Le Regionali a Crotone: prove tecniche di Comunali. I bocciati, i miracolati, l’Enzo calante e l’Enzo emergente

28 gennaio 2020, 14:34 Sr l'impertinente
Vincenzo Voce

“Vota oggi, te ne pentirai domani” (Poster elettorale affisso in Gran Bretagna). Ed anche queste regionali sono passate, con conferme e sorprese che a Crotone hanno espresso un solo rappresentante “istituzionale” e lasciando presagire, per il prossimo futuro, delle possibili novità.


di Sr* l'impertinente

Un prossimo futuro elettorale - s’intende - considerato che la città di Pitagora ha visto e vedrà, nel giro di appena pochi mesi, ben tre appuntamenti elettorali, e tutti di non poco conto: le regionali appunto e poi provinciali e comunali.

Tre appuntamenti che - in qualche modo - sono tutti collegati tra loro, nel senso che i risultati di domenica scorsa (QUI) possono incidere, ed eccome, anche sulle altre due consultazioni.


“Anni fa le fiabe iniziavano

con ‘C’era una volta…’.

Oggi sappiamo che iniziano tutte

con Se sarò eletto…”

(Carlyn Warner)


Ma andiamo per ordine. Il primo "tagliando" nelle urne, quello per il rinnovo (si fa per dire) del Consiglio regionale, ha visto per Crotone la riconferma di Flora Sculco, nelle fila dei Democratici e Progressisti (QUI).

Una conferma, quest’ultima, che alla vigilia delle consultazioni era tutt’altro che scontata, date le difficoltà incontrate e le accese discussioni all’interno del Partito Democratico, proprio sul nodo delle alleanze coi DemoKratici.

Seppur con una riduzione considerevole di voti rispetto al 2014 (nell’ordine di quasi tremila preferenze) l’obiettivo è stato centrato e donna Flora siederà nuovamente a Palazzo Campanella anche se, e questa volta, tra i banchi dell’opposizione.


“La democrazia ti permette

di votare per il candidato

che ti dispiace di meno”.

(Robert Byrne)


Se da una parte si gioisce giustamente per la riconferma a consigliere, da un’altra una qualche tristezza potrebbe pur aleggiare, essendo “fallito” il piano “immaginario” di prendere per mano (o in mano) il Partito Democratico, cosa che sarebbe potuta accadere se i Democratici e Progressisti avessero “scavalcato” in termini di voti proprio il Pd.

In realtà la lista “ufficiale” dei Dem ha sopravanzato, eccome, quella dei suoi stessi esponenti che avevano giurato fedeltà all’uscente (e disarcionato) Mario Oliverio.

Tanto il commissario Franco Iacucci che l’area che fa riferimento a Peppino Vallone avranno così ripreso vigore ma adesso la domanda è sul cosa faranno i vari Giuseppe Dell’Aquila, Arturo Pantisano e Gino Murgi, da sempre sostenitori dell’ex governatore, e sempre più sotto la spada di Damocle di una possibile epurazione. Si attendono sviluppi.


“Se Dio avesse voluto

che noi votassimo,

ci avrebbe dato dei candidati”.

(Jay Leno)


Restando alle regionali, da segnalare l’exploit di Enzo Voce che, con la lista Tesoro Calabria di Carlo Tansi, è stato il primo dei più votati in città, mentre la neo consigliera regionale ha visto calare le sue preferenze.

Circostanza, questa, che dà il senso di come, a Crotone, le cose siano cambiate seppur senza cambiar nome: se una volta il più votato era un Enzo, ma Sculco, questa volta lo scettro passa sempre a un altro Enzo, ma Voce, appunto: protagonista da sempre, quest’ultimo, di tante e coerenti battaglie in nome dell’ambiente, in particolare contro l’asserita falsa bonifica”.

E se si ricorda che, fino a qualche mese fa, c’era in carica un’amministrazione comunale espressione dell’area Sculco, c’è un po’ da riflettere e non poco su come le cose potrebbero evolversi ma restando ancora nel segno di un Enzo.


“Se i partiti non rappresentano più gli elettori,

cambiamoli questi benedetti elettori”.

(Corrado Guzzanti)


Sempre in tema di elezioni in salsa crotonese, poi, avanza la Lega che, pur effettuando il sorpasso sul Pd, non riesce ad esprimere un suo rappresentante locale nella massima Assise e pur avendo ottenuto una buona performance con il candidato indigeno Salvatore Gaetano.

