Il prof e la nuda verità: Crotone città turistica? Macché! Tutti buoni a parole ma nei fatti mancano progetti e visione

3 agosto 2019, 09:42 Sr l'impertinente
Fabio Carbone

“Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi” (Anonimo). Crotone città del turismo: lo ripetono sempre, come un mantra, tanto dai palazzi di via Firenze che dalla dependance di piazza della Resistenza. Peccato, però, che poi le attività dell’amministrazione del mirabile duo vadano nella direzione opposta.


di Sr* l’Impertinente

Un esempio: qual è quella città capoluogo calabrese (e forse di tutta Italia) che al 31 luglio non abbia ancora presentato un calendario delle manifestazioni estive, da sempre uno degli attrattori turistici? Crotone, naturalmente.

Una pecca, questa, a cui è stato posto rimedio, il primo di agosto, con la presentazione di nove appuntamenti in altrettanti giorni e si tratta di eventi che per la maggior parte (se non tutti) sono organizzati da associazioni o enti diversi dal Comune (LEGGI).


“Quando vivi in un luogo a lungo,

diventi cieco perché non osservi più nulla.

Io viaggio per non diventare cieco”.

(Josef Koudelka)


Un calendario che, a parere dei più, sarebbe stato più decoroso non presentare. Ad illustrarlo l’assessore al Turismo, Giuseppe Frisenda; in rappresentanza di Confcommercio e Camera di Commercio Giovanni Ferrarelli, e la presidente della Commissione Consiliare Sport e Spettacolo Roberta Foresta.

Sui social - e non solo - e come era facile intuire, è stato però un autentico massacro, con i cittadini che hanno sottolineato la pochezza dei contenuti e una mancata programmazione da parte dell’amministrazione.

In realtà, ormai da due anni era stata allestita, secondo i diretti interessati, una pianificazione estiva da far invidia alle principali città italiane ed europee: ma c’è il blocco della spesa da parte della Corte dei conti, questa cattivona!


“L’unica regola del viaggio è:

non tornare come sei partito.

Torna diverso”. (Anne Carson)


Un po’ se l’è regolata l’assessore Frisenda, che è intervenuto con una nota integrativa in cui ha sbottato: “Crotone merita di più”. E se lo ha detto chi la programmazione l’ha presentata c’è da credergli.

E ha continuato: “Non ho nascosto l’amarezza per aver dovuto proporre un cartellone estivo con eventi che, solo grazie alla collaborazione di enti ed associazioni, abbiamo allestito in prossimità del mese di agosto”.

Come a dire: “altro che questo misero programma! se lo avessimo organizzato noi, invece!”. Quindi, non solo la Camera di Commercio, la Confcommercio e l’Fc Crotone c’hanno messo i soldi per organizzare le serate, ma il primo a sminuirli è proprio il Comune che non c’ha messo neanche una lira?


“Le nostre valigie erano di nuovo

ammucchiate sul marciapiede;

avevamo molta strada da fare.

Ma non importava, la strada è la vita”.

(Jack Kerouac)


E non contento, Frisenda ha proseguito: “Una programmazione diversa era pronta già da tempo. Del resto già nel primo anno del mio assessorato avevo proposto un cartellone che aveva riscosso grande apprezzamento e anche quest'anno la mia volontà era quello di riproporlo ulteriormente migliorato”.

Per l’assessore poi e “purtroppo il blocco della Corte dei Conti ha inciso anche questa volta e ci penalizza oltremodo. Crotone è una città a vocazione turistica e non può fare a meno di una stagione di spettacoli all’altezza”.

E ha chiuso: “Con tutti gli sforzi possibili non abbiamo comunque voluto fare mancare eventi che auspico possano comunque rendere serene queste sere di agosto”. Come dire: la gallina fa l’uovo ed al gallo brucia il deretano …


“La verità è sempre partire.

Restare è una bugia, un inganno,

la costruzione di un muro

che ci separa dal mondo”.

(Fabrizio Caramagna)


Intanto i turisti che arrivano a Crotone, anche con sporadiche navi da crociera, si trovano (forse?) un Castello di Carlo V ancora chiuso, anche qui da oltre un anno, e senza alcuna indicazione sulla stessa chiusura. Una lunga sfacchinata fino in vetta alla città per trovarsi poi di fronte ad un portone sbarrato.

In compenso, però, potranno ammirare tra le vie non secondarie qualcosa che non troveranno facilmente altrove: ovvero una vasta esposizione di mobiliantichi”, si direbbe oggi “vintage” (che fa figo!), oltre a reti, sanitari e materassi di ogni forma e misura.

