Crotone. Da “rottamato” a “rigenerato”: la rivincita di Vallone che se la sghignazza. Sotto i baffi

15 gennaio 2020, 12:48 Sr l'impertinente

“Senza baffi un uomo non è vestito correttamente” (Salvador Dalí). Da un po’ di tempo sono riapparsi in città, e non solo, due baffetti sghignazzanti che raffigurano, plasticamente, le rivincite che un personaggio, già dato ampiamente per “passato”, si starebbe prendendo, e nemmeno poche!


di Sr* l'impertinente

Il titolare dei baffetti in questione è tal Peppino Vallone, dato per finito negli ultimi tempi ma che è riuscito, invece, a rubare la scena a molti che si credono invece protagonisti dell’agone politico-amministrativo crotonese.

Quando era in auge, sia da sindaco che ai vertici regionali del Pd, da presidente di quest’ultimo è stato avverso ed anche tanto, mentre adesso, invece, il buon Peppino è addirittura rimpianto.


“Hitler ha rovinato quei baffi.

Era un taglio di baffi interessante,

e ora nessuno lo può portare”.

(Larry David)


A dare il via all’operazione “facciamo rimpiangere Vallone” ci ha pensato, a suo tempo, il buon Ugo Pugliese con gli sfaceli della sua amministrazione con l’imprinting sculchiano.

Con l’aggravante che, lo stesso Peppino aveva dimostrato - a suo tempo - che rendersi autonomo dal leader maximo della coalizione si può, ma l’ex sindaco non ha colto l’occasione, e si sa poi com’è andata a parare (QUI).

Così, quando alla fine, tra l’incudine della magistratura e il martello sculchiano, il marinaio prestato al Comune se n’è andato, a molti è scappata, almeno una volta, l’espressione: “era meglio Peppino”.


“Chico: C’è un uomo qui fuori

con dei grossi baffi neri.

Groucho: Digli che ne ho già un paio”.

(Groucho Marx)


Stessa cosa è accaduta alla Provincia di Crotone, dove prima Pugliese e poi dell’Aquila hanno fatto rimpiangere l’operato di Vallone, che riuscì a battere anche in quell'occasione l’armata di via Firenze.

I suoi citati successori, invece, con Sculcolandia son andati a nozze, letteralmente parlando, nel senso di matrimoni politici che si sono consumati proprio all’interno del palazzo di via Mario Nicoletta.

Proprio negli antri della Provincia, infatti, è nata questa alleanza (sacra per qualcuno, diabolica per altri) che ha prodotto così tanti scontri e che si è trascinata fino alle regionali, con alterne fortune a dire il vero.


“Scomode verità, mortalità umana,

donne con i baffi: tre cose che

vorremmo ignorare”. (dal film Lie to Me)


Anche a livello del Pd, il buon Vallone ha avuto le sue belle rivincite, dopo essere finito ai margini a causa dell’opposizione a Sculcolandia, ma di recente pare aver ripreso in mano il pallino ed è ora anche lui a condurre la partita.

Proprio sullo scontro “Sculco sì, Sculco no” la federazione provinciale del Partito Democratico, come si ricorderà, è stata commissariata ed è arrivato l’ineffabile Franco Iacucci a guidarla portando i dogmi del partito (QUI).

E Vallone è diventato il suo fido scudiero (o viceversa) e adesso è la strana coppia a dettar le regole, il percorso da seguire e imporre comportamenti anche ai ribelli, “prescrivendo” di votare i candidati Pd.


“Ormai ci siamo emancipate.

Siamo uguali agli uomini.

Ci viene l’infarto anche a noi.

Cosa vogliamo di più?

La prostata forse? O la barba…

visto che i baffi ce li abbiamo…”

(Luciana Littizzetto)


Il Pd Crotonese che era in buona parte favorevole all’alleanza con Sculcolandia aveva relegato a posizioni minoritarie Vallone e i suoi fidi Sergio Contarino e Pepè Corigliano, sulle barricate all’insegna dello sloganSculco non passerà”.

Adesso gli scenari si sono ribaltati e con l’intransigenza di Iacucci sui candidati da votare alle regionali, pena l’esclusione dal partito, Vallone è ritornato sulla scena e non certo da comprimario.

Così, proprio ieri è andato a Cirò Marina nel circolo guidato da Giuseppe dell’Aquila, oliveriano della prima ora e sostenitore dei Democratici e Progressisti, per imporgli l’appoggio a Carolina Girasole e Sergio Arena, i candidati del Pd “ufficiale.


“Un uomo senza baffi

è come una donna con i baffi”.

