Pd e Dk: l’amore non è bello se non è litigarello. Alle Provinciali tornano i soliti “bisticci” tra i “soliti noti”

13 febbraio 2020, 09:20 Sr l'impertinente
Enzo Sculco e Franco Iacucci

“Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere” (Antonio Gramsci). Il 2 marzo si terranno le elezioni per la presidenza della Provincia di Crotone e saranno in tre a contendersi la poltrona al secondo piano del palazzo di via Mario Nicoletta. Ed i 5 mila euro al mese recentemente reintrodotti.


di Sr* l’impertinente

La competizione, dunque, è per il posto attualmente occupato da Giuseppe Dell’Aquila, in sella alla poltrona presidenziale da dopo le dimissioni di Ugo Pugliese per le note vicende che hanno coinvolto la sua amministrazione (QUI).

Pugliese alla guida e Dell’Aquila suo vice era stato il frutto dell’accordo tra il Partito democratico e i DemoKratici di Enzo Sculco, che, addirittura, aveva portato ad una lista comune per l’elezione dei Consiglieri provinciali.


“Non cambierai mai le cose

combattendo la realtà esistente.

Per cambiare qualcosa,

costruisci un modello nuovo

che renda obsoleto

il modello esistente”.

(Richard Buckminster Fuller)


All’epoca (era l’aprile del 2019) così, si schierarono da una parte il centro destra, con una lista, ed il centro sinistra con un’altra che ebbe poi la meglio e la maggioranza dei consiglieri.

Per la presidenza della Provincia versione 2020, però, si è creata una sorta di grande mischia con due liste connotate politicamente: quelle del centro sinistra e del Pd, ed una proposta da sindaci che ha l’appoggio del centro destra, guidata da Francesco Paletta, di Cirò.

Le altre due, invece, di fatto sono capeggiate da altrettanti primi cittadini espressione del Partito democratico, vale a dire quello di Mesoraca, Annibale Parise, voluto dal commissario Pd Franco Iacucci, e quello di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, anch’essa in quota Dem.


“Il cambiamento è anche nelle parole,

nella costruzione delle frasi, nella sintassi.

Tutto passa attraverso il linguaggio”.

(Gianroberto Casaleggio)


Com’è ormai tradizione quando non riesce a trovare un avversario politico con cui far la guerra, il Partito democratico la guerra se la fa da sé, quasi a cercar in tutti i modi di far vincere quello che, a dire il vero, dovrebbe essere il vero ed unico “nemico”: il centrodestra.

Così, quando di recente si son vinte le elezioni comunali ad Isola Capo Rizzuto, tutti nel Pd - ed in primis lo stesso Iacucci - avevano esultato sottolineando la conquista dell’ente strappato proprio al centrodestra.

Oggi che la stesso sindaco uscito vincente, Vittimberga, si è presentata come candidata alla guida della Provincia, non sembrerebbe invece più del Pd, presentandole contro finanche un altro di candidato, Parise appunto, etichettato come “unico” per il Partito Democratico se non di tutto il centrosinistra.


“Una nuova conoscenza è un esperimento,

un nuovo amico è un rischio”. (Ezra Pound)


Annunciando la candidatura di Parise, Iacucci ha così precisato che quest’ultima sia stata “una indicazione emersa dopo una serie di incontri molto partecipati e un confronto positivo di tutti i sindaci e molti dirigenti del Pd” ma come sia possibile non è che sia del tutto chiaro, ritenendo che la Vittimberga, presentatasi lei come candidata non avrebbe certamente potuto approvare quella del collega di Mesoraca.

Non contento il commissario della federazione ha ribadito che “Parisi è il candidato del Partito Democratico e dell’intero centro sinistra” e che “le altre proposte riguardano, una il centrodestra e l’altra arrivata con poca chiarezza ma soprattutto nata per provare a mettere confusione nel nostro campo”.


“Lancia i tuoi sogni nello spazio

come un aquilone, e non sai cosa

ti riporteranno, una nuova vita,

un nuovo amico, un nuovo amore,

un nuovo paese” (Anaïs Nin)


In pratica, il sindaco di Isola, per Iacucci, da salvatrice della patria alle recenti comunali sembra adesso vestire i panni di una nemica del partito e che con la sua candidatura abbia creato solo danni.

