Sui candidati a Sindaco del Borgo Antico aleggia l’ombra del Conte di Melissa

2 aprile 2019, 21:23 Politica.24

A Torre Melissa, paese d’infanzia di Enzo Sculco, lotta feroce fra due ‘simil’ candidati a sindaco che, in questa tornata elettorale, si contendono la successione a un loro ‘comune’ amico di municipio e partito, cioè il sindaco uscente e segretario provinciale del Pd crotonese, Gino Murgi.


di Pitagorik

Su entrambi, a favore o contro, l’ombra di Sculco, l’ex consigliere regionale del Partito Popolare che ha proprio nella frazione posta a metà strada tra Strongoli Scalo e Cirò Marina il suo quartier generale di affetti, famiglia, amici e parenti.

Un giacimento di relazioni e di contatti sempre vivo e attivo che costituisce il robusto retroterra della forza politica di questo capo corrente, sui generis, che comanda e detta la linea elettorale in tutto il territorio crotonese.

In fondo, anche in questo piccolo comune che si appresta al voto insieme ad altri nel crotonese (Belvedere Spinello, Caccuri, Carfizzi, Castelsilano, Mesoraca, San Mauro Marchesato, San Nicola dell'Alto, Umbriatico, Verzino) il dominus sul campo, nella scelta dei candidati e nell'intreccio delle alleanze sotto il campanile, resta lui.

Il dittatore chiamato ‘centroide’ che comanda a Crotone, sia in municipio che in provincia. È lui l’uomo politico baricentro della fascia jonica che resta legato al suo antico borgo da rapporti saldamente radicati in politica, negli uffici locali del sindacato cislino e non solo, nell’apparato di gestione agricolo, assistenziale e agroindustriale.

I due concorrenti in lizza che lottano per la conquista della fascia tricolore sono da un lato Edoardo Rosati, attuale presidente del Consiglio Comunale, già sindaco di Melissa, appoggiato da un ex sindaco che ha ancora tanta influenza locale come Pino Bonessi, nonostante da tempo sia residente nel Nord Italia, di dichiarata fede di sinistra, ovviamente di opposte vedute rispetto a quelle di Enzo Sculco.

Al grido di Viva Melissa, Rosati ha portato in due giorni in giro per i tornanti del paese antico che sta in cima ad una collina la sua ‘novità’ di presentarsi per amministrare, fatto che a suo dire lo avrebbe già “caricato di enorme responsabilità” … avendo percepito “il calore, l'affetto ed il sostegno” che è sicuro di avere e raccogliere in campagna elettorale e nell’urna, “con l’obiettivo di trasformare un’idea, un progetto in un percorso concreto, per servire ancora una volta la mia / la nostra comunità”.

Contro Rosati si schiera la minoranza in Consiglio comunale che ha scelto come proprio leader Raffaele Falbo, già segretario regionale della Cgil crotonese, appoggiato da quattro consiglieri tra cui proprio la sorella di Enzo Sculco, Maria Carmela Sculco, che transitano da “Rinnovamento per Melissa” alla nuova sigla “Melissa Bene Comune”.

Nei suoi primi interventi Falbo da ex sindacalista ha rimarcato che i partiti non faranno parte della nostra lista, poiché Pd, M5s, Lega, hanno prodotto e stanno determinando negli ultimi tempi molti guasti al paese e tra i cittadini”, dichiarando il suo interesse in questi giorni di pre-campagna elettorale, “di incontrare gli imprenditori, gli agricoltori, i liberi professionisti, i giovani, le casalinghe, le associazioni del volontariato, e con loro elaborare il progetto del cambiamento”.

Il gioco del signor ‘centroide Enzo Sculco ’ è, come si intuisce, in pieno e fecondo sviluppo. Soprattutto perché in vista della candidatura della sua figliuola per le elezioni regionali e la riconquista del vasto feudo del crotonese, a cominciare dalle numerose e significative piazze comunali in cui si vota.

Trattandosi anche qui di lavorare dentro il marasma generato dalla crisi del vecchio assetto partitocratico che ha scompaginato sia il centro destra post berlusconiano che il centro sinistra post renziano, per il 'centroide' è un facile giro di boa.

Per questo Sculco torna di nuovo alle sue solite cenette fuori porta con rinnovata sicumera nonostante il suo beato e proficuo ‘purgatorio’ nella Regione Calabria di centrodestra berlusconiana, alla corte di Peppe Scopelliti e di Antonella Stasi.

La conquista della casella comunale di Melissa appare per questo particolarmente importante per dare basi più solide al potere del vecchio capo corrente democristiano che, dopo il centro destra scopellitiano ha stretto un nuovo patto di ferro con l’attuale Governatore Oliverio, pronto con il suo appoggio nel crotonese a ricandidarsi al comando della Regione Calabria.

Ma viaggiando tra le viuzze del borgo marinaro a Torre Melissa, dove recentemente sono approdati nuovi profughi in barba ai roboanti anatemi contri i migranti del ministro Salvini, risalendo le strade antiche del paese contadino di Melissa, qui le cose sembrano più o meno uguali a quelle del passato.

Anzi l’unica novità è che se percorri il paese a luci spente pare di vedere ancora non solo l’ombra ma il fantasma in carne ed ossa del tristemente famoso Conte di Melissa, l’ultimo capostipite di una terrificante famiglia di feudatari, tristemente famosa per l’imposizione dello jus prime noctis.