Zozzoni alla luce del sole. Orto Campitella: da terreno conteso a terra di nessuno

30 aprile 2019, 08:25 Imbichi

L’ennesimo atto di inciviltà ha scosso gli animi dei concittadini, che tuttavia sopportano da anni lo stato di totale abbandono in cui versa una delle più grandi aree della città in pieno centro. Area contesa da tempo, per la quale il comune ha previsto una riconversione tutt’oggi svanita nel nulla.


di Francesco Placco

Galeotto fu quel video pubblicato nella tarda mattinata del 27 Aprile da Crotone Libera (QUI), che denunciava pubblicamente un copione già visto e ben noto per i residenti della zona: il beffardo ed impunito “sversamentodi rifiuti speciali (calcinacci, intonaci, inerti e residui di lavori in muratura), effettuato in pieno giorno ed in pieno centro.

Gli autori del video hanno prontamente avvertito le autorità (LEGGI), che pur intervenute non hanno ancora identificato gli autori del gesto.

Ma l’area risulta essere da anni alla mercé degli “sporcaccioni”, tanto da essere notoriamente usata come discarica anche dai vicini commercianti, e balzata agli onori delle cronache per i diversi incendi dei cumuli di rifiuti.

L’area dell’Orto Campitella, dove sorge il rudere detto Masseria dei Suriano - meglio noto anche come “campo/sterro di salacùne”, utilizzato in passato come campo da gioco -, si trova in queste condizioni dai tardi anni ’70.

Scampata all’edificazione per via di una serie di rinvenimenti archeologici, i proprietari hanno più volte cercato di vendere l’area, ed il Comune di Crotone ne comprò alcune parti, come quella dove sorge il mercato rionale.

Tuttavia, nel 2009 nascerà una vicenda che si trascina ancora oggi: per l’area venne prevista una riqualificazione con tanto di progetto pubblicato nel piano triennale delle opere pubbliche, e tramite raccomandata “n. 55120 si dava comunicazione al Sig. Muto Ernesto procuratore speciale eredi Cantafora proprietari di una parte dell’area interessata all’opera pubblica ed in particolare delle particelle catastali di cui al piano particellare di esproprio allegato al progetto”.

Prima della riqualificazione, dunque, l’acquisto: 412.408,00 euro per l’esproprio di 4247 metri quadrati in pieno centro. Una cifra importante per un terreno importante, con un solo, grande e insormontabile problema: il vincolo archeologico, che rende l’area inservibile (LEGGI).

Dopo un lungo tira e molla tra i favorevoli ed i contrari (LEGGI) ed una paventata “questione legale”, nel 2015 l’allora sindaco Peppino Vallone bloccò l’acquisto, salvo poi ripensarci l’anno successivo, quando con la Determina Dirigenziale 3306 del 30/12/2016 (QUI) si autorizzò il procedimento all’esproprio approvato con la Delibera di Giunta n. 337 del 29/12/2014 (QUI).

Più volte nel corso degli anni si è parlato di un “imminentelavoro di recupero dello sterro, che sarebbe dovuto diventare “un parco con sentieri e panchine, un nuovo polmone verde”. Una nuova piazza.

Lavoro che purtroppo non è mai partito e che non sappiamo se partirà, non riuscendo ad intravederlo tra le prossime opere pubbliche che dovrebbero partire durante il 2019, alcune delle quali riguardano la riqualificazione di Via Giacomo Manna e vari percorsi di archeologia urbana.

Per ora l’investimento del Comune non ha dato i frutti sperati, e l’area continuerà ad essere abbandonata a sé stessa, senza adeguate recinzioni e delimitazioni.

E, come consuetudine delle aree abbandonate, ognuno continuerà a sentirsi in diritto di fare ciò che vuole, compreso scaricare inerti in pieno giorno.

Una situazione indegna, per un terreno pagatocaro e amaro” e del quale generalmente non ci si interessa, a meno che qualche video non costringa a farlo.