I “sassolini” nella scarpa dell’ex sindaco. Amarcord di una Crotone Prossima al “baratro”

30 novembre 2019, 10:40 Sr l'impertinente

“Andare a caccia di ricordi non è un bell’affare. Quelli belli non li puoi catturare e quelli brutti non li puoi uccidere” (Giorgio Faletti). Era un martedì, il 10 maggio 2016 per la precisione, ore 19, nel mese mariano, al Teatro Apollo, quando si tenne la cerimonia di apertura della campagna elettorale de “La Prossima Crotone” e alla presenza del candidato a sindaco Ugo Pugliese.


di Sr* l’impertinente

C’erano, allora, tutti i candidati al Consiglio Comunale delle liste che appoggiavano la coalizione: i DemoKRatici, Crotone in Rete, Laboratorio Crotone, Araba Fenice e Udc-Popolari per Crotone, oltre che, naturalmente, Flora Sculco (di rosso vestita) e papà Enzo (nel proscenio, come sempre).

Ce n’era davvero tanta di gente in un teatro Apollo che a stento riusciva a contenere gente ed entusiasmo, il tutto alimentato da effetti speciali in salsa cinematografica e secondo un copione studiato bene e musichette motivanti.


“Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo.

Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi.

Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni”.

(Jeremy Irons)


In un osanna di coriandoli, rigorosamente rossoblù, l’onere di aprire la serata fu affidato ad uno stimato professionista, Francesco Oliverio, primario di ortopedia dell’ospedale di Crotone: forse profetizzando le diverse fratture che la coalizione avrebbe subito nel tempo.

Sul palco, a tracciare la rotta, la delfina, sotto lo sguardo compiaciuto del pater-leader-Maximo, che indicava - con sicurezza o sicumera, a seconda dei punti di vista - il percorso da compiere, magnificando un programma che non sarebbe stato “fumo negli occhi”.

Si usarono, poi, parole come futuro, condivisione, partecipazione; spingendosi perfino a sostenere come si apprestasse un’era di cambiamento e come se quel pater familias - astante tra il pubblico in visibilio - questa città non l’avesse mai “governata”, quantomeno indirettamente e per decenni. Quasi fosse un novizio.


“Il ricordo delle cose passate

non è necessariamente il ricordo

di come siano state veramente”.

(Marcel Proust)


Addirittura, con uno stile quasi da cabaret, si prese di mira quella che effettivamente era una neofita, la candidata del centro sinistra, Rosanna Barbieri, fino ad allora scevra da assidue frequentazioni politiche.

Barbieri tra l’altro sponsorizzata dal governatore in carica, Mario Oliverio, che venne allora ad annunciare - in piena campagna - i fondi per lo Stadio “Ezio Scida” (sottratti alla viabilità provinciale).

Lo stesso Oliverio allora nemico e adesso invece principale (per qualcuno unico) alleato degli Sculco, in una serie di ribaltoni che caratterizzeranno tutta l’esperienza dell’ormai ex governo Pugliese.


“La memoria può cambiare la forma di una stanza,

il colore di una macchina. I ricordi possono essere distorti;

sono una nostra interpretazione, non sono la realtà;

sono irrilevanti rispetto ai fatti”. (Dal film Memento)


Un alleato, però, che ultimamente non pare passarsela benissimo; finanche nelle classifiche di gradimento: come quella di recente stilata da Swg, che ha analizzato l’operato dei presidenti delle Regioni interrogando un campione di 10.800 maggiorenni italiani. E dove Mario Oliverio è ultimo in tutto il Paese.

D’altro canto, anche a Crotone se si facesse un sondaggio sull’apprezzamento dell’ex duo Pugliese-Sculco, è facile presumere che gli esiti non sarebbero molto diversi, soprattutto in base a quanto portato a casa dalla loro Amministrazione.

Come dire: “mal comune (nel vero senso della parola) mezzo gaudio”; sebbene di gaudio i cittadini ne abbiano goduto ben poco, mentre il sollazzo sia stato più per quei “dirigenti” dai ben lauti compensi.


“Soffriamo di ricordi, osserva Freud,

ricordi dimenticati, che non ci dimenticano”.