Per tacere, poi, sulla pulizia e la cura del verde pubblico che - a voler essere buoni - non eccelle, tra animali che pullulano e una disinfestazione estiva fatta partire, anche in questo caso, ad agosto inoltrato, mentre in alcune zone se ne parla a settembre.


“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo,

ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici,

e le gambe sono fatte per andare altrove”.

(Pino Cacucci)


Ma finché queste cose ve le racconta uno Stronzio qualunque, gli si potrebbe dare anche poco credito. Un po’ più di fiducia si dovrebbe riservare, invece e per esempio, ad un esperto come il professor Fabio Carbone, docente di “Turismo e beni culturali” presso l’Università di Coventry, nel Regno Unito.

Ad aprile scorso, invitato dal Lions Club Crotone Host a relazionare nel convegno dal titolo “Crotone: archeologia e turismo volani di sviluppo?”, il docente d’origine crotonese ha praticamente spiazzato tutti.

Nelle slide con cui ha iniziato il suo intervento, c’era scritto, a scanso di equivoci che “Crotone non è una destinazione turistica”. E non si è solo limitato a scriverlo, ne ha anche spiegato le ragioni.


“Non andare dove il sentiero ti può portare;

vai invece dove il sentiero non c’è ancora

e lascia dietro di te una traccia”.

(Ralph Waldo Emerson)


Carbone ha ribadito i concetti in un suo intervento su Facebook sostenendo la tesi che Crotone non possa essere definita una destinazione turistica “perché, tecnicamente, mancano i presupposti base per accogliere turisti”.

A suo dire e per invertire la rotta “sarebbe augurabile in primis un impegno serio e concertato da parte delle istituzioni, tutte, in modo integrato e a lungo termineperché tutti siam buoni ad ‘amare la città’, ad esserne orgogliosi per il suo passato, ma poi ci vuole il lavoro, e un lavoro ben fatto per assicurarne un prospero futuro”.

E ha aggiunto: quando sento gli amministratori locali che cominciano i loro discorsi sbandierando il loro amore per la città, onestamente rabbrividisco perché come incipit non promette nulla di buono!”.


“Ogni cento metri il mondo cambia”.

(Roberto Bolaño)


Il prof universitario ha rincarato la dose, ancora, ricordando i numerosi progetti che nel corso degli oltre vent'anni in cui non vivo più a Crotone ho proposto alla città. Progetti scritti da me personalmente, magari già coi fondi europei stanziati, e per i quali non ho mai chiesto una lira alla città per consulenza o altro”.

Si trattava di progetti ‘chiavi in mano’ che dovevano solo essere implementati. Ma il disinteresse degli enti - ha affermato sconsolato - è stato totale. Qualcosa tuttavia son riuscito a farla: cito per esempio il progetto Erasmus che portò a Crotone studenti di turismo dal Portogallo e dalla Spagna”.

Però, e a suo dire, “anche questo fu abbandonato (malamente) e cadde nel dimenticatoio. Io sono un ricercatore, un tecnico, e faccio il mio: parlo delle cose in modo obiettivo, tecnico e infine propositivo”.


“Di una città non apprezzi

le sette o settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà

ad una tua domanda”. (Italo Calvino)


Proprio alla luce delle difficoltà che affronta l’amministrazione comunale, i vari assessori - specialmente i confermati - stanno facendo di necessità virtù adeguandosi all’abbisogna.

Ad esempio l’assessore alla Cultura Valentina Galdieri: visto che i turisti possono ammirare il castello solo da fuori, ha infatti chiesto alla Soprintendenza Archeologica di avviare le procedure per l’intervento conservativo dello stemma di Carlo V.

“Noi - ha affermato la Galdieri - siamo impegnati in questo senso con tutto il patrimonio culturale e storico della città. Nel caso specifico oltre a chiedere alla Soprintendenza l’intervento ci siamo dichiarati disponibili a valorizzare il sito”.

Avrà pensato che se i turisti non potranno accedere nel castello, almeno potranno ammirarlo dall’esterno? Il che, in fondo, è come dire: visto che il salotto buono di casa non è accessibile, agli ospiti gli faccio trovare alla porta almeno u cartello con su scritto in bella calligrafia che qui “non potete entrare”.

Sai che consolazione e pubblicità per farceli ritornare?

* Simbolo dello Stronzio