Olimpiadi del 2032 a Crotone: perché?

5 marzo 2020, 13:00 Opinioni&Contributi

“La città che ebbe una tradizione di olimpionici più radicata fu Crotone, dove la pratica ginnica era molto diffusa ed ampiamente consigliata dalla famosa scuola medica locale quale mezzo da associarsi alla dieta per garantire la salubrità del corpo. Pitagora in persona si interessò all'atletismo e all’agonismo, valori che permeavano la classe aristocratica crotoniate cui il filosofo era legato: basti pensare che, secondo la tradizione, a lui risaliva l'introduzione della dieta a base di carne per gli atleti in allenamento.”


di Francesca Barresi

Così ha scritto Roberta Schenal aprendo il suo saggio su “Le colonie magnogreche della Calabria e gli agoni panellenici” apparso in “Lo sport nell’Italia antica”, quasi a dar sostegno profondo alla proposta di candidatura avanzata da Crotone per le Olimpiadi del 2032 (QUI).

C’è chi sostiene che “al di là dei fasti passati, Crotone non è assolutamente in grado di sostenere un tale evento sportivo, nemmeno con venti anni di preavviso”.

“Al di là dei fasti passati” è una frase che fortunatamente non riesce ancora a persuadermi. Il problema è che non sarebbe Crotone a decidere di dover sostenere il peso di questa scelta ma, ovviamente, l’intero Paese, che non ha purtroppo coscienza (se ce l’ha, è troppo generale o troppo settoriale) del suo patrimonio culturale.

Per fare bene come Italia, storicamente, culturalmente e socialmente parlando, chi conosce la storia sa (e tutti dovrebbero avere il diritto di sapere) che questa sarebbe in effetti l’opzione più valida, anche per le opportunità di sviluppo che una prospettiva del genere creerebbe su un territorio che ne ha l’urgente bisogno.

Partendo da questi assunti credo sia meglio avallare l’ipotesi piuttosto che fare i disfattisti per accettare le solite scelte incongrue ma inevitabili perché dettate dalla macchina del potere economico (es. Olimpiadi a Bologna).

Non so se questo sia sognare ma sinceramente preferisco conoscere e pretendere correttezza, piuttosto che ignorare il peso storico della questione o chiudere tutti e due gli occhi sul fatto che una città dal passato così imponente sia sempre esclusa da ogni forma di considerazione positiva, anche da quelle che pur gli spetterebbero a pieno titolo, come in questo caso.

È da qui che viene il mio amore per il suo passato, dal desiderio di giustizia, non da ciance campanilistiche.

Nella foto Milone e Kroton rappresentati su un antico vaso ellenico.