La Saga di Thomas Schael/1. Il ritorno maculato del farfallino a Cinque Stelle al vertice della Sanità Calabrese

14 gennaio 2019, 17:44 100inWeb | di Vito Barresi
Thomas Shael

“All’assessore Lo Moro avevo chiesto un italiano con la mentalità di un tedesco, invece ha nominato un tedesco con la mentalità italiana ... ma che dico: napoletana!”. In breve: data e luogo di nascita, favorisca i documenti, tedesco di nascita sì, ma con un accento tecnico, per formazione e debutto, di chiara marca partenopea.


di Vito Barresi

“Silenzio, non insista, Battista, cappello e mantò … Non gliel’ho detto prima, sa perché? Questa Direzione con la mia presenza l’avevo messa su un piedistallo, dico su un piedistallo, … e non gliel’ho detto prima perché ... Manager si nasce, e io lo nacqui...”.

Furono quelle di Ciccio Sulla, prima consigliere e poi assessore regionale Pd con Agazio Loiero, parole che per il teutonico dottor Thomas Schael, evidentemente, non dovevano sembrare arabo, mentre agli altri parve piuttosto uno scatto polemico, sottile ironia per quanto sgranata, che adesso si ravviva di tutt’altra sfumatura vocale, in ben diversa inflessione e rimando, forse più connotata e seria cognizione politica.

Sfondo napoletano probabilmente perché se si vuol proprio datare e trovare un’origine leggendaria alla “Saga di Schael” si dovrà cominciare da quel gran talent scout partenopeo, quel ragazzo ingegnere giammai scugnizzo di prima caratura cosmopolita, altro che sia lo stesso descritto con colta prosa dal valoroso e straordinario cronista reggino de l’Unità, il collega ‘professore’ Aldo Varano, che ne seppe ben tratteggiare fulmineamente i caratteri nell’azzeccato titolo “il candidato computer’” prima storia all’anagrafe degli onorevoli di stato, compagno comunista indipendente, imprenditore in livrea accademica di pregiata stoffa Unical: al secolo Sergio De Julio.


Il debutto nella pregiata “fonderia” Crai

dove si svezzarono personaggi del calibro

di Nicola Adamo e Enza Bruno Bossio


Sì, perché è nella fonderia, scuola, scuderia dell’ingegner onorevole Sergio De Julio che avvenne il debutto in palcoscenico del nostro paladino a Cinque Stelle, in quella specie di Maranello bruzia della Formula Uno Racing Team della Coppa Sila della politicheria calabrese, dove si svezzano personaggi del calibro di Nicola Adamo e la moglie Enza Bruno Bossio.

A far data Gennaio 1990 e fino al dicembre 1996, Schael vive una lunga quanto intensa gavetta, una sorta di piano quinquennale della conoscenza del potere politico e imprenditoriale di Cosenza in quanto summa del chi comanda in Calabria; il lungo apprendistato dello 'scagnozzo' tra il Crai - Consorzio per Ricerche e Applicazioni Informatiche in località S. Stefano, Arcavacata di Rende - in qualità di consulente e docente, ricercatore presso l’Area di Ricerca Applicata su tematiche relative alla progettazione e valutazione di prestazioni di sistemi di gestione di basi dati distribuite e basi di conoscenza.

Per passare poi al rango di docente nell’area formazione per il personale del Consorzio su temi organizzativi, gestione del personale e l'utilizzazione delle tecnologie dell'informazione, promuovendo convegni sull’innovazione, curando la progettazione e la docenza nei corsi di formazione professionale sull’organizzazione aziendale e la gestione dell’innovazione tecnologica nei capoluoghi di provincia della regione Calabria, nell’ambito di progetti finanziati dal Ministero del Lavoro.


I soldi in Cassa per il Mezzogiorno

e l’immensa voragine lasciata

da un “carrefour” off line di spesa pubblica


Grande fucina fu il Crai in Calabria. Un vero e proprio supermercato, un carrefour off-line di spesa pubblica per faraonici disegni informatici, matematici, infrastrutture ingegneristiche, silos immateriali, con i soldi in Cassa per il Mezzogiorno, Cassa di Risparmio, erogati da TelCal per informatizzare tribunali, procure, Ministero di Giustizia, Sanità, Interno e Finanze, ma poi anche le segreterie di ministri e sottosegretari, tutti fatti, nomi, uomini e donne, di cui per dimenticanza si è persa completamente, e per miracolo senza grazia ricevuta, la memoria virtuale.

