Caos Regionali. Oliverio l’impallinato e la staffetta degli Occhiuto che regalerebbe a Crotone un nuovo parlamentare

2 novembre 2019, 13:15 Sr l'impertinente

“Il conflitto è componente integrante della vita umana, si trova dentro di noi e intorno a noi” (Sun Tzu). Nel fine settimana in cui vengono celebrati i defunti si dovrebbe dipanare la matassa intricatissima che tiene appesi tutti i calabresi - crotonesi compresi - ad un nome ed ad una data.


di Sr* l’impertinente

Il nome è quello del prossimo Presidente della Regione Calabria o - almeno per il momento - dei possibili aspiranti candidati che si contenderanno la poltrona, oggi più che mai così ambita.

Per ciò che concerne la data, invece, parliamo di quella in cui saremo chiamati a votare per scegliere chi guiderà l’ente nei prossimi cinque anni; data anche questa che pare fissata altrove e non in Calabria.


“La maggior parte dei conflitti

sembrano inevitabili al momento;

futili col senno di poi”.

(Edward Morgan Forster)


Proprio in questo lungo weekend, quindi, dovrebbero sciogliersi i nodi venuti al pettine e le scelte, se non definirsi, quantomeno indirizzarsi, pur partendo da uno scenario di partenza molto ma molto incerto.

C’è Mario Uno, inteso come Oliverio, costantemente impallinato dal fuoco fratricida, quello del Pd regionale (ma non tutto) e sostenuto dal centro-sinistra (ma non tutto).

Sull'altro versante Mario Due, inteso come Occhiuto, attuale sindaco di Cosenza che quanto a fuoco amico non scherza neanche lui, soprattutto per le vicissitudini in termini di indagini incombenti.


“Ogni essere umano vuole vedere

riconosciuta davanti agli altri

la propria superiorità e poiché tutti

vogliamo la stessa cosa

il conflitto è inevitabile”.

(Georg Wilhelm Friedrich Hegel)


A Crotone, intanto, a muoversi è stata finora solo donna Flora che, sebbene le elezioni ormai si prospettino per il prossimo gennaio (QUI), ha già da un po’ iniziato a presenziare a tutte le manifestazioni che si svolgono in giro, alcune realizzate ad hoc (QUI).

Sculco senior, invece, si è fatto vedere più volte al tavolo del centro-sinistra, ostentando fedeltà a Mario Oliverio, ma il Pd, quello regionale, non ce lo vuole nonostante la “sponsorizzazione” di quello locale (ma non tutto).

Il buon Ugo Pugliese, da sindaco e dal canto suo è stato mandato - o è andato, a seconda dei punti di vista - a un appuntamento con il Pd nazionale, ma almeno al momento la cosa sembra non aver sortito gli effetti sperati. Abbiamo poi già raccontato degli altri abboccamenti da parte degli altri esponenti di spicco della coalizione (QUI).


“La famiglia è un gruppo di persone eterogenee

che passa la propria vita negando i conflitti esistenti”.

(Giorgio Falco)


Se, dunque, la lotta nel centrosinistra potrebbe avere effetti diretti su Crotone, soprattutto per la Sculco’s family, anche quella del centrodestra potrebbe “incidere” in zona, sebbene se ne parli poco.

Nelle ultime ore, infatti, sembra che per superare il fuoco di fila dei veti - in primis dei leghisti ma sotto sotto anche di altri aspiranti candidati - il centrodestra possa risolvere la diatriba rimanendo “in famiglia”: nel senso che al posto del buon Mario il cavalier Berlusconi abbia proposto il nome di Roberto Occhiuto, parlamentare forzista e “quotato” germano del primo.


“I conflitti hanno luogo perché ciascuno

s’intestardisce sulle proprie posizioni.

Ma in realtà il conflitto non riguarda

le diverse opinioni, quanto piuttosto

gli interessi che vi stanno dietro”.

(Henrik Fexeus)


Se questa possibilità si dovesse concretizzare, però, Roberto Occhiuto dovrebbe rinunciare allo scranno parlamentare: un sacrificio necessario per superare l’impasse che si è venuta a creare.

In caso di passaggio del volante nelle candidature tra i due fratelli cosentini, Crotone qualora dovesse vincere il centrodestra rischierebbe sì di non avere più consiglieri regionali ma sarebbe ricompensata dalla possibilità di acquisire addirittura un parlamentare in più.

Il primo dei non eletti nelle liste di Forza Italia che avrebbe diritto a subentrare in Parlamento al deputato forzista è infatti Sergio Torromino, coordinatore provinciale di FI, che si vedrebbe spianata la strada per diventare onorevole (forse senza neanche volerlo) e ad appena un anno di distanza dalle consultazioni.


“Il Conflitto è padre di tutte le cose, di tutte re;

e fa degli uni dèi, degli altri uomini;

gli uni schiavi e gli altri liberi”. (Eraclito)


Ma questa opportunità per il territorio crotonese riteniamo possa essere vissuta, invece, come un’autentica iattura per chi a quel posto ci teneva veramente ed ha fatto davvero di tutto per averlo.

Come ad esempio la stessa Flora Sculco che, come si ricorderà, aveva a suo tempo offerto il pacchetto voti di Sculcolandia all’allora segretario nazionale del Pd e Premier Matteo Renzi. Tentativo fallito! (QUI)

Qualche buontempone sostiene che una simile proposta sia stata reiterata e anche di recente, con abboccamenti simili, anche per le imminenti Regionali e anche se - da quanto risulta - gli effetti siano stati almeno finora simili.


