Crotone. Gli “affarucci” tra cortigiani e aziende “amiche” e le lampadine “fulminate” dell’opposizione

23 ottobre 2018, 08:03 Il Mastino dei Baskerville

Il canovaccio della politica italiana si ripete, sempre uguale, a tutti i livelli ed a tutte le latitudini: è un fuorviante “ritornello” che ottunde e confonde i cittadini “spettatori”, paganti o meno, senza mai affrontare i problemi di fondo e trovare le soluzioni necessarie.


il Mastino dei Baskerville

Viviamo l’epoca della politica urlata e strombazzata che crea nuovi problemi senza risolvere quelli datati, quasi secolari.

E così il Governo nazionale si esibisce in acrobazie svariate tra reddito di cittadinanza e condoni “iper elastici evitando accuratamente il vero tumore che costringe l’Italia a perdere continuamente posizioni nei vari rating europei ed internazionali e cioè l’evasione fiscale e la mancata emersione del “nero”.

Contemporaneamente la regione Calabria ha iniziato un lungo periodo “sabatico in attesa delle elezioni di novembre 2019; “dulcis in fundo” l’Amministrazione comunale di Crotone continua nella propria evanescenza, quasi rassegnata a svolgere solo funzione di parziale “ammortizzatore sociale”, consentendo ai propri cittadini (non tutti) ogni sorta di elusione, evasione ed inseguimento di “privilegi” abusivi.

Si tollera “l’anarchia” e si è innescata una competizione a chi asseconda “più clienti”, tutti potenzialmente elettori, da poter “contrattualizzare” in vista delle prossime elezioni europee, regionali e varie ed eventuali.

Anziché provare a mettere ordine, si continua a diffondere il caos organizzato.


Il paradigma della buona gestione


È il caso di ricordare che le elezioni del 2016 furono vinte dalla Prossima Crotone utilizzando il paradigma della buona gestione per una nuova città; invece Pugliese & Co. puntualmente perpetuano ed accentrano il “mal governo” delle precedenti amministrazioni, dedicando tutta la propria funzione istituzionale ad interessi di bottega ed a creare situazioni e condizioni funzionali a cordate e scalate.

Il comune denominatore dei cerchi concentrici istituzionali (Governo-Regione-Comune) è dunque l’esercizio del mero potere, non nell’interesse dei governati ma a favore degli stessi gerenti condizionati solo dagli appuntamenti elettorali.

Per ritornare “nell’orticello comunale”, le categorie della trasparenza, della legalità e dell’efficienza sono state completamente dismesse; l’Amministrazione si contorce e si avvita in esternazioni mediatiche che, un attimo dopo, sono puntualmente smentite dai fatti.

Così si aderisce alla “stazione unica appaltante” per poi spacchettare gli interventi previsti ed assegnare progetti e lavorisotto sogliaper tecnici cortigiani ed imprese amiche; si sproloquia sulla esigenza e necessità di funzioni pubbliche da “esternalizzare , come la pubblica illuminazione, i parcheggi, le affissioni e il verde pubblico; in realtà la manfrina copre la volontà di destinare gli interi servizi ad un unico gruppo imprenditoriale, chiaramente di scuderia, meritevole solo di essersi strutturato per “compiacenze” politiche, passate ed attuali e privo di specificità e relativa professionalità.


Gli outsiders che battono in ritirata


I bokmakers non accettano più scommesse sull’aggiudicazione dei vari bandi; ogni “gara” ha un favorito e gli outsiders battono in ritirata. Questo sì che è un notevole contributo a stimolare la crescita dell’economia locale!

La stessa cosa avviene per gli avvisi pubblici destinati ad implementare la burocrazia comunale, idem per quelli che mirano ad individuare gli amministratori delle società partecipate.

È evidente che si è persa ogni visione comprensiva del futuro della città e si indulge in affari ed affarucci che sono i segnali di un sistema in decomposizione; più propriamente l’arroganza non contrastata dei gerenti è il sintomo della necrosi delle istituzioni e della società stessa.

A tale proposito è avvilente la mancata funzione svolta dalle opposizioni in cui si segnalano negativamente un M5S ridotto ormai a due lampadine fulminate; una particolare menzione merita anche la commissione comunale sulla trasparenza, presieduta dall’ex vice sindaco dell’amministrazione Vallone, che non avendo potuto rispondere della propria trasparenza in passato, evita di giudicare quella degli altri.