Tanto che a modo di una classica canzone napoletana nessuno pagò, anzi l’immensa voragine aperta dal Crai, simil cratere vesuviano, erutterà per un decennio altre pseudo start up dell’innovazione, didattica e servizi telematici, in una regione che si annovera tra le più povere e analfabete d’Europa: il Cud, inquietante esempio di Università a Distanza miseramente fallita e poi Tesi, Calpark, Crati, Clic, ecc.

Ma, eccolo di nuovo che vi fa ciao, improvvisamente qui davanti agli occhi tuoi, che poi sono quelli che inquadrano in campagna di comunicazione elettorale gli stessi personaggi in cerca d’autore che Thomas Schael incontrerà all’atto della sua nomina a Direttore Generale dell’Asl 5 di Crotone.

Con lo stesso sguardo astigmatico dall’alto, volti e occhiate rapide, saettanti, in cui si svela repentino il linguaggio della politica calabrese, la gestualità che narra sotto voce, all’orecchio, le vicende non dette, il brogliaccio del potere, la brutta copia delle decisioni e delle deliberazioni, che portano alle scelte inavvertitamente accettate dai calabresi, proclamate dalle fazioni dei prossimi lestofanti, i soliti lanzichenecchi di chi comanda al governo, della Sacra Armata del Nuovo, dove potrebbe nascondersi anche la zia - con il curriculum immacolato e intonso - di un giovane ‘ndraghetista.


L’incarico all’Asl di Crotone

tra un progetto di risanamento

e il consolidamento delle reti clientelari


Tutti in long-seller i personaggi in cerca d’autore che Thomas Schael incontrerà all’atto della sua nomina a Direttore Generale dell’Asl 5 di Crotone, molto in sintonia tra loro, afferma il manager con il farfallino dopo che “nel passato ho già lavorato per la commissione parlamentare presieduta da Sergio de Julio sull'evasione fiscale in Italia, e per la polizia europea sulla frode in agricoltura e sul contrabbando di sigarette forse però tutto ciò è troppo mitteleuropeo, per la divisione dei compiti tra politica e manager.”

E tra questi i primi firmatari del suo contratto di lavoro, che lui racconta con la melodia di una favola vera ma irreale: “quando sono venuto in Calabria tirava un vento diverso, forse per l'amara consapevolezza della situazione politica, sociale e legale dopo il delitto Fortugno. La scelta di fine 2005 del presidente Agazio Loiero e dell'ex assessore alla sanità, oggi presidente regionale del nuovo partito democratico, Doris Lo Moro, puntava sulla nomina di manager per le Asl e aziende ospedaliere di comprovata esperienza professionale, con lo scopo di realizzare un progetto politico di riqualificazione e il risanamento della sanità locale”; pure di allestimento e consolidamento della rete clientelare di potere del Partito Democratico.


La storia della sanità regionale

tra baronie mediche

e le fortune costruire dalle “famiglie”


Che tutte queste storie adesso escano dal cassetto non possono che sembrare ai nuovi politicanti di ultima generazione a Cinque Stelle soltanto quisquilie che giacevano neglette, tirate fuori per sciupare qualche pagina di un curriculum ariostesco che sembra la candida avanzata di capitan Shael.

No: la Saga di Thomas Schael, il farfallino a Cinque Stelle, nasce prima di tutto da un contesto sciasciano, dal fondale della storia della sanità regionale, sempre intrisa di malasanità, famiglie di medici e imprenditori che hanno costruito fortune sul privato espanso in mancanza del pubblico, sull’intreccio tra baronie mediche regionali e affari familistici.

Uno scenario storico e politico ancora potentemente attivo e operativo che non può essere cancellato nella lavatrice del nuovo che lava più bianco, come una lenzuolata ospedaliera scritta e declamata per glorificare il catalogo fortunato di un manager al riparo di ogni crisi di identità politica, lestamente, ma altri dicono ‘tartufescamente’, passato dall’epoca in cui divenne fondatore e pioniere del Pd in Calabria, per approdare ai giorni attuali, in cui vanta dell’appoggio del Movimento Cinque Stelle calabrese e, forse, per non troppo carsiche trasparenze, anche con la Lega Nord di Matteo Salvini.

(… continua)

Leggi anche:

[>] La Saga di Schael/2. La Costosa Durlindana del Furioso Tedesco disarciona l’Asl con 50 milioni di perdite

[>] La Saga di Thomas Schael/3. L’ecclettico Re di Prussia al cospetto del giudice Pierpaolo Bruni per il caso Villa Giose

[>] La Saga di Thomas Schael/4. Un Granaio di polemiche attorno ai fitti milionari dell’Asp Magna Graecia