Crotone, la legge a intermittenza e l’indignazione ‘ad personam’: se scatta ‘l’ora legale’ qui si preferisce quella ‘solare’

7 febbraio 2020, 13:42 Sr l'impertinente

“Di legale in Italia c’è solo l’ora. E anche quella non è per tutto l’anno” (Anonimo). Ciò che sta accadendo a Crotone da quando si è insediato il commissario prefettizio Tiziana Costantino sembra ricordare da molto vicino la trama di un noto film uscito nelle sale nel 2017.


di Sr* l'impertinente

La pellicola a cui ci riferiamo non a caso è proprio “L’ora legale”, del duo comico Ficarra e Picone: un film che proprio come sta accadendo nella città che fu di Pitagora - patria dei paradossi - a momenti di pura ilarità lascia spazio anche a profonde riflessioni.

Per farla breve, la trama è ambientata in un immaginario paesino siciliano, dove tutti i residenti sono in fermento per le elezioni del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale.


“L’onestà non ha colore,

spesso così come

non ne ha l’illegalità”.

(Roberto Saviano)


Proprio quest’ultimo particolare è il primo punto di contatto che tra la storia di Ficarra e Picone e quanto stia avvenendo a Crotone, dove, anche qui, si vive una spasmodica attesa della primavera ma non tanto per le più miti temperature quanto piuttosto proprio per il rinnovo dell’amministrazione.

Altra similitudine tra la pellicola e la realtà pitagorica è che, fino al momento delle nuove elezioni, il paese abbia vissuto e per molto tempo sotto la guida di politici quanto meno opportunisti.

Ed in molti riconosceranno in questa situazione ciò che è realmente accaduto non solo negli ultimi anni ma anche nella storia passata nella terra che fu di Pitagora, ricordando come il matematico e filosofo fu cacciato e in malo modo non appena iniziò a pestare i piedi ai notabili locali.


“Nel nostro paese non c’è

più nulla di certo e di legale,

nemmeno il teorema di Pitagora,

giacché anche il quadrato

costruito sull’ipotenusa,

potrebbe rivelarsi

una costruzione abusiva”.

(Dino Verde)


Continuando nei parallelismi tra finzione cinematografica e brutale realtà, nell’opera di Ficarra e Picone il nuovo sindaco, Natoli, appena eletto, vuole cambiare nettamente le cattive abitudini regolarizzando tutto ciò che è contro legge.

Parrebbe proprio quello che sta tendando di fare il commissario prefettizio, Tiziana Costantino che, come annunciato nella fase di insediamento (QUI), sta verificando tutte le pratiche delle precedenti amministrazioni per controllare se le stesse siano o meno conformi alle normative che regolano il relativo settore e, nel caso, annullare tutto e ricominciare ad affidare incarichi e servizi con bandi pubblici.


“Bisogna imparare

il gusto della legalità e

il rispetto della legge”.

(Francesco Saverio Borrelli)


In alcuni tratti della narrazione filmica sembra quasi che la pellicola sia stata ambientata nel conosciuto lembo di Calabria noto come Crotone piuttosto che nello sperduto paese siciliano di Pietrammare?

Tra i buoni propositi del nuovo sindaco (ed il commissario lo è anch’egli a tutti gli effetti di legge) è quello di far rispettare la legge nell’assegnare la selezione ed il conferimento corretto dei rifiuti, o sulla questione dell’abusivismo edilizio.

A Crotone è infatti attuale il dibattito sull’Akrea (QUI), che in città svolge il servizio di raccolta dei rifiuti e che doveva preoccuparsi anche di quello della differenziata, ma a cui è stato dato un benservito dallo stesso commissario, che pare affiderà i servizi in appalto e non più direttamente.


“In Italia quella

tra cittadino e legalità

è una relazione sofferta,

la cultura di questo Paese

di corporazioni

è basata soprattutto

su furbizia e privilegio”.

(Gherardo Colombo)


Dopo un iniziale consenso - e qui parliamo di nuovo del film – i cambiamenti radicali introdotti dal nuovo sindaco iniziano però ad esser visti come una minaccia da parte dei residenti così come da chi avesse fino allora fatto uso di favoritismi illegali.

Legalità, rispetto delle regole, stop a i favoritismi, trasparenza: sono questi i mantra che riecheggiano in città ad ogni cambio di amministrazione, e che si sono ripetuti puntualmente anche in occasione della prematura dipartita della giunta Pugliese a trazione Sculco.

Dopo qualche mese dall’insediamento in Comune del commissario prefettizio, però, sono iniziati ad arrivare i primi distinguo, se non contrapposizioni, all’opera di regolarizzazione (in tutti i settori).


