Un project financing per costruire una grande Public Library euro-mediterranea a Crotone città senza biblioteche né piscine

27 febbraio 2020, 19:20 100inWeb | di Vito Barresi

Mi chiedo molto semplicemente se una città come Crotone creda veramente nel proprio sviluppo futuro. Se ne sia realmente convinta che pur rimanendo priva del pane e del formaggio, cioè dei sapori essenziali della sapienza e della conoscenza, si possa dare strada e prospettiva alla crescita di una nuova generazione di crotonesi in grado di pensare a generare bene comune, progresso e benessere in una città più moderna, competitiva, di stile e modello euro-mediterraneo.


di Vito Barresi

Parlo del pane della conoscenza e del formaggio della scienza. Cioè gli ingredienti fondamentali che erano e sono ancora oggi alla base della Tavola Pitagorica.

Trovo veramente vergognoso e indecoroso per tutti i crotonesi che orgogliosamente vantano nel “palmares” civico “cittadini” illustri con nomi del calibro di Pitagora, Alcmeone, Zeusi, Milone, ecc., che in questa città non ci sia una sola biblioteca pubblica aperta e degna di questo nome, che sappia offrire coerente continuità ideale al ricordo delle scuole classiche dell’antichità, e con essa una piscina olimpica aperta, sull’esempio dell’antico gymnasium; e poi un museo, una galleria d’arte contemporanea che risvegli la memoria di grandi design magno greco, in pittura, scultura, fotografia, teatro, arte povera, architettura.

Oskar Lafontaine, che in Europa e in Germania non è uno sconosciuto in quanto esponente di spicco della sinistra storica, già presidente della SPD, disse qualche tempo fa di sognare una società del futuro che avesse più piscine e più biblioteche pubbliche per tutti, descrivendo le piscine e le biblioteche pubbliche come il fulcro di ogni autentica società democratica.

Aveva ed ha ragione. Era così ad Atene e a Crotone, a Sibari e a Locri. La sua resta una citazione che calza alla perfezione proprio qui dove al momento non vi sono più né piscine né biblioteche comunali.

Occorre mobilitarsi, promuovere dibattito, suscitare consenso, in breve sommuovere l’interesse e la passione dei giovani e poi agire istituzionalmente, a vari livelli sia locali che europei affinché, oltre al miglioramento delle infrastrutture di collegamento e mobilità (porto, aeroporto, strada e ferrovia jonica) siano progettate e costruite nel territorio anche le infrastrutture immateriali, prerequisito indispensabile della formazione di nuove figure professionali, dirigenziali, amministrative e politiche, in sintesi di una nuova “classe dirigente differente”, che sappia ripristinare una più efficace trasmissione dei saperi in sede locale, impostare un’informazione aperta, modellare in sede comunale un’istruzione coesiva.

Progettare con creatività architettonica, attrarre finanziamenti e investimenti pubblici e privati, nazionali ed europei, con un piano di project financing, costruendo un edificio ad hoc per una grande Public Library di impostazione euro-mediterranea, che promuova la cultura dell’innovazione, dello scambio economico e di mercato tra i popoli della riva sud europea e mediterranea, prendendo a esempio la Beic di Milano.

Collocandola in un’area industriale dismessa tra quelle che sono ora in capo all'Eni o alla Regione e al Comune, significa riprendere il filo della storia millenaria per rilanciarlo più avanti, come una nassa, un conso, nel mare immenso del futuro.

Crotone deve imparare a leggere il mondo, ma anche addestrarsi a nuotare nelle acque dell’avvenire: ecco perché credo fermamente che una grande e avanzata biblioteca di nuova concezione, in cui memoria e innovazione si coniugano con nuove forme di condivisione dei saperi, insieme a una nuova piscina, rappresentano due opere primarie, due investimenti da mettere in testa all’agenda di qualsiasi amministrazione che prenderà le redini della municipalità.