Il Teorema di Gratteri tra la carica degli aspiranti onorevoli e i ‘carichi pendenti’ dei prossimi consiglieri regionali

22 dicembre 2019, 23:00 100inWeb | di Vito Barresi
Luigi Spanò, “Vedere è Sentire”, olio su tela

La gigantesca operazione di giustizia che ha visto mobilitati per la cattura di malviventi vari, servitori infedeli dello Stato e politici corrotti (QUI), ben tremila militari appartenenti alle forze dell'ordine, in assetto di guerra e antisommossa, come mai era accaduto nell’arco di tempo che va nella narrazione patria italiana, secondo Bignamino di giovanili trascorsi liceali, dalla repressione del brigantaggio a quella delle Brigate Rosse che giustiziarono barbaramente in un loro covo l'onorevole Aldo Moro, ha aperto un baratro enorme nella storia politica della Regione Calabria tra un prima e un dopo.


di Vito Barresi

Un vallone profondo, un fosso carsico, oceanico, una frattura tellurica, se si vuole tettonica che aspetta scosse di assestamento a ripetizione, un pomerio tracciato con l’aratro dei codici penali che separa la città dei cattivi dall’agorà degli eletti, la malapolitica del passato da quella che si spera sarà la buona politica del futuro, almeno quello compreso nel quinquennio tra il 2020 e il 2025.

Buon giorno grazie, avvocato, sono del Manchester Guardian, non le farò perdere tempo, questa è la prima domanda... ma se poi tutto dovesse concludersi a tarallucci e vino, vedere tarallucci di marca sbollentarsi in un calderone del nulla di fatto senza buccia di cipolla tropeana e patate silane, non vi pare sia né cosa buona né giusta?

E se appena inizia l’anno nuovo ci ritroveremo con le solite facce in Consiglio Regionale per cui gattopardescamente tutto cambia per non mutare nulla? Cioè se non ve l’aspettate potrebbe anche accadere, comunque, c’è poco da stare allegri se nelle liste ritroverete tra poco, i nomi dei soliti noti, gli altri che stavano dietro alla politica e alla parentela, quelli che incarnano l’onestà, quelli con l’incarnato pallido, quelli con l’unghia incarnita, insomma i magari facsimili con le facce scansite o scannerizzare passate al setaccio uguali a quelle degli arrestati, inquisiti, pedinati, controllati, guardati a vista dalle legge, pronti con abiti azzurrini e cravatte intonate a eludere la stessa presiedendo la commissione, il gruppo, la conferenza, la giunta, la presidenza, ecc. ecc. mumble, mumble...?

Suvvia, prepariamoci alla cena, al Cenone e all'elezione. Poi Befana... tutto il resto è noia, un vicepresidente ammazzato, un presidente in carcere, un capo ‘ndrangheta della locale sezione politica regionale che va in Uruguay per visita di cortesia istituzionale, feste con brindisi e calabresella all’estero, Columbus day, fiere e Bit, promozione e turismo, taxi nero e Boing ... una legge per i poveri cassaintegrati dell’industria in dismissione, un bene culturale da salvare con mistica pietà popolare e lacrime salate degli alti prelati, ecc. ecc. mumble, mumble... piatto ricco mi ci ficco...

Prima dell’inchiesta del giudice Gratteri (QUI), l’illustre e coraggioso magistrato calabrese molto somigliante allo spagnolo Baltasar Garzón Real, nel Consiglio Regionale della Calabria potevano sedere i peggiori ceffi del crimine organizzato, sodali e locali di ‘ndrangheta che hanno garantito alle “famiglie” e alle varie cupole provinciali il potere assoluto sulla politica, l’economia, le banche, gli ospedali, persino i tribunali e le chiese di campagna.

Dopo l’indagine portata avanti dal pool di inquirenti che ha sbattuto in gattabuia oltre trecento persone tra cui ex consiglieri e assessori regionali, ex parlamentari e persino principi del foro e titolari dell’esercizio alla difesa (QUI), sarà difficile se non impossibile per i partiti politici effettuare una selezione della propria rappresentanza non conforme o in barba a quel che la magistratura ha indicato negli atti e nei provvedimenti che hanno messo a rumore la vita pubblica calabrese.

Se verrà applicato il “Teorema di Gratteri”, per certi aspetti simile a quello dei numeri primi, secondo cui “la distribuzione apparentemente caotica dei numeri primi nasconde un certo ordine, dato dal comportamento della funzione p(n) che esprime il numero di primi minori...”, potremo approssimativamente ipotizzare che nel prossimo Consiglio Regionale della Calabria, il numero di liste pulite rappresentate, con candidati privi di alcuna macchia e scheletri nell’armadio, sarà intero e tondo, in tal modo che anche l’istituzione democratica potrà essere certificata doc, a scatoletta chiusa, in quanto potenzialmente immune dalla corruzione e dalla pervasiva quanto limacciosa minacciosa infiltrazione della ‘ndrangheta anche in vasetto al naturale.

Tocca ai candidati Presidente (Callipo, Santelli, ecc.) scaricare e adottare l’App messa a loro disposizione persino sui loro smartphone e tablet dal Giudice Gratteri, in breve - praticamente - richiedere ad ognuno dei partecipanti alla carica degli aspiranti onorevoli di presentare le credenziali penali e giudiziarie, accedendo con la modica somma di circa 60 euro presso gli sportelli giudiziari ove richiedere due documenti essenziali: il casellario giudiziale presso la Procura della Repubblica con l’elenco dei precedenti penali e civili di ogni cittadino; il certificato dei carichi con i procedimenti penali in corso a carico di un determinato soggetto e gli eventuali relativi giudizi di impugnazione.

Questo è niente altro di più se non il profilo professionale del candidato, quanto dovrà essere richiesto dai rispettivi e spettabili segretari nazionali e regionali dei partiti ai cittadini/e interessati a partecipare liberamente alla competizione elettorale per l'elezione del Consiglio regionale, organo legislativo rappresentativo della Regione Calabria, chiamato a composizione per la sua XI Legislatura.

Altrimenti anche il “Teorema di Gratteri rischia di fare la fine di quello negletto del leggendario Pitagora.