(Ángel de Frutos Salvador)


Ritornando alla convention di tre anni fa, e in cui tutto ebbe inizio, allora ed ancora “fresca” di conquista di uno scranno a Palazzo Campanella, tutti ricorderanno come la pargola del leader ebbe ad attaccare veementemente il centro sinistra (il Pd in particolare), reo a suo dire di aver lasciato la città distrutta dopo un’amministrazione assente.

Parole che - a rileggerle oggi - sembrano anch’esse esser state profetiche per quello che è stato un governo cittadino i cui risultati tangibilmente hanno fatto rimpiangere a molti il decennio Vallone.

Sempre in termini premonitori c’è da segnalare, poi, le parole del sindaco (agli sgoccioli) Pugliese, che ebbe a dire come il non facile traguardo si sarebbe potuto raggiungere solo se si vi fosse stata una grande squadra”, a cui tutti vi avrebbero dovuto contribuire.


“Ricordando i giorni di tristezza, i ricordi mi inseguono.

Ricordando i giorni di gioia, io inseguo i miei ricordi”. (Anonimo)


In verità, più che profetiche parole queste che paiono aver portato all’allora candidato della Prossima Crotone una certa dose di sfiga, alla luce del fatto che abbia dovuto sì “abdicare” al ruolo di sindaco ma non prima di aver cambiato ben tre “squadre” e dovendo ammettere, alla fine, di essersi fidato delle persone sbagliate (QUI).

Lunedì prossimo, e prima della fatidica data del 3 dicembre (in cui le dimissioni saranno ormai definitive), Pugliese annuncia che darà la sua narrazione dell’esperienza, facendo trapelare possa trattarsi di un racconto in cui potrebbe togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Intanto, nonostante le smentite di rito (quelle classiche che per intenderci confermano) il pressing (QUI) è proseguito e fino all’ultimo minuto, nella speranza non sopita di far cambiare rotta al marinaio Ugo; che però proprio non ne vuol più sapere (QUI).


“Passi echeggiano nella memoria,

lungo il corridoio che mai prendemmo,

verso la porta che mai aprimmo”. (TS Eliot)


Tornando con la memoria a quell’apertura di campagna elettorale del 2016, Pugliese ebbe a dire allora, e in un tripudio di applausi, che Crotone fosse una città da liberare ed in questo pare esser stato di parola: ci ha infatti pensato proprio lui a farlo.

Non ha seguito, però, l’esempio del suo predecessore, Peppino Vallone, che all’inizio anch’egli ebbe l’imprinting di Sculcolandia, per poi avere la forza di staccarsene e addirittura rivincere da solo e per il secondo mandato.

Anche a Pugliese, ad un certo punto della sua esperienza, si presentò l’opportunità di svincolarsi da un “cordone ombelicale” che a guardar bene pare stesse rischiando di strozzarlo, ma non ebbe il “coraggio” o forse nemmeno la voglia di farlo.


“Ci sono un sacco di persone

che scambiano la loro immaginazione

per la loro memoria”. (Josh Billings)


Intanto sono già iniziate le “riunioni”, una delle quali svoltasi nella sede di noti imprenditori locali, per cercare probabilmente di “fare pulizia del passato ed individuare l’uomo del futuro.

In un’altra sede aziendale, quella di Sergio Torromino, si è svolta invece la prima interpartitica del centrodestra, che non si riuniva dalle scorse elezioni comunali che, poi, non andarono neanche così bene, e a giudicare da chi alla riunione ha preso parte, neanche stavolta il percorso appare agevole, con una coalizione che si prospetta piena di colonnelli ma non di portatori di voti.


“Chi non può e non vuole ricordare il passato

è condannato a ripeterlo”. (George Santayana)


Il percorso, però, è ancoro lungo, e di mezzo c’è un’altra scadenza non proprio secondaria, quella delle Regionali, che incideranno parecchio sul territorio, anche in termini di futura rappresentanza.

I due appuntamenti, che dovevano essere un po’ più distanti nel tempo (quanto a date), proprio a causa delle dimissioni di Pugliese si sono pericolosamente ravvicinati ed intrecciati.

Così, le Regionali rischiano di diventare una distrazione per le Comunali e viceversa, specie per chi, come ad esempio Flora Sculco, potrebbe correre sui due fronti, e col rischio concreto più che mai di restare con in mano solo un cerino. Zolfanello senza fiammella, però, spenta lo scorso 13 novembre dalle dimissioni di Pugliese.

* Simbolo dello Stronzio