Se è il Meridione a promuovere la ricchezza del nord

20 luglio 2019, 08:00 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Quante volte abbiamo letto o sentito: Le regioni meridionali si prendono i soldi del Nord?”. E chi non ricorda il famoso slogan di Umberto Bossi: Noi del Nord manteniamo le popolazioni del Sud”. Ma cerchiamo di sfatare tali leggende!


di Rodolfo Bava

La verità, invece, è molto diversa. Infatti, un fiume di denaro (centinaia di miliardi di euro), anziché essere speso nel Meridione è servito per risanare i “buchi” del Comune di Roma, per le emergenze dei terremotati, per le multe relative alle quote latte, per l’alta velocità Milano-Verona e Milano-Genova, per la metro di Bologna, per il tunnel del Frejus, per la pedemontana Lecco-Bergamo, per l’Expo 2015, per la laguna di Venezia, per la ricostruzione a l’Aquila. E via dicendo.

Ed, ora, veniamo allo slogan di Bossi: sembra strano ma è il Sud a contribuire in maniera determinante alla ricchezza del Nord Italia. Non siamo noi ad affermarlo bensì il noto economista ed ex Ministro Paolo Savona.

Ha pubblicato, alcuni anni or sono, un dettagliato studio sull’argomento, coadiuvato da Riccardo De Bonis della Banca d'Italia e da Zeno Rotondi, Presidente del Settore Economico dell’Unicredit, dal titolo: “Sviluppo, rischio e conti con l'Estero delle regioni italiane”.

In questo studio vien fatto notare, tra le tante osservazioni, che tutto il denaro elargito dal Governo Italiano nei confronti del Sud del nostro Paese, finisce ineluttabilmente nelle regioni del Nord. Ecco quanto riprendiamo testualmente dal libro di Savona:

“La massa di trasferimenti pubblici che prende la via del Sud, sempre al centro di infinite discussioni e polemiche (leggere: onorevole Bossi e Lega, ndr.) viene di fatto restituita alle altre regioni del Centro Nord sotto forma di acquisti”.

E più in là:

“Dal Sud escono risorse per 72 miliardi l'anno e di questi ben 63 miliardi vanno al Centro Nord (ma soprattutto al Nord) sotto forma di acquisti netti, mentre i trasferimenti pubblici sono stimati in circa 45 miliardi”.

Ma cosa vuol dire ciò? È presto detto: la maggior parte di ciò che consumiamo ed utilizziamo arriva dal Nord Italia. Ecco le varie quote: dal nord ovest il 38 per cento; dal nord est il 31 per cento. Mentre dal Centro il 29 per cento.

Pertanto La dipendenza del mercato economico meridionale da quello del centro nord resta molto forte nella subfornitura, ben oltre la quota dei trasferimenti del denaro pubblico”.

Ecco perché le aziende settentrionali non possono permettersi di “saltare” il Mezzogiorno, essendo ben 4 milioni e mezzo le imprese attive. E senza i nostri acquisti le aziende del nord sarebbero in grosse difficoltà, molte destinate a chiudere o a fallire. Dunque, il Nord è ricco grazie anche e soprattutto agli acquisti dei loro prodotti da parte delle popolazioni del Mezzogiorno.

Ma il Nord accresce la ricchezza anche grazie alle centinaia di migliaia di persone del Meridione che si sono stabilizzate nel Nord, nonché al fatto che migliaia e migliaia di studenti universitari meridionali si trasferiscono nelle città universitarie del Nord.

Inoltre, il Sud “assiste(vada il termine) il Nord con le Fondazioni Bancarie (avendo incorporato quasi tutte le Banche del Meridione) che spendono lì i profitti realizzati da tali istituti nelle varie città del Sud.

Ed, infine, il Sud “assiste” il Centro Nord con gli ammalati che sono costretti di andare a curarsi fuori dalle proprie regioni.

Pertanto, potremmo chiudere, dicendo a Bossi ed a tutti i nordisti: “è il Meridione che contribuisce notevolmente ad arricchire il Nord”. Forse, meglio dirla alla maniera di Bossi: “Noi del Sud manteniamo le popolazioni del Nord”.