Comune di Crotone. Il Consiglio si rompe sui “conti”: l’ago del… Bilancio pende verso la fifa?

1 ottobre 2019, 16:46 Sr l'impertinente

“Si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per sé stessi” (Charles Lemesle). Ci sono parole che, di volta in volta, sembrano avere un peso e una diffusione maggiore rispetto ad altre, tanto da essere pronunciate con assidua frequenza, quasi come un mantra.


di Sr* l'impertinente

Prendiamo, ad esempio, il Consiglio comunale di Crotone: qui i termini più in voga in questo periodo sono “trasparenza” e “responsabilità”, tant’è vero che se ne fa uso a iosa.

Se n’è avuta dimostrazione nell’ultima seduta di settembre, dove a prevalere è stata anche la prudenza, così come gli interventi, volti a salvarsi le terga.


“Se avessi rispettato tutte le regole,

non sarei arrivata da nessuna parte”.

(Marilyn Monroe)


I consiglieri, e non solo quelli di opposizione, sembrano infatti aver preso coscienza delle responsabilità a cui potrebbero essere chiamati in termini di un eventuale danno erariale.

Così sono cominciati i distinguo, le assenze tattiche, gli abbandoni dell’aula, i chiarimenti (e chi più ne ha più ne metta), con un susseguirsi di motivazioni per non votare a favore sul bilancio.

Posizioni, queste, che fanno momentaneamente tornare in equilibrio precario la maggioranza, nonostante i cinque neo consiglieri acquisiti e che avrebbero dovuto risolvere il problema, almeno per ora.


“Dobbiamo imparare bene le regole

in modo da infrangerle nel modo giusto”.

(Dalai Lama)


Il problema dell’amministrazione comunale, adesso, infatti non è più l’assillo del numero legale per iniziare e tenere le sedute dell’assise in prima convocazione.

Il problema contingente, ora, pare proprio quello di ottenere i voti favorevoli per far passare punti delicati, di natura economica e finanziaria, previsti all’ordine del giorno.

Già qualche nuovo ingresso in Consiglio, infatti, avrebbe mangiato la foglia e la piena disponibilità ad alzar sempre la manina non c’è più ed è stato ribadito a chi di dovere.

Specie quando ad esser trattati sono punti delicati, come quello delle società partecipate, i bilanci, i debiti fuori bilancio o le osservazioni dall’organismo di controllo della Corte dei Conti.


“Impara le regole come un professionista,

in modo da poterle rompere come un artista”.

(Pablo Picasso)


Lamentano, i consiglieri - e non solo di minoranza -, di non aver avuto, ad esempio, l’ultima lettera con le ulteriori prescrizioni da parte della citata Corte, che da tempo si è praticamente “insediata” all’interno dello stabile comunale.

Per l’assessore che tiene i cordoni della borsa, Benedetto Proto, è del tutto normale perché non era una deliberazione quella dell’organo di controllo ma solo una richiesta di informazione, che quindi non doveva passare in Consiglio.


“Non ci sono eccezioni alla regola che a tutti

piace essere un’eccezione alla regola”.

(Charles Osgood)


Diversi consiglieri, poi, hanno evidenziato in aula delle “stranezze” che a loro dire ci sarebbero e, soprattutto, delle mancanze nella relazione dei revisori dei conti allegata al bilancio consolidato.

Se è vero che viene dato via libera, non vengono però citate in alcun modo le azioni così come le prescrizioni imposte della Corte dei Conti, come se queste non avessero alcuna incidenza sul bilancio.

Così come non verrebbe neanche citata, tra l’altro, la situazione debitoria di 19 milioni di euro, con trend in aumento, di Congesi, anch’essa partecipata in maggioranza da parte del Comune.


“Il modo più rapido per avere successo

è quello di far sembrare

che tu stia giocando con le regole di qualcun altro,

mentre giochi silenziosamente con le tue”.

(Michael Korda)


Eppure quello approvato il 30 settembre è proprio il bilancio del Comune e le sue società partecipate insieme e, quindi, se una di queste fosse vicina al tracollo qualche menzione meriterebbe almeno nelle relazioni.

I consiglieri, quindi, si dicono poco informati, nel senso che non vengono - almeno a sentir loro - resi edotti della situazione finanziaria da parte dell’amministrazione, ed in molti hanno abbandonato l’aula proprio in quest'ottica.

Responsabilità che ha ribadito il gruppo del PD, rimasto fino alla fine per assicurare i numeri per la tenuta della seduta, anche se poi e alla fine si è astenuto. Fedele nei secoli, si potrebbe dire!


“Solo nell’attimo in cui si è a tu per tu

con la regola da infrangere

si può sfiorare la rivelazione della verità”.

(Pier Paolo Pasolini)


A proposito di partecipate il consigliere Antonio Argentieri Piuma, in una delle rare volte in cui ha parlato, ha ricordato un episodio passato sotto traccia e riguardante la società Marina Spa.

Di questa azienda l’Ente di Piazza della Resistenza detiene il 95% delle quote, avendo acquisito anche quelle della Camera di Commercio, che era stata nella compagine societaria per poi uscirne.

