Consiglio a Crotone. Tra surroghe, discariche (e niente sicurezza) si torna a fare i conti e non solo con la Corte

15 settembre 2019, 16:08 Sr l'impertinente

“Ci sono degli uomini politici, che sarebbe bene chiamare politicanti, i quali, se avessero come elettori dei cannibali, prometterebbero loro missionari per cena”. (Henry Louis Mencken)


di Sr* l'impertinente

Si rivede a Crotone il Consiglio Comunale: dovrebbe riunirsi lunedì, numero legale permettendo, e con qualche novità. Tra i punti all’ordine del giorno ci sono infatti anche le surroghe dei quattro consiglieri subentranti.

Una delle novità è proprio la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che ha confermato, di fatto, il provvedimento che aveva estromesso Manuela Cimino dell’assise cittadina.

Dopo lunghissime discussioni e un Consiglio fiume durato diverse ore, il preside, nell’occasione Serafino Mauro, presidente dell’assise pubblica, aveva detto che la Cimino era stata troppo assente, seppur ampiamente giustificata da motivi professionali, e dunque che doveva lasciare l’aula.


“Gli uomini politici sono uguali dappertutto.

Promettono di costruire un ponte

anche dove non c’è un fiume”. (Nikita Chrušcëv)


Con l’innesto dei quattro nuovi consiglieri, la maggioranza - così come almeno si ostinano a chiamarla - puntellerà dunque i suoi numeri, ma non risolverà certo un problema di fondo, quello di riuscire a tenere i Consigli in prima convocazione.

A dirla tutta, ed in verità, non ci riuscirebbe manco in seconda convocazione, dovendo sempre far riscorso ad una “stampella” per poter andare avanti. Un ruolo, quest’ultimo, per cui alcuni esponenti del Pd si sono finora offerti volontari e da tempo, ormai.

Un ruolo preso così sul serio e in cui ci si è specializzati, come detto, in seno al Partito democratico, tanto che voci attendibili riferiscono come alcuni dei suoi esponenti, in particolare quelli pro alleanza con Sculcolandia, vengano addirittura coinvolti anche nella fase di pre-consiglio; dunque non solo durante l’assise, così come accadeva finora.


“Politica non è un mestiere, è un servizio.

Ma nel senso di servire,

non di servirsi o circondarsi di servi”.

(Marco Travaglio)


D’altro canto, che ci sia in corso un’alleanza tra i DemoKratici e il Pd Crotonese - con “vista” sulle Regionali, Provinciali e con ripercussioni Comunali - non è ormai un segreto (lo è stato ma assai simile a quello di Pulcinella).

È passata sottotraccia, in questi giorni, una nota di Leo Barberio, presidente regionale dei Giovani Democratici e componente della Segreteria provinciale Dem, che ha messo nero su bianco com’è la situazione reale.

Il giovane virgulto, infatti, ha scritto che “il Pd della provincia di Crotone ha scelto all’unanimità di siglare un’alleanza con i Democratici Kr ed insieme si sono assunti la responsabilità di rappresentare politicamente ogni istituzione presente nel nostro paese”.

Se qualcuno non avesse capito bene il concetto, lo ribadisce: “Insieme rappresentano l’amministrazione comunale di Crotone, la maggioranza delle amministrazioni locali, la Provincia di Crotone, la Regione Calabria e, da qualche giorno, allineati anche al governo nazionale”.


“La politica è l’arte di servirsi degli uomini

facendo loro intendere di servirli”. (Louis Dumur)


Tornando al Consiglio: all’ordine del giorno c’è poi la questione sull’ampliamento della discarica privata di Columbra che tanto ha fatto discutere, anche se poi, nonostante tutto, l’ordinanza è stata firmata dallo stesso dal Presidente della Regione Mario Oliverio (QUI).

A parole il sindaco Pugliese e la sua Amministrazione sono partiti con un secco “NO” (QUI), accompagnato da toni minacciosi e la volontà di fare di tutto per impedire quello che definivano come “un dramma” per il territorio.

Evidentemente, però, le cose sono cambiate ed infatti la posizione si è un po’ ammorbidita, ed il “No” totale è diventato un “NI” al cosiddetto “sovralzo”: che si può fare “ma almeno dateci qualcosa in cambio, per favore”.


“I nostri politici sono dei dilettanti

con stipendi da professionisti”.

(Zarko Petan)


Tra i punti in programma, invece, non c’è quello annunciato sulla situazione nel centro storico cittadino, sulla questione sicurezza, anche alla luce di quanto successo nei giorni scorsi (LEGGI).

In realtà il Consiglio doveva tenersi proprio nel centro storico (QUI) ma evidentemente questa discussione può attendere, nonostante i fatti di cronaca dicano proprio l’esatto contrario.

Forse si attende - dicono i maligni! - che si riparino le telecamere installate e rivendicate dal sindaco dopo le critiche subite: perché un conto è istallarle, un conto è assicurarsi che funzionino concretamente.


“Ci sono due modi di fare il politico:

si può vivere “per” la politica oppure

si può vivere “della” politica”. (Max Weber)


Un’altra notizia è che - forse per la prima volta - all’ordine del giorno del Consiglio Comunale pitagorico non vi sia il solito sterminato elenco dei debiti fuori bilancio (di varia natura).

Sarà un caso che ciò avvenga subito dopo che la Corte dei Conti ha aperto nei confronti dell’ente un apposito fascicolo proprio per le spese non inserite preventivamente in bilancio (QUI)?

D’altro canto è da tempo che in questa amministrazione i conti non tornano, tanto che per farli tornare ed almeno in termini di numeri, in Consiglio le stanno provando davvero tutte.


“C’è una tale crisi che i cittadini tirano la cinghia,

mentre i politici continuano a tirare la corda”.

(Fragmentarius)


La sensazione è che presa dall’assillo dei calcoli, e talvolta dalla boria, quasi sin da subito questa amministrazione abbia scordato del tutto le ragioni per cui è attualmente ospite pro tempore nel palazzo di Piazza della Resistenza, ovvero per governare.

Per la classe dei prof Pugliese e Sculco, però, la campanella che sancisce la fine della ricreazione sta per suonare, e già all’orizzonte si profila qualche provvedimento disciplinare, magari da parte di una commissione (esterna) che non farà sconti. E non ci riferiamo solo alla Corte dei Conti.

* Simbolo dello Stronzio