Tutti in fila appassionatamente. Da Toninelli a Pedace con la fissa dei trafori: ovvero, quando il “genio” supera la fantasia

15 dicembre 2018, 08:55 Sr l'impertinente

“Non avrei paura della morte, se fossi in te: avrei più paura a guidare nel traffico nelle ore di punta”. (Dal film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”)


di Sr* l’impertinente

È arrivata ieri la notizia che a Crotone sbarcherà un altro ministro, vale a dire quello ai Trasporti. Si tratta della seconda visita di esponenti del Governo gialloverde nell’arco di poco più di una settimana.

Tre, a dire il vero, se si tiene conto di quella del Premier Conte ad Isola Capo Rizzuto per a visitare un bene confiscato al clan Arena (ora gestito da Terre Joniche) e per degustare i finocchi locali (invece di trovarvi i finocchi di timpa come avveniva in passato).

Dopo il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, giunta in città per assicurare impegno per il territorio devastato dal maltempo, adesso è la volta del riccioluto Danilo Toninelli, più volte invocato per le difficili condizioni della viabilità locale.


“Nella civiltà dell'auto non si muore: si sparisce dalla circolazione”. (Mirco Stefanon)


Ufficialmente il titolare dei Trasporti sarà a Crotone per discutere del cantiere del terzo Macrolotto della Statale106, ma in realtà sarebbe un’altra la motivazione effettiva del suo approdo nella terra che fu di Pitagora.

Com’è noto o, meglio, il ministro in questione è noto anche per essere salito alla ribalta della cronaca nazionale per una sua affermazione a proposito del traforo del Brennero, a suo dire già aperto ed addirittura utilizzato mentre così non è.

Da appassionato di trafori, quindi, il Toninelli ha sentito parlare di una struttura simile proposta, non più di qualche giorno fa, dall’assessore al traffico del Comune di Crotone, Telemaco Pedace, per gli amici semplicemente Leo (LEGGI).


“Ora che le rotonde hanno sostituito i semafori e sottratto al mondo una valida occasione per cacciarsi le dita nel naso, tutto scorre abbastanza fluido, salvo quando l’età o la stupidità sono al volante”. (Giorgio Faletti)


Così come si ricorderà, il ministro pentastellato a Genova ebbe a sottolineare come il tunnel del Brennero fosse “utilizzato da molti imprenditori italiani per il trasporto merci”. In realtà l’opera, in costruzione dal 2007, è stata realizzata solo per poco più di un terzo.

Come se non bastasse, il riccioluto esponente del Governo riccioluto, aveva anche specificato che il tunnel fosse utilizzato per il “trasporto su gomma”, quando in verità è solo un progetto di galleria ferroviaria.

Il buon Telemaco Pedace, dal canto suo, ha proposto anch’egli un traforo locale, definendolo “un’opera impegnativa ma che sarebbe sicuramente risolutiva” che collegherebbe la zona dei quartieri Tufolo-Farina “direttamente con via Gallucci”.


“Quando sei bloccato in un ingorgo stradale, non ti rubano mai la macchina. Non c'è modo in cui possano sparire con la tua auto”. (Raf Coppens)


L’accostamento tra Pedace e Toninelli non appaia fuori luogo, non solo per le indiscusse qualità manifestate finora da entrambi gli esponenti della moderna politica nostrana ma anche perché hanno a che fare entrambi con le difficoltà nel realizzare grandi opere.

Il ministro con la ricostruzione del ponte di Genova - crollato da mesi ed ancora da demolire - impreziosita dalla sua altra dichiarazione sul fatto che i piloni si vedrebbero a suo dire “da ogni parte della città”: anche questa in realtà non vera.

L’assessore “casarolo” ai Lavori pubblici, invece, riuscendo a portare a termine una rotonda - ora non più tale ma ovale - dopo aver tenuto, per mesi, prigioniera del traffico una bella fetta di crotonesi.


“Chi va piano ha tempo da perdere”. (Legge di Reece - Arthur Bloch)


Così come Toninelli rischia di passare ai posteri come “il ministro del Tunnel”, Pedace rischia invece d’essere ricordato come “l’assessore al traforo”, oltre che dei tanti “buchi” o meglio delle buche che infestano le strade cittadine.

Il traforo della zona Tufolo-Farina sarebbe una delle più grandi opere mai realizzate a Crotone, dato che - sempre per bocca di Pedace - per meno di 500 metri si spenderebbero più o meno una ventina di milioni di euro.

Per realizzarlo, però, ci vorrebbe un bel po’ di tempo, dato che finora non esiste un progetto e non vi sono soprattutto i fondi necessari; per tacere sulla sua effettiva utilità per snellire il traffico nell’area.


“Col progresso tecnico in continuo sviluppo, siamo regrediti al punto che è sempre più difficile riuscire a spostarsi da un capo all'altro della città”. (Antonio Amurri)


L’idea del traforo, comunque, è talmente geniale che pare abbia varcato i meri confini locali, attirando l’attenzione non solo del Governo in carica quanto anche del Centro Destra nazionale, che vorrebbe approfondirla.

E tra le più interessate al “caso” l’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: anch’ella, infatti, aveva fatto riferimento ad un tunnel sotterraneo, cioè quello tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, percorso dai neutrini.

Stiano sereni, però, i cittadini: per Tufolo è stata “già prevista una strada alternativa che collegherà via Leoncavallo, dove è ubicata la scuola ‘Cutuli’, con l'arteria principale di viale Gandhi che snellirà il traffico in quella zona”.

Mica neutrini!


“Non esistono più distanze ma ci vogliono delle ore per rendersene conto”. (Johan Anthierens)


Praticamente, a Crotone, ogni qualvolta qualcuno abbia cercato di realizzare delle opere pubbliche per migliorarne il traffico in realtà ha peggiorato e non di poco la situazione.

Prova ne siano le code chilometriche e gli ingorghi che i cittadini hanno dovuto sorbirsi a maggio scorso per la Fiera Mariana, poi in estate sul lungomare cittadino e, in tempi recenti, per la rotonda Tufolo-Farina.

Considerato infine che l’assessore Pedace ha annunciato ultimamente e per il 2019 ben sedici opere pubbliche, i residenti - visti i precedenti - pare stiano già iniziando a preoccuparsi, prendendo in seria considerazione l’idea di parcheggiare l’auto e andare a piedi.

* Simbolo dello Stronzio