Il possibile miracolo calabrese e la regola perfetta dell’imperfezione. Caro Matteo: la chance si chiama Sud

28 ottobre 2019, 13:52 Opinioni&Contributi

Siamo al bivio. Oggi assisteremo a due spettacoli del tutto differenti ed entrambi inutili. Oppure oggi saremo i testimoni del primo grande cambiamento nel costume, nella cultura e dunque nella vita sociale del nostro Paese.


di Rori De Luca*

Il risultato elettorale della Regione Umbria sarà letto - contemporaneamente ed antiteticamente - dagli uni (i vincenti) come la prova generale della totale assenza di legittimazione democratica e soprattutto politica del governo nazionale (ahinoi...) raffazzonato dei perdenti; dagli altri (gli “asfaltati...”) come un effetto temporaneo della impopolare responsabilità di governo.

Colpa degli altri, quindi. E soprattutto nessuna rilevanza su scala politica, lunga vita a Conte. In entrambi in casi tutto dipenderà dalle azioni conseguenti. In Italia ed in politica vige la regola aurea degli invertebrati con doti mimetiche.

Ma oggi la spinta è forte e fa vacillare seriamente le certezze dei farisei. In questo terremot(in)o possiamo davvero salvarci. Se il segno verrà colto, esteso, interpretato e diverrà lo scopo dell’Italia per bene. Che si è stancata di essere presa in giro, derubata dei suoi diritti democratici e depredata dei frutti del suo lavoro. Il solo lavoro che ancora sopravvive ad a cui i nullafacenti del potere costituito attingono senza vergogna.

Questo governo non doveva esistere. È un mostro generato esclusivamente dall’istinto di conservazione dei parvenu del 4 marzo 2017. Trasformatisi senza esitazione e molto in fretta da rivoluzionari in reazionari scafati. Esperimento fallito. Game over.

Questa è la sola lettura possibile. Questo è l’unico effetto coerente. Perché i danni sono in parte già divenuti realtà e a breve assumeranno legittimità definitiva.

Il Decreto fiscale di Conte & Co. esprime con arroganza una indifferenza verso gli italiani di buona volontà che si trasforma in persecuzione e violenza. Un disastro che assumerà proporzioni ancora più gravi in Calabria. Dove pochi abitanti e pochissime partite Iva saranno il bersaglio ricorrente di attenzioni obbligatorie e pagheranno conseguenze che non sono in grado di sopportare. Un colpo di grazia. Casuale?


Non possiamo votare “questa” Lega.

Non per pregiudizio ma anzi per giudizio


“Tutti incriminati per sempre”. Si può riassumere in questo anatema l’intenzione degli improvvidi ed incompetenti che avrebbero preteso di governarci. Hanno ricevuto una lezione pesantissima e devono abdicare. Lo chiedono i cittadini umbri e lo pensano tutti gli italiani.

E la Calabria potrebbe essere la prima terra del nuovo presente italiano. Dobbiamo scegliere e distinguere. Non siamo e non potremo mai essere “leghisti”. Qui l’anti-meridionalismo (mi rifiuto di chiamarlo “razzismo” perché mi rifiuto di credere che ci sia un registro razziale che suddivide gli uomini come i cani) non si dimentica come se nulla fosse, perché ne portiamo cicatrici indelebili.

Non possiamo votare “questa” Lega. Non per pregiudizio, ma anzi per giudizio. Gli uomini di Salvini qui da noi non rappresentano nessuno. Potrebbero - al contrario - rappresentarci tutti. Se solo avessero “gli attributi” per farlo. Mi scuso, ma non ho trovato un’espressione migliore, che di “coraggio” abbiamo sentito parlare i più grandi conigli nazionali.

Caro Matteo, se decidi davvero di trasformarti da mattatore populista e televisivo in autentico leader politico hai la tua più grande opportunità. La chance si chiama Sud. Il Sud che i tuoi non ti mostrano, quasi si vergognassero di farlo.

I meridionali combattono ogni giorno battaglie che dalle tue parti non puoi neppure immaginare. E in Calabria combattiamo la madre di tutte quelle battaglie. Difendiamo a mani nude ricchezze indicibili che non troverai altrove. In nessun luogo.

Proteggiamo sole, natura e ambiente da predoni senza scrupoli che se ne servono quanto basta per i loro interessi. Abbiamo petrolio e gas che ci rubano da sempre. Creiamo idee e facciamo impresa e le vendiamo al mondo. E per raggiungere il mondo ci muoviamo senza strade, senza treni, senza aerei e neppure navi. Eppure resistiamo e in quel mondo mandiamo i nostri figli e i nostri uomini migliori.


Qui ci sono più di quaranta ladroni

da allontanare e rendere inoffensivi e che oggi

si contendono la guida di questa terra


Noi non ci evolviamo semplicemente, noi evolviamo il Paese e il continente intero. Noi siamo i primi al mondo, quando raggiungiamo traguardi che da dove partiamo non si vedono neppure. Noi calabresi quei traguardi li immaginiamo e con le nostre menti e i nostri cuori li creiamo. Per tutti.

Caro Matteo, l’Italia non si salverà senza di noi. Può salvarsi solo con noi. Ma qui ci sono più di quaranta ladroni da allontanare e rendere inoffensivi. Oggi si contendono la guida di questa terra uomini improponibili ed occorre un patto. Con noi Calabresi e con la nostra vera società civile.

Noi lo abbiamo il coraggio ed abbiamo anche chi lo dimostra ed è pronto alla sfida. Adesso tocca a te. Accettare la sfida e vincerla non può avvenire senza cambiare tutto. Quando e se i tuoi si sentiranno orgogliosi di dirsi Calabresi e non solo leghisti avremo tutti la nostra chance.

I Calabresi e nessun altro conoscono il limite e hanno già pronti gli strumenti per superarlo: “Il genio è chi è a suo agio nel disagio”. (Joe Dispenza). Credi a me, in Calabria siamo davvero geni.

* Sentire Crotone