Crotone tra materassi, miseria e nuovi accattoni, prima città dei Rifuti Umani. Fotoricordo per una solerte Commissaria dello Stato

8 settembre 2020, 16:02 Il Fatto

Ora che ci siete, dopo i materassi, al povero malcapitato perché non lo buttate in una delle vostre numerose discariche a norma e fuori norma UE? Si può Essere o non Essere un Rifiuto Umano a Crotone? Non una domanda epocale ma una banale constatazione dei fatti e della sempre più pessima e miserevole condizione sociale di marginalità e povertà. Probabilmente sì, anche se facciamo finta di non accorgercene, anche se rimuoviamo la questione della crisi sociale, esistenziale, culturale, umana proprio come un maltrattato rifiuto neanche differenziato.


di Vito Barresi

Talvolta le immagini, le foto verità, quelle scattate per caso, seguendo il normale percorso di vita quotidiana dei semplici cittadini e del buon cronista, dicono tanto di più di molte righe in pagina.

Suggeriscono cioè riflessioni e al contempo inducono a considerazioni molto più acute di numerose e ipocrite dichiarazioni di solidarietà, carità, soccorso, quelle concioni di bassa ignoranza su politica sociale con uso del termine “welfare”, che tra l’altro non si sono neanche sentite in questi sofferti mesi di pandemia e di Covid-19.

Lo scatto che pubblichiamo e proponiamo ai nostri concittadini crotonesi, ai tanti lettori attenti e sensibili del nostro quotidiano online, ripreso del tutto occasionalmente dopo aver dribblato, come in un rodeo dell’immondizia, sacchetti e varia merce consumata e deteriorata sotto il caldo afoso che tocca giornalmente oltre i trentacinque gradi, è certamente la più crudele ed inquietante testimonianza del profondo “degrado” e cinismo in cui versa la pubblica amministrazione comunale della città di Pitagora.

Siamo di fronte alla porta d’ingresso, alla facciata di un Palazzetto dove sono attivi i principali servizi demografici, anagrafici ed elettorali del municipio.

Un posto frequentato da numerosi stranieri provenienti da ogni parte del mondo, che lo distinguono nettamente da quello che chiamano tra loro “Big Comune”, e dove difficilmente trovano accesso se non sui gradoni della bella piazza principale ben disegnata, ormai alcun i decenni fa, dall’architetto Giuseppe Patanè.

Un biglietto da visita davvero squallido che certifica lo stato di abbandono in cui la Commissaria Prefettizia, il Prefetto in pensione Tiziana Costantino ormai con le valigie in mano, in più di dieci mesi ha lasciato questa parte centralissima della città, di fatto ridotta con l’aiuto del suo “pupillo”, il manager a contratto di Hera bolognese, Gianluca Giglio, da lei fortemente scelto e voluto tanto da essere piazzato a presidente dell’Akrea, in uno sconcertante scorcio simile a quelli che si ritrovano nelle più sfortunate e miserabili “favelas” del Brasile.

Ridurre gli altri, il prossimo nostro, il tuo come te stesso, in queste indegne condizioni di abbandono e miseria, perché in qualche modo sono tentati di placare, trovando una soluzione a portata di mano e di spazzatura, il proprio dramma, significa stagliare nel cuore dei cittadini di Crotone con lettere di fuoco un sentimento di dolore profondo e di rassegnazione disarmante.

Grazie Stato Italiano, Grazie Ministro degli Interni Luciana Lamorgese per aver voluto inviare a Crotone questa solerte, alacre e coscienziosa Commissaria Prefettizia. Se le dovesse capitare le dia pure un encomio speciale. Così, magari, ce ne ricorderemo nei libri di storia patria.