Crotone e il Comune che dà il massimo del suo minimo. Ma la colpe sono sempre di qualcun’altro

18 ottobre 2018, 16:17 Sr l'impertinente

“Tutti cercano qualcuno a cui dare la colpa” (Tom Waits) e la colpa è sempre degli altri: una regola universalmente riconosciuta, ma c’è chi la applica con criteri ormai scientifici, come nel caso dell’Amministrazione comunale del “magnifico duo”.


di Sr l’impertinente

In questi due anni di Non Governo crotonese gliene sono infatti capitate talmente tante da essersi quasi immedesimati nei panni di quei personaggi alle prese con continue avversità che si frappongono sul loro cammino, ostacolandolo.

Come novelli Hansel e Gretel o Pollicino o Cenerentola, il duo Pugliese-Sculco sembra viva fuori dalla realtà, in una favola, combattendo contro streghe, orchi, lupi e animali feroci che attentano alla loro esistenza: amministrativa s’intende!


“È sempre colpa dei governi precedenti, delle torri gemelle, della crisi mondiale, dello tsunami, delle toghe rosse, dell’euro, della Merkel, di Adamo ed Eva”. (Marco Travaglio)


Facciamo qualche esempio concreto. Partiamo dalla Fiera di Ottobre. In questo caso la colpa del casino creatosi non è certo dell’amministrazione, che ha dato un’autorizzazione per un evento che vede la partecipazione di migliaia di persone su un luogo tra l'altro “inquinato” dal Cic.

La responsabilità è invece della legge che - come più volte detto dallo stesso sindaco - non consente al Comune di intervenire su un terreno privato e per un'iniziativa d’un privato, anche se potenzialmente pericolosa.

L’unico pericolo per l’ente è quello della circolazione stradale: il traffico a dirla alla Benigni-Jonny Stecchino, e lo si sottolinea invitando i cittadini a parcheggiare bene durante la Fiera, altrimenti saranno guai.


“Non potete dare la colpa di tutto sempre a vostra moglie. Io per esempio non le rinfaccio più la seconda guerra mondiale”. (Maurizio Avanzi)


Come si può, poi, dare la colpa all’Amministrazione comunale se solo dopo un'ora di pioggia e neanche troppo forte, si allaga il quartiere di Poggio Pudano per l’inondazione di un torrente?

Le cause, infatti, non possono ascriversi alla mancata manutenzione di canali e scoli o alla pulitura dei tombini o delle grate, ma soprattutto alla natura matrigna e cattiva.

Così, il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile comunica che le piogge dei recenti giorni hanno saturato la permeabilità dei terreni il che fa alzare l’attenzione anche per brevi episodi piovosi con elevata intensità.

Ogni anno il quartiere Fondo Gesù si ritrova a ricordare le vittime dell'alluvione del ’96 con tanto di cerimonia e di lancio di corone di fiori senza però che chi di dovere faccia qualcosa di concreto per evitare le tragedie ogni volta che Giove pluvio si adiri.


“Dare la colpa ad altri è un piccolo e pulito meccanismo che puoi usare ogni volta che non vuoi prenderti la responsabilità per qualcosa nella tua vita. Usalo ed eviterai tutti i rischi e impedirai a te stesso di crescere”. (Wayne Dyer)


La gente non vuol proprio capire che se le cose non vanno in questa città - che lo stesso sindaco nell’incontro con i commercianti ha ammesso essere in ginocchio - non è una questione di incapacità o superficialità di chi governa!

È palese, ad esempio, che sulla questione Stadio Ezio Scida, che al momento è tranquilla grazie all’intervento del cavalier servente, il messere Tar, le vicissitudini non sono state create dal fatto che il Comune abbia poltrito per due anni (in compagnia del Crotone calcio).

Sono state, invece, causate dall’orco di turno, personaggio descritto come il brutto e cattivo”: il mitico Mario Pagano sollecitato da una strega Pentastellata che gli ha porto la mela avvelenata.


“Tale è il bisogno di scaricare le colpe su qualcosa di distante quando la verità è che ci è mancato il coraggio di affrontare quel che avevamo davanti”. (José Saramago)


Le colpe sull'aeroporto di Sant'Anna, poi: il magnifico duo con la sua corte dei miracoli l’ha individuata in un altro personaggio, descritto come il più cattivo dei sovrani, il Prefetto De Felice, reo di non voler bene a Crotone e di aver sottratto l'osso alla Sagas.

