Plastica. Nel 2018 prodotti 310mln di tonnellate, come eliminarla dalla vita quotidiana

19 aprile 2019, 16:53 Outside24

Cresce vertiginosamente la produzione della plastica. Secondo le stime del WWF si è passati in breve tempo dai 15 milioni di tonnellate del 1964 agli oltre 310 milioni dell’ultima rilevazione nel 2018.


di Enrica Tancioni

Ma il problema risiede nel fatto che di queste montagne di plastica, soltanto una parte viene riciclata a causa di tre problemi: la qualità del materiale, che non è adatto per la conversione; la scarsa qualità della differenziata fatta dai cittadini; l’inadeguatezza degli impianti di riciclaggio.

Come dimostrano i dati diffusi da Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, riciclo e recupero degli imballaggi in plastica, per il quale solo il 41% degli imballaggi raccolti è stato avviato al riciclo.

E di questo, solo due terzi sono stati trasformati in nuovi oggetti, contenitori o imballaggi. E questo da della plastica il terzo materiale umano più diffuso sulla Terra dopo l’acciaio e il cemento.

Da qui l’esigenza di ridurre il consumo. Come? Con pochi e semplici accorgimenti:

  1. eliminare l’acqua in bottiglia. Dopo Thailandia e Messico, l’Italia è il paese che consuma più acqua in bottiglia nel mondo. Il primo passo per cercare di dire addio alla plastica è bere acqua del rubinetto sia in casa che fuori casa. In casa si possono utilizzare le caraffe con filtro, capaci di “purificare” l’acqua, oppure le bottiglie in vetro; fuori casa invece si possono utilizzare le borracce in alluminio con il tappo dello stesso materiale.
  2. eliminare le buste di plastica o carta. Usare buste biodegradabili, o le proprie buste. Quelle fatte in materiale riutilizzabile per ogni uscita.
  3. acquistare spazzolino biodegradabile in bamboo. Cambiamo spazzolino ogni tre mesi. Peccato che siano realizzati in materiale non riciclabile, così come l’imballaggio. Per questo motivo diverse aziende sono corse ai ripari e hanno creato gli spazzolini biodegradabili come quelli in bamboo che non solo hanno il “corpo” in questo materiale ma anche le setole (state attenti a questo particolare perché a volte per alcune marche non è così). Questi spazzolini sono sempre venduti in confezioni di carta o cartoncino riciclato. Esistono anche degli spazzolini in plastica riciclata (bioplastica) che permettono di cambiare solamente la testina.
  4. stop alla pellicola per alimenti o l’alluminio. Non sempre è necessario acquistare il materiale in questione per conservare gli alimenti nel frigo. Basterebbe infatti conservarli nei contenitori in vetro. E spesso anche il piatto che copre la pentola con gli avanzi è la soluzione più indicata. Se volete in ogni caso avere un’alternative simile alla pellicola per coprire piatti o avvolgere frutta o verdura avanzate, esistono in commercio dei fogli in tessuto trattati con cera vegetale (gli equivalenti di quelli trattati con cera d’api) che sono lavabili, riutilizzabili e, modellati con le mani, permettono di adattarsi a qualsiasi forma; sono perfetti anche per avvolgere un panino per il pranzo.
  5. sì al rasoio in metallo. Eliminate dal vostro carrello i rasoi in plastica che sono venduti in confezioni di plastica. Potrete optare per l’alternativa in metallo che dura per sempre. L’unica cosa da cambiare saranno le lamette.
  6. stop alle cannucce. La comunità europea ha bandito gli oggetti di plastica, tra cui le cannucce. Una norma confortante per l’ambiente, dato che in Italia ne usiamo circa 2 miliardi all’anno. Al bar o nei locali si possono evitare, ma se proprio non riuscite a fare a meno di questo oggetto chiedete quelle in bamboo, o in acciaio. Dato che possono essere lavate con l’apposito strumento fornito in dotazione.
  7. Comprare frutta e verdura sfuse. I mandarini spelati e imballati nella plastica, 4 mele vendute avvolte dalla pellicola, enormi vaschette di plastica per gli spinaci, buste di plastica per due etti di insalata (che si deteriora nel tempo di portarla a casa): frutta e verdura vanno comprate sfuse. Anche al supermercato è possibile comprare alimenti non confezionati, in alcuni (soprattutto nei negozi che vendono biologico) è possibile usare la propria busta per alimenti riutilizzabile per trasportarli al posto dei sacchetti (ne esistono di vari modelli e tipi ma potete farli a casa anche voi con degli scampoli di cotone e una corda per chiuderli per bene). Altra scelta azzeccatissima è comprare nei mercati, dove difficilmente vi faranno storie se volete che i pomodori o le patate finiscano nella vostra busta di stoffa piuttosto che nel sacchetto di carta (che in ogni caso è sempre meglio della plastica e si può riutilizzare più volte per conservare altra verdura o frutta). Non siete stanchi di avere il cestino della plastica pieno dopo ogni tour-spesa?
  8. Sostituire le spugne per i piatti con quelle vegetali o con materiali di riciclo. Spesso sono fatte di un materiale che, una volta essiccato, si trasforma in una trama resistente e vegetale che può essere usata come spugna per i piatti (ma anche per il corpo, o il viso, senza problemi).
  9. Non usare lo scotch bensì elastici e mollette. Anche quello di carta non è differenziabile, quello classico, marrone o trasparente è di plastica e, a causa dello strato di colla non solubile in acqua, va buttato nell’indifferenziato. Si possono infatti usare elastici, mollette, oppure nastri di stoffa possono essere usati per chiudere pacchetti o tenere insieme oggetti senza bisogno di ricorrere al nastro adesivo. Non sempre sarà possibile, ma facciamoci caso e cerchiamo di usarlo il meno possibile.
  10. Auto produrre i detersivi o utilizzare quelli sfusi. La base per creare sapone per pavimenti, sgrassatore multiuso, pastiglie per la lavastoviglie e sapone per i bucato è costituita da pochissimi ingredienti: sapone di Marsiglia 100% vegetale, acqua, olio essenziale, bicarbonato. Non solo smetteremo di avere il bidone della plastica pieno ogni due giorni, ma laveremo in modo efficace ed in più non butteremo negli scarichi prodotti terribili per l’ambiente. Se proprio non ve la sentite, passate dai supermercati dove poter ricaricare i bidoni vuoti. Spesso troverete detersivi “amici” dell’ambiente.