Le colpe di Salvini (e Conte) dopo 11 mesi di governo giallo-verde: dalla Via della Seta alla Autostrada della Peste

24 febbraio 2020, 12:00 100inWeb | di Vito Barresi

Una politica e una gestione dei rapporti internazionali e della sicurezza interna assolutamente errata. Davvero sconcertante constatare che per 11 mesi al governo, in qualità di Vice Presidente del Consiglio, Matteo Salvini (purtroppo occorre precisare, avallato dall'attuale premier Giuseppe Conte) ha completamente sbagliato la strategia politica e istituzionale di tutela della sicurezza nazionale, spostandola dissennatamente su un 'nemico' fin troppo facile e visibile, fragile, debole e in carne e ossa come i migranti, oscurando e rimuovendo con una forza in campo da guerra mediatica, l'attenzione dalle vere minacce. Tutto come una furia, un'ossessione contro il capro espiatorio di turno, senza mai mettere nel mirino i nuovi e più importanti rischi della globalizzaziome, tra cui primeggia il bersaglio della difesa batteriologica e sanitaria. Insomma ora è il tempo in cui si presenta brutalmente a tutti gli italiani, dopo e non prima, il conto da pagare a un governo sbagliato, quello giallo verde, potrebbe essere davvero salatissimo. Altro che 'Conte-nimento' del focolaio di Corona Virus...


di Vito Barresi


Anzi, oggi dobbiamo sconsolatamente constatare che il disinteresse e la sottovalutazione delle vere direttrici del rischio, cioè la geometria emergenziale delle prime linee dove si gioca l'assetto tattico delle potenze economiche e militari sul breve e medio periodo, sono poi quelle più invisibili, come appunto il contagio da virus o altre armi simili, hanno fatalmente e drammaticamente esposto l'Italia mettendo in crisi tutto il sistema e gli apparati di difesa 'civile' della sicurezza nazionale.

Ecco perché, adesso, dopo aver perso non solo undici mesi ma oltre due anni di tempo prezioso, tutti gli italiani, in primo luogo proprio quelli del Nord, devono pagano questa immane 'flagel tax', l'irresponsabile e fallimentare parentesi di un Ministro impreparato, demagogico, che ha fattualmente depistato tutto il Paese, chiamandolo alla mobilitazione contro un falso nemico come Carola Rackete o le varie Ong che cercavano di far fronte alle falle del sistema nautico di salvataggio in mare.

E' chiaro, comunque, che il disastroso deflagrare della 'bomba corona virus' mette in chiaro e in evidenza che l'impreparazione e e l'inefficienza che hanno contraddistinto Salvini e Di Maio riguarda non solo le loro rispettive parti politiche, cioè l'inettitudine al governo del Paese da parte della Lega Nord e del Movimento Cinque Stelle, ma l'intero sistema politico e parlamentare italiano, incapace di concentrarsi e agire sugli assi decisivi su cui si gioca la sicurezza nazionale nel mondo globale.

Anzi esponendo, con la sua mancanza di informazioni strategiche, approfondite e di intelligence, l'Italia al gravissimo rischio di una contaminazione batteriologica che potrebbe colpire 'mortalmente' gli interessi nazionali economici, industriali, persino militari.

Altro che prima gli italiani. Questo è, in conclusione, l'esito nefasto di un modo di gestire la politica e di ottenere il potere in Italia che lascia tutti sgomenti, smarriti, impressionati e indifesi, a fronte del fatto che se vince la 'casualità' di un contagio, e non invece il prodotto di una valida e seria governabilità delle emergenze, significa in buona sostanza che siamo al limite del collasso politico e sociale.

Se non altro perchè dinnanzi al grande dispendio di energie e di risorse finanziarie per mantenere una politica e un parlamento talmente incapaci e inefficienti, parolai e irresponsabili, fomenta e incita i cittadini a non credere più neanche nelle istituzioni costituzionali, in quanto valore supremo di difesa e tutela, baluardo di certezza, sicurezza e fiducia per tutto il popolo.