E già che c’è il commissario evidenzia infatti che “il Partito democratico oramai è determinato, vuole aprire una nuova stagione politica per l’intero territorio” che a suo dire “dovrà vedere la chiarezza, la trasparenza e la correttezza alla base di ogni scelta”.

Il sindaco Vittimberga paga, insomma, il dazio di avere all’interno della sua coalizione di governo comunale una lista che fa riferimento all’area Sculco, e qualcuno sostiene anche il veto di due ex sindaci della sua cittadina: Sergio Arena e Carolina Girasole.


“Gli italiani alla manutenzione

preferiscono l'inaugurazione”.

(Leo Longanesi)


In pratica, così come è emerso anche alle regionali, con le rispettive divisioni, il nuovo Pd invocato da Iacucci non pare voler avere nulla a che fare con Enzo Sculco (e relativa area) quanto invece correre da solo.

Posizione legittima, si direbbe, ma che mal si concilia con l’incontro che il commissario provinciale del Pd ha avuto, prima della scadenza dei termini delle candidature, proprio con lo stesso Sculco e per cercare di trovare un’intesa sul candidato comune.

E per i famosi corsi e ricorsi storici, dopo le regionali la stessa cosa è avvenuta per la presidenza della Provincia, con tutte le contraddizioni del caso e, di sicuro, non è escluso possa riproporsi anche alle prossime comunali di Crotone.


È sempre triste guardare con occhi nuovi

le cose su cui hai già speso

le tue capacità di adattamento”

(Francis Scott Key Fitzgerald)


Intanto, i Democratici e Progressisti - gli stessi che hanno portato Flora Sculco (figlia del leader Dk) nuovamente in Regione e pure con i voti del Pd - non ci stanno ed attaccano ad alzo zero il commissario; peggio di come avevano fatto alle regionali.

A loro dire Iacucci “appare sempre di più politico di altri tempi, ormai dimenticati e superati dalla storia e dalla cronaca, che non un dirigente illuminato che possa traghettare il Pd in un nuova dimensione più moderna, partecipata, aperta”.

I Dp sostengono, poi, che la candidatura di Vittimberga “è nata in un’assemblea degli amministratori del Pd, presentata anche per iscritto, alla presenza dello stesso Iacucci, e ha suscitato condivisione da un’ampia schiera di consiglieri comunali e sindaci”.


“Fare le cose vecchie in modo nuovo

- questa è innovazione”.

(Joseph Alois Schumpeter)


Sottolineano anche che “l’unico torto della Vittimberga può essere quello di non piacere ad una ristretta cerchia dei insoliti ignoti, ‘identità sconosciute’. Non crediamo che il nuovo corso del PD possa essere quello delineato da questi personaggi”.

Ricordano, ancora, “che pochi giorni fa, si sono svolte le elezioni regionali e ci siamo presentati insieme e non diversamente e non in contrapposizione, in una coalizione a sostegno di Pippo Callipo”.

In pratica, Democratici e Progressisti, Iacucci e Partito Democratico, dicono e scrivono le stesse cose, ognuno per i rispettivi candidati, mentre gli avversari, in questo caso Paletta, se la gongolano nel vederli litigare.


“Le nuove opinioni sono sempre

guardate con sospetto,

e generalmente combattute,

per l'unica ragione che

non sono già diffuse”. (John Locke)


Intanto si avvicinano le elezioni comunali a Crotone ma anche in altri grossi centri come Cirò Marina, e c’è da giurarsi si riproporrà nuovamente il problema (e la pantomima) dell’autonomia o meno del Pd da Sculco, con tanto di varie fazioni a sostegno.

Finché non si scioglierà, e una volta per tutte, questo nodo, insomma, i litigi intestini saranno destinati a proseguire ed autoalimentarsi, ed il Comune, così come qualsiasi altro ente in cui si voterà, sarà sempre sotto una “cappa” oppressiva se non di confusione.

Oggi Iacucci sarà in città per una conferenza stampa e ripeterà ancora come il Partito sia avviato a un nuovo corso. E se come sembra al suo fianco vi saranno Peppino Vallone, Sergio Contarino e Pepè Corigliano, non c’è che dire: sarà proprio il caso di credergli.

*Simbolo dello Stronzio