Al Comune di Crotone va in scena il “balletto” delle dirigenti, tra incompatibilità presunte e indotte

3 marzo 2019, 12:13 Sr l'impertinente

“Nel tempo dei leader la selezione della classe dirigente avviene in senso cortigiano: ne deriva la mediocrità della classe dirigente”. (Concita De Gregorio)


di Sr* l’Impertinente

“Se in quello che faccio non c'è almeno un po’ di incompatibilità, un pezzettino di inconferibilità o, quanto meno, un assaggio di conflitto di interesse, non ci si diverte proprio”. Così pare pensarla chi presiede l’amministrazione comunale di Crotone (al via i sondaggi per scoprirne l’identità) visto come esca da una situazione contorta per poi infilarsi subito dopo in un’altra ancora più complicata.

E questi incroci sono più frequenti soprattutto nella macchina burocratica comunale, indicata con il moloch, demone da abbattere per poter spiegare, poi e finalmente, un “volo” a livello amministrativo atteso ormai da due anni e mezzo.


“Come paga i suoi errori,

una classe dirigente?

Solo una sua esigua componente,

i professionisti della politica,

è soggetta a una vera sanzione:

la perdita del potere”.

(Tommaso Padoa-Schioppa)


L’ultimo caso è quello della nuova dirigente con chiamata a fiducia, Teresa Sperlì, arrivata nel gotha burocratico dell’ente direttamente dalla galassia (intesa come società legate al Comune) di Crotone Sviluppo.

È l'ultima in ordine di tempo del tris di dirigenti, preceduta da Mariateresa Timpano e da Giuseppe Cerminara, provenienti dalla Provincia, ente che è stato spogliato proprio di dirigenti per vestirne un altro, il Comune appunto.

Una prima valutazione che si può fare è che, con tutti i professionisti disponibili in città o nell’hinterland, guarda caso - o per puro caso che dir si voglia - siano arrivati proprio tre di area “vicina” alla coalizione di maggioranza.


“Non è il potere che corrompe, ma la paura.

Il timore di perdere il potere corrompe

chi lo detiene e la paura del castigo del potere

corrompe chi ne è soggetto”. (Aung San Suu Kyi)


Tornando alla Sperlì: la nomina è venuta dopo il decreto sindacale di un mese fa, con una determina della sua nuova collega Maria Teresa Timpano; e i nomi, in questo caso, sono importanti, come vedremo in seguito.

La particolarità è che la neo arrivata ha preso proprio il posto di colei che l’ha nominata, tra l'altro anche parte delle deleghe e compiti, e con relative rimostranze da parte di quest'ultima.

La Sperlì infatti è diventata - “a chiamata” e quindi senza concorso pubblico - dirigente agli Affari generali del Comune, mentre la Timpano, che rivestiva questo ruolo prima, è stata assegnata anche se provvisoriamente al comando della Polizia Municipale.


“Riconosciamo i nostri errori,

ma senza pensare di condannarci

in modo da non poter più vivere normalmente.

Non dimentichiamo quello che abbiamo fatto,

ma non lasciamoci deprimere

o spezzare dal rimorso”. (Dalai Lama)


Il problema sta nel fatto che la Timpano sia stata incaricata, con la procedura cosiddetta “ex articolo 110”, rispondendo ad un avviso pubblico finalizzato alla direzione degli Affari generali del Comune.

Prima della nomina era stata paventata, anche attraverso ricorsi e pareri di Consiglieri (leggasi Pd) una possibile inconferibilità dovuta ai ruoli svolti in precedenza nella società in house dell’ente, “Crotone sviluppo”.

Ma se, probabilmente, problemi del genere siano stati per lei superati, potrebbero non esserlo per l’Amministrazione, sempre a causa di interpretazioni normative un po’ borderline.


“Si può avere potere sulle persone

finché non gli si porta via qualcosa.

Ma quando si è rubato tutto ad uomo,

questi non sarà più soggetto

ad alcun potere: sarà libero di nuovo”.

(Alexandr Isajevič Solženicyn)


Tant’è che adesso l’incompatibilità potrebbe pendere proprio sulla testa della stessa Timpano, per altro per colpa di un atto che, addirittura, porta la sua stessa firma: la nomina, appunto, della nuova dirigente agli Affari generali.

Come accennato è proprio per quest’ultima mansione che la Timpano era stata scelta e dopo aver risposto ad uno specifico avviso pubblico: dunque selezionata per guidare un settore che ora non dirige più, con tutte le conseguenze negative che ne potrebbero scaturire!

Un’altra complicazione che pare profilarsi all’orizzonte, e che non si comprende se dovuta o meno a una qualche ignoranza normativa o procedurale da parte della stessa amministrazione.


“La satira è contro il potere,

contro ogni potere,

anche quello della satira [...]

Se però un intrattenitore

arriva a condizionare la politica,

c'è da preoccuparsi.

L'interferenza cabarettistica

è l'ultima goccia

di una politica ormai degenerata”.

(Gianni Lannes)


Intanto si apre la caccia alla carica di direttore generale di Crotone Sviluppo, attualmente vacante, per la quale - e c’è da giurarci - si scatenerà un’altra guerra all’ombra del Palazzo comunale.

E quanto si conta - inteso in termini di fondi gestiti - la poltrona è di quelle che contano. Basti pensare, per esempio, a come di recentemente siano stati trasferiti alla società 110 mila euro per gestire la comunicazione riguardante l’ormai arcinoto progetto “Antica Kroton”.

Un trasferimento avvenuto con determina dirigenziale, la numero 404 del 27 febbraio scorso, firmata, questa volta, dal dirigente Giuseppe Germinara: e si tratta, si badi bene, solo della prima tranche.


“Guai a chi lavora aspettando

le lodi del mondo:

il mondo è un cattivo pagatore

e paga sempre con l'ingratitudine”.

(Giovanni Bosco)


Per tacere, poi, sulle varie disavventure che l’ente comunale ha dovuto affrontare, soprattutto all’inizio del mandato, proprio sul fronte dei dirigenti, con tanto di epici scontri con almeno due segretari comunali, e relative retromarce.

La cosa veramente paradossale di tutto ciò, però, è che il Comune di Crotone queste manovre - con relative complicazioni dietro l’angolo - le ha messe in campo per semplificare e velocizzare le procedure burocratiche!

Visti i risultati ottenuti, un consiglio gratuito è d’obbligo, come cittadini/contribuenti neanche disinteressato: perché l’amministrazione non si studi prima norme e procedure, giusto per evitarsele le complicazioni?

E poi - rendendoci conto che questo sia chiedere troppo - perché nella scelta dei prossimi dirigenti a fiducia e altre postazioni di sottogoverno non si butti un occhio anche fuori dall’area della coalizione di governo?

* Simbolo dello Stronzio