Il trono di pietra della Commissaria, il silenzio tombale dei candidati a Sindaco e dei quattro dell’Ave Maria sotto i portici romani

8 giugno 2020, 16:00 Politica.24

Tutti in silenzio. Altro che candidati a sindaco! Codardi, muti, omertosi, pagnottisti tutti uniti, allineati e coperti, arrivisti, mediatori che si autoincensano diversi da quello lì, quando sono molto ma molto peggio, raccoglitori di voti di scambio, pronti solo a dire che loro sono i migliori. Libero scambisti che seguono le orme del passato di personaggi che volevano il Duce ma si immischiavano con i bambinelli della ’ndrangheta, scoperti postumi dai giudici di Catanzaro.


di Rocco Candela

Ma fateci il piacere... e sarebbero questi i candidati a Sindaco che non hanno nemmeno la voce per dire una sola parola che possa fargli perdere i pochi voti, forse neanche il proprio, che si illudono di gabbare il prossimo fesso crotonese?

Andiamo bene, iamu bonu. Asini e pecore mischiati nel gregge pronti a sputare senza mascherina ai microfoni delle solite televisioni locali e dei soliti giornalisti di parata che vanno alle conferenze stampa per sapere che dice e cosa fa il nemico della banda contraria.

Sappiano, i miei amici antichi di Crotone, che questa è una città rovinata da pavidi cacasotto che si ritrovano sempre uniti e uguali, che si ritrovano negli scalcinati recinti della politica locale per raccattare un posto in lista, uno sgabello nel Consiglio comunale, mendicanti di posti al sole e di prebende.

Neanche il miglior dentista caverebbe dalla loro bocca sgrammaticata una sola parola dai fatti, dai misfatti che avvengono sotto gli occhi sgomenti della popolazione ormai rassegnata all’illegalità diffusa della conventicola segreta di pseudo iniziati alla loggia e leccaculo del clericalismo di paese che si vergognano persino di definirsi cattolici.

Imbroglioncelli di strada, vagabondi di uno Stato che non c'è che fa sempre finta di voltarsi dall'altra parte, quelli che passeggiano ad ogni ora ai margini dei vari lungomare, ciondolando tra le chiacchiere da barbiere, e se ne stanno alla larga dal dire la propria sui problemi e le emergenze.

Vuoi che mandano un biglietto a un giornalista, “anu fattu boni, cchi minni frica a mmia”, vuoi che devono denunciare le incoerenze, le assenze e le omissioni, i peccatucci politici non di poco conto per gli elettori, di quelle santocchie della sottocultura liceale che nemmeno qualche anno fa se ne andavano “spasolate” una domenica di dicembre a fare “incontro sui portici e Piazza Pitagora dal 1867 ad oggi. Tante curiosità, memorie, spunti di riflessione nel cuore della Crotone post-unitaria."

Altri tempi, altri portici, da quelli sgangherati di Cutroni a quelli fastosi della romanità della vipperia politica e istituzionale.

Perché se prima c’era l’ex sindaco che aveva incaricato un dirigente a contratto di tirare una linea dritta di biacca nella piazza ridotta a una piazza e mezza, sconvolgendone il traffico come si fosse su una pista di go-kart, ora c’è la “devota” che ha accesso un cero alla Madonna, la Commissaria Prefettizia Tiziana Costantino che ha disposto, evidentemente “motu proprio” e senza alcun “avviso”, di rimuovere, trasportare e ricollocare le poltrone di pietra da una Piazza all’altra.

Ma oggi chi parla, chi dice, chi si batte, chi polemizza? E perché poi dovremmo premiarli, eleggerli, farli diventare sindaco, assurgere al soglio pontificio parlamentare, se sono molto ma molto peggio di quello lì che loro fanno finta di osteggiare solo per prendersi il posto davanti?

Mandiamoli tutti a casa che è meglio. Fate solo schifo con la vostra arroganza travestita, come parassiti che succhiano il sangue al povero popolo di Crotone.