(Anton Pavlovitch Tchekhov)


Certo, si dirà: un conto è promettere appoggi prima e votare diversamente dopo, come molto probabilmente accadrà, visto quanto manifestato da buona parte dei Dem crotonesi, ma sono stati messi sull’avviso sulle possibili conseguenze.

D’altro canto Dell'Aquila non si è perso un solo appuntamento elettorale dell’ex segretario provinciale, Gino Murgi, candidato per Dp, anche se rumors sostengono che potrebbe votare, alla fine, per un’altra candidata.

Non è un mistero che colui che è diventato la più alta carica istituzionale superstite a livello provinciale, sia anche uno dei principali fautori dell’alleanza con Sculcolandia che, tra l’altro l’ha portato alla vicepresidente della Provincia.


“Quando a una cena un'ospite gli disse

che non le piaceva

né la sua politica né i suoi baffi,

Winston Churchill rispose: Signora,

non vedo ragione al mondo perché lei

debba entrare in contatto

con l'una o con gli altri”.

(Sir Winston Churchill)


Intanto ieri per Dell’Aquila è stata davvero una giornata pesante, e non solo per il blitz del duo Iacucci-Vallone nel suo feudo, Cirò Marina, per imporre una linea ben diversa dalla sua.

Nella stessa giornata, infatti, il giovane oliveriano ha firmato o, meglio, ha dovuto firmare il decreto che fissa per il prossimo due marzo l’elezione del presidente dell’Ente intermedio (QUI).

Così, sempre da ieri dell’Aquila è un presidente facente funzioni della Provincia con una scadenza, al termine della quale il “giocattolo” con cui si sta trastullando adesso gli verrà levato delle mani.


“I cattivi dei film

devono avere i baffi,

così possono

giocherellarci allegramente

mentre pensano

al prossimo piano malefico”.

(Mel Brooks)


Ma il presidente f.f. verrà ricordato ai posteri, soprattutto, per un altro di decreto, ovvero quello per la nomina di un direttore generale della Provincia, pubblicato nel pieno delle festività natalizie (QUI).

Un incarico da 100 mila euro per 10 mesi, in un ente che ha difficoltà a pagare perfino tutti i dipendenti e che, soprattutto, non ha più dirigenti che lo stesso dg dovrebbe coordinare (QUI).

Un decreto, questo, che non a caso, era stato avversato a tutti i livelli, da quello politico, a partire dallo stesso Pd “ufficiale”; dai componenti del Consiglio provinciale e dai Sindacati, con Cgil, Cisl e Uil mai così Uniti nel guidare alla “vergogna”.


“Le anime gemelle indossano

barba e baffi finti

e occhiali scuri e parrucche.

Pur di non farsi trovare”.

(La_peau_douce, Twitter)


La politica, specie a Crotone, però non finisce mai di stupire e non sono mancati neanche retroscena su questa nomina a direttore, che molti avevano ipotizzato proprio a misura di un noto esponente dell’aria pro-accordo con Sculcolandia.

Alla fine, poi, si è scoperto che a presentare domanda per il posto sono stati Elisabetta Belli, ex commissario per la bonifica; il sociologo Sasà Barresi ed il sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro.

Così, mentre il Pd “ufficiale” gridava all'inciucio all’insegna dell’accordo con Sculco dei Democratici e Progressisti, alla fine si è scoperto che uno dei candidati era Belcastro che è invece proprio un esponente dello stesso Pd “ufficiale”.


“Meno male che ieri sono uscito

con un amico hipster

con la punta dei baffi all’insù

perché avevo caldo e non sapevo

dove appendere la giacca”.

(diegoilmaestro, Twitter)


Intanto le elezioni regionali sono arrivate quasi ai titoli di coda e anche a Crotone, come non mai, c’è stata questa volta una sfilata di big nazionali a livello sia politico che governativo.

È già arrivato Matteo Salvini, leader della Lega, con tanto di bagno di folla e di selfie (QUI), così come il più sobrio ministro Giuseppe Provenzano, del Pd; mentre giovedì sera sarà la volta di Giorgia Meloni, in Piazza Mercato (QUI). Previsto anche l’arrivo di Luigi Di Maio (M5S) che però non è stato ancora ufficializzato.

Queste regionali saranno ricordate come le elezioni che hanno contato il maggior numero di transfughi da uno schieramento all’altro, passando da sinistra a destra come se nulla fosse.

Saranno, però, ricordate soprattutto come quelle che hanno prodotto il maggior numero di candidati a sindaco che la storia repubblicana ricordi.

Che Dio e le urne ce la mandino buona! E qualcuno per l’occasione ha già rispolverato il detto: “Addà venì baffone” ... di Vallone, naturalmente.

*Simbolo dello Stronzio