Il Re è nudo … Scacco al Re. Impresa, banche, sanità e politica: le quattro mosse per superare la crisi

13 aprile 2020, 09:13 Opinioni&Contributi

La capacità di governare ed in generale la capacità dell’uomo di governare gli eventi, sta essenzialmente nella capacità di prevederli ed anticiparli. All’interno di un evento che coinvolge molti aspetti della vita personale e sociale, proviamo ad immaginare una strategia volta ad accelerare processi economici di sviluppo al fine di favorire il Mezzogiorno, così come potrebbe anche accadere che la pandemia renda finalmente improrogabile una riforma fiscale vera che rompa privilegi inveterati e che determinano disparità ormai intollerabili.


di Mauro Calabretta

Generico, e certamente privo di effetti, il tentativo di tutela dei diritti messo in campo da una politica disorientante ed in taluni casi addirittura criminogena, ancor peggio quello promosso da associazioni di categoria a cui resta il solo ricordo di arcaici status, o quello offerto dal mondo sindacale confuso tra la tutela del lavoro reale ed il diritto alla percezione del proprio emolumento.

Faccio fatica a ricordare dov’erano costoro quando all’intrapresa meridionale veniva costantemente affiancato l’appellativo di una inoperosità generatrice di un elevato coefficiente di fisiologica elusione ed evasione fiscale.

Nel gioco degli scacchi la partita termina con la vittoria del giocatore che è riuscito a dare scacco matto al Re avversario, tuttavia, è considerato scortese continuare a giocare in una situazione completamente senza speranza: galateo impone che il giocatore esperto abbandoni il gioco.

Ed allora cosa fare? Continuare soffocati dall’insano orgoglio meridionalistico nell’ormai atavica agonia o tentare la sfida per un Sud competitivo ed al passo con i tempi mediante direttive strategiche attualizzabili?

Da qui la mia proposta in quattro mosse, quella che in gergo scacchistico viene definito “il matto del barbiere”: poteri veri al Ministro per il Sud, preferibilmente uomo del sud; assegnazione del portafoglio e sede del dicastero in Calabria; dotazione di strumenti speciali di impulso e di accelerazione di piani e programmi di investimento “Misure urgenti di crescita economica per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”, accompagnati da un Piano di grandi investimenti-Zes.

La sanità sta agli ospedali come l’economia sta alle banche: non era necessario sottoporsi allo stress test da Corona Virus per mettere a fuoco che, nell’ultimo ventennio, la sanità pubblica veniva svuotata di contenuti, agevolando una sanità privata mai complementare ed integrata, presente nell’assorbimento dei budget, assente nelle funzioni di servizio del cittadino.

Urge una banca pubblica per il sud, una Banca del Meridione: mai come ora vi è necessità. Nell’attuale contesto nazionale bancario le regioni meridionali sono completamente sprovviste di istituti di credito aventi basi radicate nelle coscienze di territori, capaci di erogare capitali in autonomia decisionale.

D’altronde, perché mai scandalizzarci? Uno Stato il quale delega il ruolo della raccolta delle imposte non versate ad un soggetto pubblico (Equitalia) potrebbe affidare al pubblico (Banca del Meridione) la gestione e l’erogazione del credito.

Infine, la generazione di nuovi modelli d’impresa: non vi è più tempo per crescere in competitività, è palese che la crisi non è figlia di un mese di chiusura delle attività ma che le stesse sono troppo piccole, poco strutturate e sottocapitalizzate per sopravvivere. La parola d’ordine dovrà essere “fondersi ed urgono strumenti che favoriscano il risultato agevolando queste operazioni.