Pugliese chiude il Bike Sharing. Ciclofficina, duro colpo alla mobilità ecologica e al turismo

4 novembre 2019, 12:10 Il Fatto

Dopo il Castello di Carlo V, la Biblioteca Comunale, il polifunzionale Bastione Toledo, il Nuovo Teatro, le due Piscine e quant’altro da aggiungere all’ormai lunghissimo elenco di questo vero e proprio fallimento amministrativo (QUI), si aggiunge che chiude i battenti anche il Park and Ride, interrompendo il servizio di bike sharing, per mancato rinnovo della convenzione di gestione.


di Vito Barresi

Una decisione amara per i promotori e gestori dell’iniziativa che fanno capo alla meritoria associazione culturale “Cicloffina TR2o”, guidata dal presidente Giuseppe Aiello, causata dal mancato rinnovo della convenzione nonostante vi fossero state le solite rassicurazioni in merito, dal risultato sfiancante di tutte le problematiche incontrate in questi anni, che sottoposte all’attenzione dell’amministrazione Pugliese sono rimaste puntualmente ignorate.

Dicono quelli di Ciclofficina che:

“il park and ride rappresentava l’ennesimo spreco di denaro pubblico, una stazione di noleggio per mezzi elettrici e non, con una dotazione di quarantotto mezzi tra pedalata assistita e non. A distanza di anni dalla realizzazione era abbandonato e i mezzi giacevano in un magazzino”.

“Pensavamo che con la stipula della convenzione sarebbe potuto iniziare un percorso condiviso e sostenuto da quest'ultima, sullo sviluppo della struttura e del servizio”.

“E tutte queste speranze invece sono state disattese. A fronte della stipula della convenzione a giugno del 2017, siamo riusciti ad accedere alla struttura a gennaio 2018, non prima di aver dovuto sostituire (a nostre spese) tutti i cilindretti delle porte perché le chiavi non si trovavano; in seguito abbiamo dovuto attendere altri sei mesi perché la struttura era sprovvista di corrente elettrica e di acqua”.

“Alla fine si è potuto inaugurare la struttura solo a giugno 2018, un anno dopo l’affidamento del bene. Una volta avviato il servizio la situazione non è migliorata, a fronte di numerose richieste protocollate, mai una risposta è arrivata sui problemi quotidiani di gestione, come la disinfestazione dell’area che ci impediva l’organizzazione di eventi promozionali per la struttura e il servizio”.

Lo squallore in cui versa una delle zone più belle della città, vale a dire Viale Regina Margherita, torna a regnare sovrano.

Nonostante il park and ride sia stato un esempio di rivalutazione di un’area a rischio, ormai ridotta a solo hub per la prostituzione di vario tipo, alle deiezione dei cani e di quanti altri sfregiano un luogo che dovrebbe essere al più presto risanato con l’intero retroporto di Crotone.

Così i giovani di Ciclofficina lamentano l’insensibilità verso un’iniziativa esemplare che non solo non grava sulle casse comunali, anzi sbottano con ragione:

“lo vogliamo dire con franchezza: siamo stanchi di essere ignorati! In un periodo in cui si fanno tante parole sul sostenere i giovani, soprattutto quelli che decidono di rimanere, la realtà dei fatti è che siamo costantemente ignorati e trattati con sufficienza; quello che abbiamo messo in campo per il park and ride non è solo un passatempo associativo per gli amanti della bicicletta, è un’idea diversa di sviluppo economico e sociale, in cui valori come solidarietà e sostenibilità sono pratiche quotidiane messe in campo nelle azioni e nelle relazioni quotidiane.”