“L’illegalità è come una piovra

che non si vede: sta nascosta,

sommersa, ma con i suoi tentacoli

afferra e avvelena, inquinando

e facendo tanto male”.

(Papa Francesco)


Viene spesso da pensare, dunque, che l’invocazione della legalità, della trasparenza, del rispetto delle regole e delle leggi, vada bene solo finché non riguardi l’orticello che ognuno si sia costruito per se o per il suo gruppo.

Così, oggi, al Commissario si imputa il fatto, e ad esempio, di voler chiudere tutti gli impianti sportivi della città, con la scusa di volerli assegnare - come legge prevedrebbe - facendo ricorso addirittura ai famigerati bandi pubblici.

Così come si paventa l’eventualità che alcuni dei lavoratori dell’Akrea possano rimanere a casa dopo che è stata prorogata, ma solo fino al 30 aprile, la gestione dei rifiuti.


“Per i cittadini le leggi si applicano,

per gli amici si interpretano,

per alcuni si eludono”. (Giovanni Giolitti)


Non c’è stato, di converso, nessun tipo di ragionamento sul fatto che, in ogni ambito (quasi nessuno escluso) della pubblica amministrazione, l’assegnazione di servizi, incarichi e strutture, sia avvenuta nella totale discrezionalità dei potenti di turno.

Così come non c’è stata una minima riflessione sugli incarichi dirigenziali affidati a chi non ne avesse alcun diritto, con tanto di presunto danno erariale, e il tutto scritto nero su bianco su provvedimenti dell’ente.

Così come nessun accenno alla questione che, per anni, i cittadini abbiano pagato anche per la raccolta differenziata, quando del servizio in questione, in città, non se ne sia vista traccia, nonostante le diverse conferenze stampa in cui se ne annunciasse pomposamente l’imminente avvio.


“Antigone ebbe il privilegio

di ribellarsi alle leggi.

Ma come ci si ribella

all’illegalità?” (Michele Serra)


Nessuna sommossa popolare, nessuna indignazione sul fatto - ancora - che periodicamente la città capoluogo di provincia venga lasciata senz’acqua e per diversi giorni, a causa di rotture a tubature vetuste quasi quanto l’antica Kroton.

Il tutto mentre Sorical minacci di rescindere il contratto con Congesi, perché il consorzio avrebbe accumulato già in pochi anni ben 14 milioni di euro di debiti con l’ente regionale fornitore dell’acqua.

Se a ciò si aggiunge che le bollette per i tributi sono maggiorate per il mancato avvio della differenziata e per l’ammenda che l’Europa ha inflitto a Crotone per le inottemperanze nel settore ambientale, di argomenti di cui indignarsi ce ne sarebbero eccome, e pure tanti!


“L’ordine non si trova

che nella legge, nella legalità:

e la sua osservanza

deve essere prima nel governo,

se si vuole che

si estenda fra il popolo”.

(Massimo d’Azeglio)


Legalità, trasparenza, rispetto di regole e norme: medicine per una società come quella crotonese malata e da sempre sull’orlo di un abisso. Medicine che funzionerebbero pure a condizione che non si prendano ad intermittenza o solo all’abbisogna.

Il fatto di regolarizzare tutte le situazioni - quanto meno quelle cosiddette border line ed anche se ciò comporti nell'immediato qualche sacrificio perfino tra i cittadini più onesti - andrebbe visto come un’opportunità, almeno secondo chi scrive.

Che la situazione non possa più andare avanti con questo andazzo, è cosa risaputa e, se a ciò metterà rimedio il commissario, almeno non dovrà farlo la prossima amministrazione.


“Schierarsi dalla parte della legge…

dico: ma è legale questa cosa?”.

(Cetto La Qualunque nel film Qualunquemente)


Ed a proposito di nuova amministrazione, nonostante le molte analogie tra il film di Ficarra e Picone e la realtà crotonese, l’augurio è che almeno nel finale vada un po’ diversamente.

Nella trasposizione cinematografica colui che voleva apportare i cambiamenti viene infatti costretto ad andar via mentre torna in auge il sindaco precedente. Giusto il tempo di lasciare l’ora legale per tornare a quella solare.

La speranza per Crotone è che con l’avvento del nuovo primo cittadino e del nuovo Consiglio comunale, si riesca a cambiare registro e che nel vedere l’elenco e le facce degli eletti i cittadini non siano costretti a ribattere, come è stato in passato, che “è sempre il solito film”.

*Simbolo dello Stronzio