“I conflitti nel mondo sono lo specchio

dei nostri conflitti interni irrisolti”. (Eckhart Tolle)


Un altro che presumiamo possa non prenderla bene è Giancarlo Cerrelli, che alle elezioni nazionali del marzo 2018 portò a casa 5 mila voti e che ora si vedrebbe superare a destra da uno dei suoi più acerrimi rivali, Torromino appunto.

Che durante le Politiche del 2018 tra gli alleati di centro-destra non vi siano stati proprio degli scambi di amorosi sensi, in cui non sono mancate finanche frecciatine e prese di distanza, non è affatto un mistero.

In pratica, ognuno aveva remato per conto proprio, fregandosene delle esigenze di coalizione: una “freddezza” continuata anche dopo. Alla fine ad avere la meglio, com’è noto, furono le parlamentari 5 Stelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado.


“Una persona di poco valore non trova pace,

ma ovunque vada crea problemi

ed è in conflitto con tutto”. (Yamamoto Tsunetomo)


Intanto, tornando alle Regionali (che rischiano di marginalizzare sempre più il territorio) ancora non si sono palesati candidati locali - Sculco esclusa, ovviamente - e questo per una serie di ragioni.

La prima è che - come abbiamo più volte detto - questa volta essere eletti al Consiglio Regionale appare un’impresa per il crotonese a causa dell’ampiezza del collegio. Una “gara” molto difficile, insomma, se non una mission impossible!

L’altra ragione sta nell’estrema confusione che regna non solo a livello locale e regionale ma anche nazionale, e non solo per una questione di scelta dei nomi ma anche per quella della data: elemento quest’ultimo che contribuisce a tenere lontani quanti potrebbero esser stati già chiamati per mettersi a disposizione comme “candidati di sacrificio”.


“Le forze motrici dell’arte sono gli stessi conflitti

che spingono altri individui alla nevrosi

e che hanno indotto la società

a fondare le sue istituzioni”. (Sigmund Freud)


Resta ancora tutta da chiarire, poi, la posizione del MoVimento 5 Stelle: se da una parte e con alcuni esponenti si vorrebbe riproporre l’alleanza con il Pd nonostante il paliatone” rimediato in Umbria (QUI), da altre - specie a Crotone - ci si opporrebbe strenuamente.

I contrari sostengono che Pd-M5S sia un’alleanza che non si dovrebbe fare per evitare - come avviene da qualche appuntamento elettorale a questa parte - che lo stesso Movimento possa perdere sempre più voti e non arrestare l’emorragia.

I favorevoli all’accordo, dal canto loro, spingono ritenendolo un’occasione per togliersi di mezzo sia il governatore uscente Oliverio che, a livello locale, anche gli Sculco, con i quali i rapporti sono sempre più tesi.


“Il libero arbitrio non significa una sola volontà,

ma molte volontà in conflitto in un solo uomo”.

(Flannery O’Connor)


In tutto questo bailamme sulle Regionali la città di Pitagora ha anche “rischiato” di concorrervi per la più alta carica, proprio quella da Presidente della Regione.

Qualcuno ha fatto il nome, addirittura, di Giancarlo Cerrelli, in quota Lega, nel caso in cui Salvini non raggiungesse l’accordo con gli alleati e intraprendesse una corsa in solitaria … e perdente.

Sempre nel centrodestra, l’altro nome “uscito”, è stato quello di Cataldo Calabretta (QUI), il conduttore televisivo e viticoltore cirotano indicato come possibile alternativa all’impasse che si era creata sulla “bocciatura” di Occhiuto da parte dell’ex ministro dell’Interno.


“Il vivere con conflitti irrisolti implica, in primo luogo,

un rovinoso spreco di energie umane,

causato non soltanto dai conflitti stessi,

ma da tutti i tortuosi tentativi di rimuoverli”. (Karen Horney)


Calabretta, tra l’altro, proviene da Forza Italia, con cui si era candidato in qualche occasione, e non è affatto malvisto dalla Lega, soprattutto da Matteo Salvini con cui ha stretto amicizia.

Rapporti che si sarebbero creati nei contesti di show biz, per le frequentazioni dello stesso Salvini, all’epoca, con Elisa Isoardi, che è una delle assistite a livello legale dallo stesso Calabretta.

Una spettacolarizzazione della politica, dunque, che sembra aver contagiato anche la Calabria, sebbene e a dire il vero in questo lembo di meridione la politica abbia sempre dato spettacolo, e non sempre dignitoso, a voler esser buoni.


“La concordia fa la bellezza e l’ordine delle cose,

mentre un perpetuo conflitto non può dare

che confusione e barbarie”. (Papa Leone XIII)


Quella politica calabrese, crotonese compresa, che alle prese con le fibrillazioni elettorali sta dando il meglio di sé, con uscite improvvide, arrampicate sugli specchi degne, talvolta, del repertorio del miglior avanspettacolo.

I giorni passano e le scadenze si approssimano sempre di più e ancora sono da definire tutti i dettagli per completare questo complicatissimo puzzle che, alla fine, potrebbe rivelare delle sorprese, e non da poco.

Un caos tutt’altro che organizzato e condito di previsioni che sembrano però avvicinarsi a delle certezze: cioè che Crotone rischi davvero, nel prossimo futuro, di non avere un suo consigliere regionale ma paradossalmente di “conquistare” un parlamentare in più.

Un’altra certezza è che, purtroppo, ciò non inciderà sulla marginalizzazione vissuta dall’intero territorio (e da tempo) né tantomeno sul rischio di finire per diventare una colonia per altri; con buona pace dei parlamentari locali: due o tre che siano!

* Simbolo dello Stronzio