Il ‘misterioso’ Mister X candidato a sindaco del centrosinistra che lega in un patto Sculco e Graziano

10 luglio 2020, 17:04 Politica.24

Estate politica a Crotone, una città dove non ci sono luoghi freschi ma solarium per tutti, a cielo aperto, alla ricerca di un candidato sindaco utile al centro sinistra, intenzionato a non perdersi in chiacchiere, per chiudere la partita e vincere il campionato comunale in un solo match, al primo turno, con un risultato cappotto, tondo tondo, nettamente superiore alla metà della posta in palio.


di Vito Barresi

I lavori in corso nel centrosinistra “allargato crotonese, quello composto dal nuovo raggruppamento Sculco, uscito dalle Regionali dello scorso gennaio con il ritorno vittorioso di Flora Sculco a Palazzo Campanella, a cui si affianca la parte del Pd uscita sconfitta dal turno regionale, hanno via via assunto quasi il segno e l’enfasi di una fase pre-congressuale interna ai Democratici, che ha portato alla ribalta una nuova maggioranza cittadina, ma non ancora provinciale, e una minoranza riottosa ad accordi manifesti e alla luce del sole con il vecchio ceppo democristiano.

Un confronto serrato che ha scelto come modulo il catenaccio da una parte e la marcatura a uomo dall’altra, in un pressing che dura da alcune settimane, appena finito il “time-out” imposto alla politica regionale dal lockdown dovuto all’epidemia del coronovirus, ufficialmente chiusa il 3 giugno, e che ha comunque seguito le regole di base classiche del modello partito, rispettando tutti i passaggi necessari e convenzionali che passano dal confronto locale, regionale e nazionale.

Dopo le prime schermaglie, atteso che sulla scacchiera del gioco lo stesso sub commissario rischiava di essere eliminato dopo il primo girone di andata, considerate le delusioni e le impazienze causate da un “modus operandi” ondivago e indecisionista che rimandava di volta in volta la convocazione di un tavolo ufficiale del centrosinistra e la conclusione delle trattative per indicare il candidato a sindaco, lo stesso Franco Iacucci sarebbe stato richiamato a Lamezia dal commissario regionale del Pd, l’onorevole aversano Stefano Graziano, per rimodulare il suo messaggio e la sua missione alla luce di un diverso approccio fattuale e operativo con l’ex consigliere regionale Vincenzo Sculco.

Tra Graziano e Sculco non si può che presumere si sia discusso d’altro se non delle questioni regionali insorte non solo dalle dimissioni del capogruppo dell’opposizione, il commendatore Pippo Callipo (QUI), ma anche degli appuntamenti importanti per altri enti locali tra i quali, naturalmente, spicca in primo piano la scelta del sindaco della città jonica.


Una figura di alto profilo

che nell’ultimo decennio

avrebbe saputo rimanere

sopra le parti, distante


Il Patto Sculco-Graziano, che pare sia stato siglato a Lamezia, neanche in gran segreto, riguarderebbe una figura di alto profilo politico e professionale che nell’ultimo decennio avrebbe saputo calarsi, rimanendo sopra le parti, distante, in una lunga quarantena da ogni incarico pubblico, fino a rendersi più che esterno, autonomo (o autonomista che dir si voglia) rispetto al ceto politico imperante, divenendo parte laica ed espressione della società civile più profondamente crotonese, la borghesia cittadina che resta eminentemente quella delle professioni liberali.

Riconosciuto che il player più autorevole e forte sul terreno è proprio il gruppo Sculco, in quanto ceppo politico che detiene la postazione leader in consiglio regionale, dove l’onorevole Flora Sculco svolge il ruolo di cerniera tra il gruppo del Pd, Italia Viva e altre rappresentanze centriste, occorreva semplicemente rispettare le regole del gioco, “eliminare” qualche pedone nel frattempo divenuto ininfluente, riposizione sul cursore l’alfiere Jacucci, muoversi sulla scorta di una tempistica sempre più stringente per sbaragliare definitivamente qualche velleità localistica e da vecchio gonfalone.

Non da oggi Sculco ha sempre dettato la sua linea sulla scelta del sindaco, fin dai tempi di Vallone, non fosse altro per far valere a ragione le sue percentuali sempre tra le migliori, talvolta da primato sia a livello regionale che nazionale, in Calabria e nel Sud, dunque capace non solo di dare le carte ma anche di scegliere bene il mazzo con cui giocare.


La “mossa del cavallo”

che si staglia

sullo scacchiere

non solo locale

ma soprattutto

regionale e calabrese


Un sindaco da individuare dentro il cerchio di un mondo in cui politica e professioni pur non confondendosi si toccano in osmosi quotidiana e storica; non tanto un rampollo in carriera quanto una personalità consolidata in grado di dialogare con le categorie e i portatori di interessi legittimi, un politico mai spericolato ma equilibrato che pure non ha più alcuna rendita di posizione nel Pd, a cui nell’accordo Sculco-Graziano spetterà la carica di primo cittadino.

La personalità selezionata nel Patto Sculco-Graziano, che dissolverebbe totalmente l’incertezza e la confusione che regna in casa Pd, anche se lascerebbe ancora viva” qualche fiamma ravvivata dagli oltranzisti dell’ala antisculchiana, sarebbe la vera e propria “mossa del cavallo” che si staglia sullo scacchiere più ampio e generale non solo locale ma soprattutto regionale e calabrese.

A tal proposito appare scontato che a sinistra dietro a un nome c’è sempre una narrazione da rilanciare, una storia di famiglie politiche ben connotate, a cui bisogna non tanto fare ossequio retorico e formale ma assegnare, secondo un criterio di coerenza minima, un mandato, un progetto, persino la realizzazione di una piccola utopia, capace più che mai di dare colore a un fondale sbiadito, ravvivando le passioni alquanto spente da un troppo stringente pragmatismo sculchiano, che talvolta rasenta anche il limite estremo del cinismo politico.

Ma per essere della partita la personalità su cui si vorrebbe puntare, per quanto interessata e lusingata, pare abbia chiesto sicurezze e certezze di mandato, in un quadro ordinato di accordi programmatici e verifiche di lunga durata quinquennale, finalizzate al risveglio e al rilancio di Crotone sfruttando al massimo le opportunità offerte dalla Fase 3 del post Covid-19.