Reddito di cittadinanza, ora sì che è un vero grande bluff

7 marzo 2019, 18:34 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Il 20 febbraio scorso avevamo pubblicato una nota dal titolo seguente: “Reddito di cittadinanza: un vero bluff?” (LEGGI). Dopo tre giorni dall’inizio della presentazione delle domande per accedere al beneficio dobbiamo affermare, senza più ricorrere al punto interrogativo, che “si tratti di un vero grande bluff!”


Infatti, sempre giorni addietro, il M5S aveva precisato che il “reddito di cittadinanza è il nuovo aiuto economico, contro la povertà, in Italia”. Pertanto, se non si è poveri, anche le persone con 20 anni di disoccupazione sul groppone, continueranno a restare tali, senza alcun reddito, appunto.

Avevamo scritto che l’attuale Governo stava improvvisando; ora, addirittura, dobbiamo aggiungere che intenda anche “barare”.

Infatti, il Ministro Di Maio ieri in Tv e tutto gongolante ha annunciato che oltre cinque milioni di persone beneficeranno del reddito di cittadinanza. Sarebbe, però, meglio definirlo “reddito di povertà”.

Dimenticando - l’illustre Ministro - che, agli inizi del dicembre scorso (del 2018), il Documento Programmatico di Bilancio del Governo portava a conoscenza di tutti noi che il “beneficio” sarebbe stato distribuito ad una platea di 2,2 milioni di poveri.

Prendendo per buona la suddetta notizia, relativa ai probabili 2,2 milioni di beneficiari, appunto, dobbiamo pur dire che siamo lontanissimi dai 9 di milioni strombazzati nel corso della campagna preelettorale dello scorso anno e dagli oltre 5 milioni diffusi recentemente dallo stesso Di Maio.

Secondo noi, il tanto discusso “reddito” contribuirà soltanto ad “impoverire” il M5S e a deludere, in maniera irreversibile, milioni di speranzosi iscritti o simpatizzanti al movimento.

Perché anche i beneficiari non avranno i 780 euro mensili, bensì un’integrazione calcolata sulla base del reddito già percepito.

Nel corso degli ultimi tre giorni, non si è registrata, come previsto, la ressa presso gli uffici delle Poste Italiane e presso i vari Caf.

Il che sta a dimostrare come gli italiani - giovani e meno giovani - hanno saputo leggere le norme che regolano il tanto conclamato e deludente “reddito”! E, quasi senz’altro, sapranno per chi votare nel corso delle prossime elezioni.

Rodolfo Bava