglio successivo il sindaco, spalleggiato tra l’altro dell’assessore allo sport Bossi e dal segretario comunale Fortuna, ha sostenuto che la mozione non si potesse approvare perché chiedeva cose non possibili.

Fatto sta che 25 consiglieri, invece, hanno votato contro il sindaco (e sono già due le volte) e chiesto l'immediata apertura degli impianti, mentre la giunta ha optato per l’assegnazione tramite bando, quindi per vie un po’ più lunghe.


“In ogni grande organizzazione è molto, molto più sicuro sbagliare con la maggioranza che avere ragione da soli”. (John Kenneth Galbraith)


Dopo questi due incidenti di percorso, effettivamente un po’ imbarazzanti, tutti pensavano si fosse comunque imparata la lezione; invece il bello (o il brutto, a seconda del punto di vista) doveva ancora venire palesandosi ancora sotto forma di mozione, un’altra, questa volta presentata dalla Lega contro il Ddl Zan, che prevede pene più severe per chi si macchi di insulti o affermazioni di tipo razziste o sessiste.

Preliminarmente, e con tutti i problemi che sta avendo Crotone, già dedicare non uno ma ben due Consigli alla vicenda è parso a molti uno sproposito ed un uno schiaffo ai cittadini sofferenti (che non sono nemmeno pochi).


“Perché seguiamo la maggioranza? Forse perché ha più ragione? No, solo più forza”. (Blaise Pascal)


Ad ogni modo, alla fine la proposta è passata con 12 voti favorevoli, 10 contrari e 8 astenuti; e questa è stata un’altra sconfitta per la maggioranza e, per taluni, anche per la città intera.

Inizialmente il sindaco si era astenuto (insieme ad altri della coalizione) e ben 9 componenti della maggioranza avevano approvato la mozione, mentre altri erano saliti sugli scudi a difendere la legittimità del ddl Zan contro l’omofobia. Una maggioranza, insomma, dell’uno contro l’altro e pure armati.

Il 2 dicembre si è poi arrivati al consiglio in seduta aggiornata, e questa volta la maggioranza ha sconfessato finanche il segretario generale e con la sua interpretazione della votazione ha dato via libera all’approvazione della mozione leghista.

Forse per non correre il rischio, questa volta il sindaco non si è presentato.


“La democrazia è la cosa più bella del mondo, quando si è maggioranza”. (Anonimo)


Gli scontri in maggioranza sono proseguiti anche per la scelta della presidenza di alcune commissioni, in particolare quella della Cultura, che alla fine ha visto prevalere il consigliere Fabrizio Meo.

Certo, Meo è consigliere di maggioranza, peccato però che per la stessa posizione si sia proposta un’altra competenza di maggioranza, Floriana Mungari, che è stata poi battuta anche come vicepresidente, a favore di Giuseppe Fiorino.

Un nuovo scontro interno, quindi, sempre nella stessa maggioranza, appena reduce dalla diverse scoppole delle sedute precedenti della civica assise: evidentemente l’esempio pare non sia servito a nulla.


“La democrazia incoraggia la maggioranza a decidere su materie nelle quali la maggioranza è ignorante”. (John Simon)


Dopo molte altre polemiche, con botte e risposte - a mezzo comunicati - tra i vari gruppi di maggioranza, è anche arrivato un Consiglio andato a buon fine, ed in cui la maggioranza sembrava avesse ritrovato la sua compattezza.

È stato quello sul riequilibrio di bilancio, dove la coalizione ha retto nonostante non siano mancati, anche in questa occasione, motivi di scontro all'interno dell’emiciclo e della stessa maggioranza.

Prova ne sia il fatto che il Consiglio in questione è stato spostato di qualche giorno e senza tutti i punti all’ordine del giorno previsti, come ad esempio quello sulle società partecipate (rimandato).


“Non ci vuole una maggioranza per prevalere ma piuttosto una adirata, instancabile minoranza, desiderosa di accendere focolai di libertà nelle menti degli uomini”. (Samuel Adams)


Col petto gonfio per aver ritrovato i numeri (sebbene una volta su cinque) la maggioranza è così avanzata spavalda verso l’ultimo consiglio dell’anno, quello di appena ieri, persino presentando una mozione, vero spauracchio per l’amministrazione Voce.

Parliamo di quella relativa ad una raccolta fondi, proposta da Iginio Pingitore, di Stanchi dei soliti, finalizzata a realizzare una statua di Pitagora da installare nel bel mezzo della centralissima piazza cittadina dedicata proprio al filosofo di Samo.

Un Consiglio preceduto da non poche polemiche, considerato come la città viva ad oggi ben altri e più seri problemi (come la marea di rifiuti per strada; l’emergenza covid; per tacere sui danni della recente alluvione) per potersi e doversi concentrare su una raccolta fondi per il pur meritorio Pitagora.


“Il parere della maggioranza non può essere che l'espressione dell'incompetenza”. (Réné Guénon)


Così, infatti, devono averla pensata anche la maggior parte dei consiglieri presenti, visto che la mozione in questione è stata respinta al mittente, con 16 voti contrari, tredici favorevoli e tre astenuti.

Ma, al di là di questo, la cosa politicamente più rilevante è che, ancora una volta (e visti i numerosi precedenti a questo punto non si può più catalogare come mero incidente di percorso) il Consiglio ha votato contro il sindaco, che si era espresso favorevolmente.


“Quanto più la classe dominante è capace di assorbire gli elementi migliori della classe oppressa, tanto più solido e pericoloso è il suo domincio”. (Karl Marx)


Certo, c’è da tener conto dell’inesperienza, ricordando come in buona parte il nuovo corso sia fatto da neofiti della politica e dell’amministrazione, ma ciò che è accaduto non può essere liquidato così superficialmente.

Ci sarà forse ed anche la voglia di strafare, di “spaccare il mondo”, ma che spesso genera più disastri dell’ancien régime che si è voluto abbattere, soprattutto se per spesso si siano utilizzati gli stessi metodi.

C’è poi, ancora, una latente mancanza di istituzionalità, con un’inosservanza delle regole basilari che la politica impone e che pare proprio stenti ad essere recepita da gran parte del Consiglio e non solo.


“Un linciaggio è la Regola della Maggioranza privata dei suoi graziosi ornamenti e della sua facciata di rispettabilità”. (Robert J. Ringer)


A parere dello Stronzio che scrive, si sta sottovalutando, il peso politico di quanto accaduto, con la sconfessione reiterata del primo cittadino che, alla lunga, e se qualora dovesse ripetersi, rischierebbe evidentemente di mettere in crisi il prosieguo della consiliatura.

C’è, poi, chi vede in questi continui ostacoli la voglia di qualcuno di ottenere qualcosa in più (a livello di postazioni) se non la semplice trasposizione di una coalizione non omogenea, come si era già ampiamente percepito.

E c'è infine chi, a questo punto, e più pessimista, si spinga perfino a prevedere il de profundis per un’esperienza amministrativa: dato che se il re non è ancora e propriamente completamente nudo, rispetto alle aspettative pare certamente meno vestito di prima.

E con questo freddointelligenti pauca.

*Simbolo dello Stronzio