Sagas che è stata recentemente dismessa, con tanto di atto notarile, e che nella sua breve e tormentata vita non ha prodotto altro che ricorsi e, soprattutto, costi: tutti naturalmente a carico dei contribuenti.

Non è, invece, colpa del Comune che insieme agli altri sindaci della provincia aveva promesso soldi che però e al momento nessuno ha ancora versato e che non si sa neanche dove andare a prendere.


“La colpa è proprio l’unico fardello che gli esseri umani non possono sopportare da soli”. (Anaïs Nin)


A proposito di denaro: se l'azione dell’Amministrazione pitagorica si è praticamente piantata da mesi senza una minima attività che esca dall'ordinario (e anche su questo ci sarebbe da ridire!) la colpa è di un’altra strega cattiva.

Una megera con le sembianze di Corte dei Conti che ha bloccato i fondi dell'ente e non permette alcuna spesa ma non riesce neanche a fissare una data per riunirsi ed eventualmente sbloccare l’impasse.

Sul blocco c’è stato un autentico capolavoro. La responsabilità, infatti, non è stata attribuita solo all’organo ausiliario quanto anche ad un altro personaggio rievocato dal passato: quel Vallone che in molti cominciano a rimpiangere.


“L’uomo preferisce discolparsi con la colpa altrui piuttosto che con la propria innocenza”. (Nicolás Gómez Dávila)


A causa di questa incessante ricerca di persone o cose da incolpare si sta stancando troppo il buon Ugo, tanto che non riesce più neanche a trovare il tempo per fare quello che è stato eletto per fare, cioè il sindaco.

È stremante, infatti, trovare ogni volta la scusa buona per evitare che le responsabilità ricadano sul non operato dell’Amministrazione; così come è estenuante cercare qualcosa o qualcuno a cui, al proprio posto, affibbiare le sventure e la situazione di assoluta decadenza e degrado che la città sta registrando in questi ultimi due anni.

Anche perché il carnet dei possibili colpevoli, a furia di attingervi, si sta svuotando.

Così, una volta che s’è incolpato il destino, il fato, il diavolo, la sorte, i giudici, i parlamentari, la Federazione Gioco Calcio, la Soprintendenza - e mettiamoci pure Banno Natale, la Befana e tutti i Sette Nani - è rimasto ben poco.


“Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro”. (William Burroughs)


Immaginiamo si sia talmente stancato il buon Ugo che per questo abbia pensato addirittura di lasciar tutto! Ma c’ha ripensato anche stavolta che poteva essere il suo ultimo atto, e per non perdere l'abitudine c’ha scovato l’ennesimo colpevole di turno: la troppa burocrazia.

È proprio questa che non ha consentito infatti al progetto di “Sculcolandia” di sbocciare rigoglioso, nonostante le uniche cose fatte finora siano state proprio quelle di collocare dirigenti di fiducia nella macchina amministrativa (per poi criticarla).

Insomma, alla fine anche sull’idea di un abbandono s’è pentito, fortunatamente o no dipende dai punti di vista. A far naufragare i cupi pensieri sono stati quei 600 millilitri di pioggia caduti in appena due giorni e che lo hanno portato a indossare i panni del neo salvatore della Patria.


“Non è colpa sua; ha dato il massimo del suo minimo”. (Carlo Gragnani)


L'abbiamo già detto più volte: in questa città nessuno può dirsi innocente ma, nonostante cerchi di discolparsi continuamente ed accusare altri, c’è chi è sicuramente più colpevole di altri.

Ad esempio chi non pensa mai al bene comune ma ritiene la gestione della Cosa Pubblica come se fosse una faccenda del tutto privata; così come chi opera a comando senza remora alcuna e senza pensare che dovrebbe invece rispondere solo al popolo che lo ha eletto.

Ma soprattutto chi non si rende conto che i vari orchi, streghe e personaggi nefasti, sono stati e sono più vicini di quanto ci si immagini ed è solo con la loro scomparsa dalla scena che questa città potrà finalmente vivere la sua favola, con tanto del classico lieto fine.

* Simbolo dello Stronzio