Assunzioni clientelari a Crotone Sviluppo? I consiglieri di “Consenso” chiedono al sindaco verifica, trasparenza e accesso

3 agosto 2019, 10:20 Politica.24
Ugo Pugliese e Gianfranco Turino

Fuori i nomi degli assunti a “Crotone Sviluppo” chiedono a gran voce i Consiglieri comunali del gruppo “Consenso” che in questo caso, senza un gioco di parole, esprimono dissenso verso il Sindaco e le associazioni della “galassia” Sculco che comandano al Comune.


Sì perché l’ex assessore ed ex presidente di Crotone Sviluppo, Telemaco Leo Pedace, insieme ai consiglieri Enrico Pedace, Vincenzo De Franco, Fabiola Marrelli e Salvatore Gaetano, sospettano che l’azienda in house, al comando dell’amministratore unico Gianfranco Turino, possa essere il braccio operativo di manovre ritenute poco trasparenti, su cui il Comune, che è l’ente che detiene il controllo societario, dovrebbe esercitare vigilanza, controllo ed eventuali rettifiche, anche tramite il Sindaco Pugliese e il neo assessore alle Partecipate dr. Benedetto Proto.

In sostanza i quattro consiglieri di opposizione e il precedente presidente di Crotone Sviluppo vogliono sapere tutto sulle assunzioni che sarebbero avvenute in una ditta che conta in organico solo quattro dipendenti storici, guidati da un amministratore unico e da un direttore generale.

Ma anche conoscere come ne sia avvenuto il reclutamento, le modalità utilizzate, se siano a tempo determinato o indeterminato, con quale tipo di contratto, il numero, le qualifiche e soprattutto i nomi, i costi del personale e i fondi coi quali vengano retribuiti.

Praticamente, l’ipotesi è che Crotone Sviluppo stia diventando un vero e proprio carrozzone clientelare, un pezzo “al servizio” di quell’ambiguo e anomalo “sistema” del Comune Parallelo (Akrea, Congesi, Società Marina, ecc.) in cui i soldi pubblici municipali si trasformano (per via di una semplice determina dirigenziale spesso firmata da dirigenti esterni come l'Ingegnere Germinara o la dottoressa Sperlì, e qualche dirigente interno...) in moneta cash privata, quasi un bancomat che permetta senza controllo di legittimità e di merito di effettuare nell’immediato e senza alcuna lungaggine, la spesa "facile", con passaggi e step da cui potrebbero derivare favori e legami per così dire "opachi".

“Consenso” presenterà oggi stesso e per email certificata una richiesta di accesso agli atti per avere copia dei documenti su assunzioni in Crotone Sviluppo e che graviterebbero su fondi comunali.

A tal proposito chiedono di controllare l’autorizzazione a procedere alle stesse ed eventuali azioni intraprese dal Comitato di Controllo del Comune, previsto dal Regolamento per il controllo delle partecipate, approvato con delibera del Consiglio il 12 maggio del 2016, e nel quale si prevede che lo stesso comitato debba verificare eventuali “ingaggi”.

Dai primi riscontri - raccolti informalmente - parrebbe risultino nomi di ex canditati (sempre della coalizione Sculco) e qualche cognato di ex assessore, e che nella Crotone Sviluppo abbia anche lavorato la segretaria di una nota agenzia assicurativa che opera in città e nella provincia.

Da quanto si apprende molte di queste cose sarebbero al vaglio - in termini di preliminare verifica della loro consistenza - della Guardia di Finanza pitagorica che avrebbe già ispezionato e richiesto documenti sia a una agenzia assicurativa che agli uffici di Crotone Sviluppo.

I quattro consiglieri comunali intendono evidenziare dunque alla cittadinanza una presunta “strana deriva” dell’azienda in house, nata per reperire fondi da mettere a disposizione del Comune, per accelerare le procedure di una macchina comunale troppo lenta, priva di personale sufficiente, e quindi non in grado di rispondere sollecitamente alle richieste di servizio delle imprese e dei cittadini, ma che da oltre un anno svolgerebbe invece un ruolo molto diverso da quelli previsti.

Tanto che, del tutto surrettiziamente, si sarebbero invertiti i ruoli, con il Comune stesso che ora cerca nevroticamente e voracemente sempre più fondi da mettere a disposizione di Crotone Sviluppo per organizzare e svolgere attività forse aggirando ed eludendo quei vincoli e controlli previsti anche dalle norme per le assunzioni pubbliche.