Quest’ultime quote, però, erano state chieste da un gruppo di imprenditori locali che poi avrebbe voluto cederle, a loro volta, ad una grossa società che si occupa di diportistica: per lo sviluppo del porto.


“Nessuna regola è così generale

da non ammettere alcune eccezioni”.

(Robert Burton)


L’operazione è svanita proprio perché il Comune ha esercitato il diritto di prelazione, acquisendone appunto le quote, e rivendicando la visione dell’amministrazione sul porto.

L’assessore Proto si è giustificato sostenendo che, vista l’importanza strategica della società, si sia preferito fosse interamente costituita da capitale pubblico.

Peccato, però, che non solo questo possibile investimento di una grossa società sia svanito, ma che la Marina Spa sia ormai in liquidazione ed entro l’anno sarà cancellata. E meno male che era strategicamente importante!


“Non esistono piani giusti e piani sbagliati

e non esistono regole migliori di altre.

Esistono piani che vincono,

e quelli stabiliscono le regole che gli altri,

ingenuamente, adotteranno come regole giuste”.

(Alessandro Baricco)


Altra parola in auge è quella della “trasparenza”, invocata in primis dall’assessore Proto relativamente al suo operato in termini di conti di bilancio, e replicando alle critiche ricevute.

Il termine riecheggia anche nel nome della fondazione a cui il Comune si è rivolto per uscire dall’impasse del blocco della spesa, che ormai da tempo immemore lo condiziona e, soprattutto, non gli permette di compiere determinate attività.

Del punto in questione lo Stronzio che scrive se n’era già occupato, avvertendo che i vincoli a cui il Comune si sarebbe legato erano davvero severi e che sarebbe stata dura rispettarli, se non cambiava l’andazzo.


“Quando arriva il tuo turno,

cambiano le regole”.

(Legge di Sigstad, Arthur Bloch)


Le cose, effettivamente, e come si sa, non sono poi andate come sperato ed il blocco del “borsellino” persiste mentre le prescrizioni della Corte dei Conti aumentano invece di diminuire.

Così, il Comune si è rivolto ad un altro tecnico, questa volta di Catania, per superare gli ostacoli, magari facendosi indicare un percorso da compiere un po’ meno tortuoso di quello “imposto” dalla Fondazione Trasparenza.

E sembra che i rapporti tra la stessa Fondazione e l’Amministrazione crotonese si siano raffreddati, non poco, e su entrambe le sponde, anche se naturalmente per motivazioni diverse.


“Non sto infrangendo le regole…

sto solo testando la loro elasticità”.

(Bill Veeck)


Si narra infatti nei corridoi del palazzo di Piazza della Resistenza di trasferte a Crotone degli uomini di “Trasparenza” senza che i tecnici avessero trovato, una volta arrivatici, gli interlocutori sperati ed attesi.

Così come si narra di viaggi del Comune nella sede della Fondazione senza però un’idonea documentazione al seguito, ovvero a dimostrazione delle cose fatte, ma solo contando sulla propria presenza.

In buona sostanza, invece di portare i compiti assegnati a casa, l’amministrazione avrebbe esibito solo delle giustificazioni, con la logica conseguenza che le note del direttore di turno (la Corte dei Conti) aumentano sempre più e prima o poi potrebbero condurre all’espulsione.


“La regola d’oro è che non ci sono regole d’oro”.

(George Bernard Shaw)


Tornando poi ai numeri nell’assemblea cittadina, di nuovi consiglieri ne sono stati surrogati cinque, tutti della maggioranza, uno in più di quanto programmato, considerato che Marullo, dimissionario, era passato nel gruppo di Forza Italia.

Qualcuno che se ne intende, però, ha osservato giustamente che trattandosi di seconde e - certe volte - di terze linee, sia scemata a dismisura la rappresentanza in Consiglio in termini di voti ottenuti dalla coalizione.

Così, si è scesi ben al di sotto della soglia di consenso dei cittadini che hanno portato Pugliese alla guida del Comune di Crotone: davvero ai minimi storici se si conteggiano tutti i voti ottenuti dai singoli consiglieri presenti in aula ad oggi.


“Ogni Paese ha le sue leggi, ogni famiglia le sue regole”.

(Anonimo)


Se a Crotone ci sono termini più in auge, ve ne sono di altrettanti a cui si è, e spesso, intolleranti, per non dire allergici: uno di questi è certamente la parola regole”, che in quanto tale bisognerebbe rispettare.

Da queste parti, insomma, se si cerca una guida - o un tutor che dir si voglia - per affrontare un viaggio perché incapaci di far da soli, se proprio le regole che questi imponga appaiono troppo dure, invece di rispettarle si cambia direttamente tutor, scegliendone magari uno un po’ più indulgente.

Il problema, però, è che se si utilizzano codici e leggi fatte su misura, il periglioso viaggio intrapreso rischia di finire in una caduta che, nel caso di specie, potrebbe essere un commissariamento dell’ente (QUI).

Commissariamento che, ribadiamo, a pensarci bene, e a questo punto, potrebbe essere forse il male minore.

* Simbolo dello Stronzio