Laboratorio Crotone un club locale con ex di destra e ultradestra sul ponte di comando del Comune di Crotone

22 luglio 2019, 15:16 Politica.24

Questa che vi raccontiamo potrebbe anche intitolarsi “una piccola favola di successo” di un “simpatico” gruppetto di amiche e amiconi che amano la bella vita, professano la filosofia dell’happy day, vanno a vela sul mare azzurro.


Una bella compagnia che da dilettanti senza alcuna finalità di lucro, piuttosto inclini allo schietto “cameratismo” apparentemente da diporto e alle allegre bisbocce di sapide avventure giovanili, finisce per cominciare a credere davvero che da grandi, crescendo in comitiva, ci si può anche trasformare in un nuovo gruppo in ascesa tra il porto e il Comune di Crotone.

Con l’obiettivo, non troppo strombazzabile, di conquistare con il passare dei mesi e degli anni tutto il potere della città, il controllo dei gangli vitali dell’economia comunale, il monopolio della vita politica, solo ritrovandosi “cameratescamente” dietro l’apparente gagliardetto di una migliore vivibilità per gli altri, ma soprattutto per se stessi.

Già, perché la formazione della terza giunta comunale Sculco-Pugliese, potrebbe anche tramutarsi nella imprevedibile mutazione genetica di una nuova amministrazione, nascondere nel farcito di un polpettone tutt’altro che insipido e sciapo, un “mostriciattolo” innestato sul “melting Pot” di un cazzeggio, in cui troneggia il dogma del chi se ne frega, un “ensemble” ben orchestrato che va dagli squadristi fulminati sulla via di Damasco (o di Ramelli) fino ai condannati per Daspo, agli ultras non a caso destinati alle aree marginali della città, passando comunque dagli ultimi democristiani “catecumenali”.


L’ultimo assetto giuntale ha rotto

un consolidato equilibrio

interno alla cabina di regia

che comanda dall’esterno


Storia che potrebbe anche non avere i suoi sé né i suoi perché ... ma è di tutta evidenza che l’ultimo assetto giuntale ha rotto un vecchio e consolidato equilibrio interno alla cabina di regia, che comanda dall’esterno sul Comune di Crotone, come se il vecchio satrapo avesse scientificamente premeditato di regalare a una ben specifica componente minoritaria una posizione di predominio, un vantaggio territoriale, una rilevanza prevalente rispetto ad altre componenti della coalizione della Prossima Crotone.

In sostanza, non si sa quanto tatticamente e con quali più sfuggenti finalità e calcoli, il “centroide” che non premia a caso nessuno se non se stesso, ponendo sul podio “esclusivamente” i rappresentanti di una lista che contava meno di 1300 voti, ha voluto regalare, forse non del tutto “inaspettatamente” ma sorprendentemente, a questo specifico gruppo dai trascorsi legami con formazioni e partiti della destra e del centro-destra, oltre alla carica del sindaco, quella dell’assessorato alla cultura (sic!), dell’assessorato all’urbanistica, l’amministratore unico di Crotone Sviluppo già in quota Fratelli d'Italia, e probabilmente anche la gestione pilotata di qualche altro assessorato.

Per cui, molti si chiedono che senso abbia questa mossa, quale valore politico dare a tale trovata, insomma cui prodest”, a chi si è voluto o si vorrebbe far piacere, a chi ci si rivolge non già per un mero pubblico encomio e compiacimento, ma per meno pubblicabili accordi di potere, che cosa ne ricava il dominus che comanda a bacchetta tutti gli uomini che sono in barca.


Un team nautico di staffisti,

al massimo di stagisti,

che si trova ad amministrare

i posti chiave della città e dell’ente?


Da qui l’infittirsi delle domande di chi si chiede come sia riuscita questa “frangia” che fa capo alla lista di “Laboratorio Crotone”, un’associazione nata al tempo delle ultime elezioni comunali ad avere in mano praticamente quasi tutti i posti chiave della nuova Amministrazione comunale.

Laboratorio Crotone nasce attorno al Club Nautico Yachting Club, proponendosi come un’associazione o un movimento che nella fase pre-elettorale intendeva essere una novità, interessata a promuovere soprattutto le attività concernenti il settore marittimo, il diportismo, lo sport, il turismo, la portualità di lusso, all’insegna della spensieratezza e della vita vip “en plein air”.

Ma, per carità, niente di più di una seconda fila della politica che scalciava, una squadra, un team nautico di staffisti, al massimo stagisti che si trova amministrare i posti chiave della città e dell’ente, ancora come un tempo formato da Mimmo Mazza, Ugo Pugliese, Gianfranco Turino (detto “Gianturco” come la fermata della ferrovia di Napoli), Giuseppe Mancuso, Caterina Caccavari, Valentina Galdieri, alcuni dei quali con passate frequentazioni di destra ed estrema destra, e altri pencolanti tra un popolarismo di maniera e una tendenza “dandy”, con al centro il dogma del cazzeggio di cui Pugliese sarebbe uno dei massimi esperti.

Un magnifico sogno ad occhi aperti di un gruppetto di anticomunisti e nostalgici del saluto fascista che amano passare le vacanze su uno yacht in mezzo al mar Jonio, nelle acque di Crotone, assieme a qualche potente, qualche vip di fuori città, in compagnia di ricchi e viziati “mammasantissimi” della politica locale?


La defenestrazione di Pedace,

quasi una “faida interna”

alla stessa coalizione di maggioranza


Oppure siamo in presenza di una giunta Pugliese-Sculco che ha definitivamente assunto caratteri politici ben marcati e dichiaratamente connotati dalla presenza - prevalente e inquietante - di esponenti riciclati dalla destra e dell’ultradestra?

Fondamentalmente, così come per le scelte dell’ingegnere Felice, anche nel caso della nomina dell’architetto Nino Crugliano non sarebbe stata decisiva l’interlocuzione con l’Ordine degli architetti, ma piuttosto la frequentazione dello stesso neo assessore con l’ambiente di Laboratorio Crotone di cui è stato un sostenitore?

Dunque, una reiterata strumentalizzazione degli ordini professionali?

Tanto che il povero Pedace, che si opponeva a questa deriva, è stato defenestrato quasi brutalmente, come si fosse nel quadrato di una “faida interna” alla coalizione stessa, senza alcun ripensamento, come un calzettone di lana consunto in piena estate.

C’è da chiedersi a chi gioverà questa chiamata alle armi, tale disordinata ma ben mirata redistribuzione degli incarichi, che di sicuro sta già aumentando la confusione amministrativa ed in maniera fin troppo allarmante, quasi ai margini dell’ambiguità politica di questa amministrazione.

Con questi azzeramenti, o reimpianti che dir si voglia, se da un lato il sindaco vorrebbe dare ad intendere di essere una povera vittima delle bizze di Sculco, dall'altra invece si potrebbe avanzare anche una diversa ricostruzione del piccolo siparietto municipale.

Quello da cui intravede qualcosa di diverso, un finto movimento, una voluttuosa pantomima da parte di chi non ha più il sostegno della sua prima linea, con un sindaco Pugliese che piroetta al centro di un "altro progetto", un diverso patto di potere, lui stesso e le menti di Laboratorio Crotone: un club che vuole sempre di più veleggiare in altura e che si va sempre più svelando come il doppio fondo segreto di una maggioranza inquietante, equivoca e democraticamente pericolosa. E a rischio.