Serie B. Crotone troppo fragile e senza identità: o la svolta o il baratro

10 novembre 2018, 19:39 Trasferta Libera

Il Crotone continua a non andare secondo il progetto iniziale messo a punto dalla società. Il percorso si presenta sempre più carico di ostacoli e la vittoria diventa un desiderio irrealizzabile. Le incertezze sono misurabili con i dati riportati in classifica che, tra gol subiti, fatti e punti realizzati, segnala il “rischio” reale di un indesiderabile scivolone verso il precipizio, anche se vi è ancora il tempo per recuperare.


di Giuseppe Romano

La prova offerta contro il Perugia non promette le prospettive ambite: troppi cali di tensione, mancanza di una identità personale e di gioco che identifichi una squadra composta di sette “nazionali” e nove undicesimi dei calciatori che hanno disputato la serie A.

Un bel problema, considerato che, nonostante queste solide basi, si è registrato l’esonero del primo allenatore, Stroppa, e l’ingaggio di Oddo, per sottoporre ad analisi tutta la squadra e riaccendere i fari per una corsa più coinvolgente e che porti a nobili obiettivi.

Intanto la squadra appare poco compatta, troppo prevedibile nelle strategie di gioco e con una difesa a quattro che continua ad esistere solo sulla parola, mentre si soffrono le ripartenze degli avversari.

Ormai, senza rimpianti, non si può dire più che è la pressione di dover vincere a condizionare il rendimento della squadra. Oddo deve cercare, in fretta, di dare la sua idea per una dinamica costruttiva, rivalutando le capacità individuali dei suoi calciatori.

Un compito difficile considerati gli ultimi urli disperati di Stroppa, dopo Crotone-Salernitana (1-1), e di Oddo, dopo Perugia- Crotone (2-1), verso una squadra fragile nel fisico e nella mente.

Per meglio capire, riportiamo la disperazione, il nervosismo e le accuse dei due tecnici.

Stroppa, prima dell’esonero:

“Mi sono rotto le scatole a guardare gli avversari che vanno in porta con grande facilità. Non esiste una squadra normale costruita per fare un certo tipo di campionato debba faticare tanto. Senza le “palle” non si va da nessuna parte. Assurdo che in una partita di semplice lettura, dove l’avversario concede campo, si è sbagliato tanto. Non esiste che un mio giocatore possa arrivare in ritardo, sulla palla, o perderla banalmente”.

“Non si vince un contrasto e non si salta di testa … qualcuno che ha esperienza dovrebbe fare da traino, non possiamo aspettare che sia trainato…bisogna essere protagonisti di se stessi. Da domani in poi mi assumo la responsabilità che non sarà più una squadra come questa”.

Il “domani” di Stroppa non c’è stato perché sostituito da Massimo Oddo che, con diplomazia, così si è espresso nel dopo Perugia-Crotone:

“Abbiamo sbagliato l’approccio. Avrei voluto cose diverse in campo, ma sono state fatte male. Il primo gol ce lo siamo fatto da soli. Sotto quest’aspetto dobbiamo essere un po’ più scaltri…occorre lavorare e migliorare tanto; essere più veloci in fase di possesso palla. Salvarsi in serie A o vincere in serie B bisogna avere lo stesso spirito battagliero, non si va avanti con tacco e punta”.

“Occorre mettere agonismo, convinzione, cattiveria … se molli, un attimo, mentalmente paghi. Sotto questo punto di vista, i ragazzi devono migliorare tantissimo, mettere quella furia e la voglia di stare attaccati al risultato, di non prendere gol e farlo quando c’è l’opportunità. Se non recuperiamo questo, i valori ci sono, sarà sempre dura”.

È questo il comportamento di un gruppo, retrocesso dalla serie A, alla ricerca frenetica di una nuova identità ma senza determinazione e la giusta motivazione.

La patata bollente è, ora, in mano di Oddo, che deve dare a tutti la consapevolezza del proprio valore e di come renderlo propositivo in campo, in fatto di palleggio, corsa, strategie tattiche, volontà, "ancorandosi" all’idea del progetto stilato dalla Società e utilizzando al massimo le proprie energie.

È questa la prima sfida che Oddo, assieme al suo staff, deve affrontare e vincere.