Giungono voci, intanto, di dissidi interni al Carroccio, con l’establishment locale che ha appoggiato apertamente l’altro di candidato, Nicola Daniele, che non ha però ottenuto gli esiti sperati.

Non è bastata, dunque, la visita di Matteo Salvini per inaugurare la sede provinciale leghista (QUI) e ci sarà ancora da lavorare per il coordinatore Giancarlo Cerrelli in vista delle imminenti Comunali.


“Votate per il candidato

che vi promette di meno;

è quello che vi deluderà di meno”.

(Bernard Baruch)


In realtà, e restando in area centrodestra, manco a Fratelli d’Italia è servita la visita (mercatale) del leader Giorgia Meloni, visto che pure il suo di candidato più votato, ovvero Amedeo Nicolazzi, non è stato eletto (“solo” per circa 200 voti).

Al sindaco di Petilia non ha giovato di certo la scesa in campo del suo concittadino tra le fila della Lega, Daniele, che tra l’altro è pure un suo alleato nella giunta cittadina.

Così come non ha giovato al Pd mettere in lista due candidati ed entrambi di Isola Capo Rizzuto che si sono dovuti spartire il bacino elettorale così come amicizie comuni. E questo è un altro dei misteri della politica!


“Quanto meglio sarebbe

se i voti si potessero pesare,

anziché contare”.

(Georg Lichtenberg)


Non son mancati neanche i “portatori di voti” a candidati da fuori provincia, con in primis Tallini, ma anche Santacroce ed Esposito, solo per citarne qualcuno: è questo un classico per una Crotone dai trascorsi di colonizzatrice e un presente da colonia.

Al di sotto delle aspettative - ed anche della soglia di sbarramento - il Movimento 5 Stelle preso tra le solite beghe interne e il fuoco amico, e che alle amministrative, a dire il vero, zoppica sempre un po’.

Infine, le passate elezioni regionali hanno segnato anche una scomparsa: quella della coerenza, con cambi di schieramenti e giravolte degne di artisti circensi di chiara fama.


“Durante una campagna elettorale

l’aria è piena di discorsi - e viceversa”.

(Anonimo)


Intanto il prossimo appuntamento è quello a marzo, il 2 precisamente, con la presidenza del Consiglio provinciale. Certo, si tratta di elezioni che non vedranno impegnati i cittadini ma sono pur sempre significative.

E proprio dalla scelta del presidente prima e del Consiglio provinciale poi, era partita quell’alleanza tra una parte maggioritaria del Pd e l’area Sculchiana, e che tanti contrasti ha portato.

Dopo l’esito delle regionali difficilmente si ripeterà l’esperienza di una lista unica tra Pd e DemoKratici, come nella scorsa consiliatura, e mancando Crotone ed altri grossi Comuni l’esito è tutt’altro che scontato.


“Tali gli elettori, quali gli eletti.

Se i secondi sono cattivi,

è perché i primi

sono anche peggiori”.

(Edmond Thiaudière)


In primavera, poi, ci sarà il clou con le comunali del capoluogo che, almeno dagli echi di battaglia che già si avvertono all’orizzonte, si preannunciano molto ma molto combattute.

L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo. Per molti candidati di questa tornata elettorale, le regionali non sono state che un trampolino di lancio per la gara vera e propria, quella della conquista alla poltrona di sindaco.

Ognuno di loro, infatti, si è misurato in termini di voti, con esiti a dire il vero non sempre lusinghieri, ed adesso si sente pronto a spendere questa moneta per approdare nel palazzo di piazza della Resistenza.


“Vorremmo tutti votare

per la persona migliore,

ma non è mai candidata”.

(Frank McKinney Hubbard)


Insomma, alla luce di quanto è accaduto il 26 gennaio scorso, le comunali che verranno si preannunciano complicate e con alcune variabili che potrebbero scombinare i piani dei soliti noti.

Certo, guardano anche all’esito finale, ovvero ai risultati che avrebbero dovuto cambiare tutto ma che invece hanno salvaguardato posizioni di rendita, non c’è molto da essere allegri, neanche in prospettiva.

In ogni caso, mai perdere la speranza: almeno per una volta il voto può sempre svincolarsi da tutte le implicazioni che, a queste latitudini, l’hanno reso ben poco libero, così che questa martoriata città possa finalmente risorgere. Nonostante gli “eletti.

*Simbolo dello Stronzio