Serie A. Crotone a zero: quelle dieci reti al passivo e la sindrome dei venti metri

5 ottobre 2020, 12:18 Trasferta Libera

Avevamo preannunciato il “terrore” del coronavirus, che avrebbe aggredito e destabilizzato il campionato di calcio, e così è stato. Al di là delle buone intenzioni della Lega Calcio, a mettere a soqquadro la terza giornata di serie A è intervenuta l’Asl di Napoli che ha inibito la squadra di Gattuso a raggiungere l’Allianz Stadio per giocare contro la Juventus. Risultato? Tutto da decidere a “tavolino”: vittoria alla Juve o rinvio con battaglie legali e il rischio che saranno le Asl ha dettare le regole, con blocchi a catena imprevedibili: bloccata anche Genoa-Torino.


di Giuseppe Romano

È proprio il caso di dire che è caos e il calcio finisce qui! La terza giornata di serie A ha registrato gli anticipi di Sampdoria-Fiorentina (2-1) e Sassuolo-Crotone, con la squadra di De Zerbi che ha frantumato i sogni dei calabresi col punteggio di 4-1.

Con una classifica finale del tutto sorprendente: Atalanta e Milan in testa a punteggio pieno e le big che faticano a carburare. In coda restano Crotone, Udinese, Torino (una partita in meno) e Cagliari con un solo punto.

Il Crotone è stato “schiantato” dalle reti di Caputo (doppietta), Berardi e Locatelli, prossimi nazionali. La rete della bandiera rossoblù l’ha realizzata Simy su rigore, legittimo.

Crotone che ha giocato un match offensivo e messo in difficoltà il Sassuolo ma porta a casa zero punti e quattro gol pesanti, che portano a dieci il passivo in queste tre prime giornate: 4 gol col Genoa, due col Milan e il poker subito al Mapei Stadio-Città tricolore.

Che dire!? La difesa dello “squalo” non regge al contropiede degli avversari: si ritrova sempre sbilanciata in avanti ed in numero inferiore nel rincorrere gli attaccanti proiettati in rete, da lunghi lanci verticali.

Una costante da demonizzare subito, senza trovare giustificazioni che scivolano sugli specchi. I primi venti metri di campo restano ancora letali ai pitagorici, nonostante gli svariati avvicendamenti schierati a protezione di Cordaz.

Dopo il passivo di questi dieci gol, è il caso che Stroppa dia maggiore attenzione a come alzare il “muro” della prima linea difensiva.

Tre gol regalati, dei quattro subiti, ha esaltato un Sassuolo afflitto da diverse sofferenze, per le opportunità create e non sfruttate dagli attaccanti calabresi.

È giusto dire che De Zerbi ha registrato un risultato esageratissimo, analizzando la pressione razionale prodotta dal Crotone, a lunghi tratti dei novanta minuti. Che “la prestazione conti più del risultato” resta un messaggio non recepito e giustificato dalla “classifica”: zero punti e dieci gol in passivo, con due realizzati, non mostrano il reale valore della squadra.

L’attacco, tra gol e traverse, avrebbe potuto godere di una buona boccata di ossigeno. Ma ci sta pure che “manca un pizzico di malizia e qualche goccia di veleno nel finalizzare le buone occasioni da gol: solo contro il Milan non si è trovato lo specchio della porta”.

È un Crotone che ancora fatica a trovare equilibri stabili: Stroppa applica una didattica difficile, nella convinzione del suo 3-5-2, che richiede flessibilità dei calciatori, tanta energia e velocità.

Ci sono cose fondamentali che vanno migliorate, “ci vuole ancora qualche partita per essere bravi in questa categoria”, il tecnico pitagorico lo dice, nella consapevolezza che molti giocatori sono arrivati in ritardo e alcuni sono stranieri, con una cultura di calcio diverso da questo italiano, ma non si preoccupa.

“Se andiamo a vedere, abbiamo preso dei gol banali e evitabili e chiede presenza fisica in campo, palleggio, capacità di gestire la palla, andare forte quando bisogna farlo e saper temporeggiare nel momento del bisogno.

La fiducia Stroppa la concede a tutto il gruppo per “idee, concretezza, qualità e forza fisica”, che considera pari alle altre squadre.

Contro il Sassuolo, si è avuto una prova inaspettata su un campo considerato proibitivo. A parte le ripartenze sanguinose degli emiliani che hanno frantumato la difesa, vi è stata la bella sensazione di un test positivo per carattere e disponibilità dei calciatori, adeguati al lavoro durissimo richiesto dal progetto competitivo proposto dalla società.

Un “gruppo” rinnovato in fretta che, d’accordo con Stroppa “non può garantire subito tutta la sua affidabilità”.

Ora ci sarà il riposo: è il tempo giusto di mettere a punto il “cuore” dello squalo e tutta la sua cattiveria. È questo il sogno del presidente Gianni Vrenna e di tutto lo staff pitagorico.

Avevamo preannunciato il “terrore” del coronavirus, che avrebbe aggredito e destabilizzato il campionato di calcio, e così è stato. Al di là delle buone intenzioni della Lega Calcio, a mettere a soqquadro la terza giornata di serie A è intervenuta l’Asl di Napoli che ha inibito la squadra di Gattuso a raggiungere l’Allianz Stadio per giocare contro la Juventus. Risultato? Tutto da decidere a “tavolino”: vittoria alla Juve o rinvio con battaglie legali e il rischio che saranno le Asl ha dettare le regole, con blocchi a catena imprevedibili: bloccata anche Genoa-Torino. È proprio il caso di dire che è caos e il calcio finisce qui! La terza giornata di serie A ha registrato gli anticipi di Sampdoria-Fiorentina (2-1) e Sassuolo-Crotone, con la squadra di De Zerbi che ha frantumato i sogni dei calabresi col punteggio di 4-1. Con una classifica finale del tutto sorprendente: Atalanta e Milan in testa a punteggio pieno e le big che faticano a carburare. In coda restano Crotone, Udinese, Torino (una partita in meno) e Cagliari con un solo punto. Il Crotone è stato “schiantato” dalle reti di Caputo (doppietta), Berardi e Locatelli, prossimi nazionali. La rete della bandiera rossoblù l’ha realizzata Simy su rigore, legittimo.