Sindaco nel mirino tra candidati che fanno quasi pena e avidi lupi mannari della politica locale

31 maggio 2020, 12:25 Politica.24

Si vota alla prima occasione utile. Quanto basta per attizzare le bramosie simoniache di un vasto sottobosco che vede l’occasione comunale per infilarsi dritto dritto nel carrozzone delle prebende, di piccoli e grandi vantaggi di varia natura amministrativa, affarucci edilizi, lottizzazioni macro in pieno centro, pietre archeologiche, finanziamenti a bancomat e imprese partecipate, in spregio a ogni sentimento di vero rilancio futuro e immediato della città.


di Rocco Candela

Personaggi, comparse, uominetti e signorine, dame di corte e conti in banca che improvvisamente vengono fuori come un nonnulla senza che mai abbiano dato prova di comprendere, aiutare il popolo, pronti a salire in cattedra e comandare la vita politica cittadina.

Fine primavera con prima fioritura di candidati a sindaco che presentano il proprio nome in maniera del tutto autoreferenziale. Gente che si butta nella mischia comunque, sono oltre dieci quelli che dicono di essere i migliori e gli imbattibili, con un bagaglio scarso di esperienze, tanta furbizia da vendere, una totale ignoranza caprina sulle materie recenti e storiche che dovrebbero profondamente novellare ruolo e funzione del principale ente locale dell’ordinamento costituzionale e repubblicano.

Repubblica che come stabilisce la Costituzione è primariamente “costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato” elencazione tutt’altro che ordinalmente generica ma ben precisa e tassonomica, al punto che sempre nell’art. 114 si legge testualmente che “i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione.”

La città è allo sbando dopo il Coronavirus. Lo si vede con evidenza dalla crisi del sistema dei rifiuti scoppiata proprio nei giorni in cui finita la fase acuta della pandemia occorreva ritornare immediatamente alla normalità; una falla gigantesca pari a quella di Congesi che nello stesso giorno chiudeva i rubinetti alle pizzerie e ai bar che aspettano di riaprire i battenti, con conseguenze che probabilmente comporteranno non solo il rinvio della differenziata, ove questa possa essere ormai una soluzione reale allo smaltimento della spazzatura, di fatto superata da altri metodi più agevoli per i cittadini e più remunerativi in termini di tassazione locale, ma anche all’aggravarsi della gestione della risorsa acqua, da parte di un Consorzio detto Congesi che insieme ad Akrea, resta ampiamente fuori dai parametri di legittimità e rigore finanziario.

Canticchiando Mengoni credo negli esseri umani che hanno il coraggio, il coraggio di essere umani. Ma allo stesso tempo non ho ormai alcuna fiducia di questi sindaci pronti a tutto pur di vincere, più che mai certo che tale sarabanda di fanfaroni sa vestirsi, di volta in volta, con gli abiti di centro, di sinistra e di destra.

Invito i miei concittadini a stare molti attenti alle trappole e alle polpette avvelenate.

Questi figuri, tranne qualcuno, non sono certo i lupi mansueti venuti in ambasciata a fare omaggio e riverenza alla città di Pitagora e di Alcmeone, nei giorni tremendi della quarantena.

Qui si tratta di ben noti lupi mannari che ululano di notte e sorridono di giorno al prossimo fesso, pronti alle elezioni comunali a fare di nuovo mattanza di tante ‘pecore’ illuse e ‘scaltre’, che pascolano imperturbabili da decenni tra le strade di questa città.