Crotone. Ugo per tutti e tutti per sé! A briglia sciolte partito l’assalto alle Dirigenze

3 luglio 2018, 13:13 Sr l'impertinente

“Il lavoro è come un palo: ha due capi. Se lavori per uno che se ne intende gli dai qualità, ma se lo fai per uno stupido, basta contentare l'occhio”. Aleksandr Isaevic Solzhenitsyn


di Sr* l'impertinente

I mal di pancia, com'è noto, in politica sono assai contagiosi e c'è perfino chi è portatore sano del virus che, spesso, conduce fino al disfacimento di maggioranze, anche molto ampie.

È il caso, ad esempio, di Ugo pugliese che passando magicamente dal Comune alla Provincia di Crotone ha creato scontenti sia nell'uno che nell'altro ente, oltre che sconquassi: in un caso e nell'altro.

Così, dopo aver dilapidato in poco più di un anno (nell'altro si sta solo trascinando) la maggioranza molto vasta in Comune, è bastato andasse all’ente intermedio dove in pochi mesi ha fatto la stessa cosa.

“È come se i dirigenti ammettessero di condurre la propria nave tra le nebbie, armati solo di una vecchia bussola, ma senza radar: percepiscono i pericoli e le mancate opportunità, ma non sono capaci di individuarli con precisione”. Vincenzo Cosenza

Da due mesi e mezzo, da quando è arrivato alla guida dell'ente, non c'è stata una sola riunione che sia una, se non quella ufficiale del Consiglio Provinciale; ed i consiglieri - anche di maggioranza - cominciano a sentirsi trascurati e non rispondono più, come prima, ai segnali del “telecomando”.

Per tacere, poi, su qualche fibrillazione tra i consiglieri comunali, che iniziano ad ambire “a questo ruolo” nelle elezioni indirette che potrebbero tenersi già tra qualche mese: perfino senza compenso, giusto per la gloria; effimera tra l'altro.

Così, col grande Blek fermo al box per un Pit Stop, la confusione sembra regnare ancor più di prima e ognuno (consiglieri, assessori, boiardi & company) va per conto suo, in mancanza di una qualsivoglia programmazione. Anche perché, in assenza del gatto ai topi vien notoriamente voglia di ballare.

“Sto lentamente convertendomi al principio che non si possono motivare le persone a fare le cose, si possono solo demotivare. Il lavoro primario di un dirigente non è di dare potere ma di rimuovere gli ostacoli”. Scott Adams

Con l'assenza del papà - ai primi caldi - sembra sparita anche la figlia, Flora, che ormai da un bel po' non viene più monitorata nell'ambito del panorama politico, se non assai marginalmente.

Intanto, proprio per questa situazione di sbando e disorganizzazione a tutti i livelli, continuano a piovere le bacchettate in un ente e nell'altro, provenienti ormai da ogni dove.

Su quelle della Corte dei Conti ci siamo già ampiamente soffermati (LEGGI) e ad oggi non è detto che le risposte date siano servite a risolvere il problema del blocco delle spese, come si è evidenziato nel corso del dibattito in Consiglio.

Adesso arrivano anche quelle del sindacato della stampa, attraverso Giornalisti Italia, che ha smontato pezzo per pezzo il bando per il mega comunicatore di Akrea (da 32 mila euro all'anno) (LEGGI).

“Nel tempo dei leader la selezione della classe dirigente avviene in senso cortigiano: ne deriva la mediocrità della classe dirigente”. Concita De Gregorio

D’altro canto, la distribuzione degli incarichi - per lo più molto onerosi - è finora l'attività più fiorente praticata dall'Amministrazione in due anni di gestione Pugliese-Sculco.

Un modello talmente consolidato che è stato esportato anche in Provincia, dato che in questi giorni sono stati nominati non uno ma ben quattro dirigenti, da 75 mila euro a cranio, dopo averne portati due in Comune.

Non contento, nella nuova dependance di via Mario Nicoletta Pugliese si è costruito anche l'ufficio di gabinetto di presidenza, con tanto di “capo”, anch’esso con funzioni dirigenziali: e ci mancherebbe!

“La cosa più difficile per un dirigente è non attribuire alcuna importanza alle cose che non hanno alcuna importanza”. Charles de Gaulle

A proposito di Akrea, poi, la società in house del Comune: si sta dimostrando una vera e propria macchina che sforna dirigenti ed incarichi, sempre buoni per placare appetiti e malcontenti.

Oltre al famoso Guru della comunicazione sulla raccolta differenziata (LEGGI), che però parte solo a gennaio, c'è da scegliere il direttore tecnico, ed anche qui in palio stipendi non certo da fame.

Per tacere, ancora, sui posti nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda, ormai storicamente destinati a politici trombati o ad aree della maggioranza che non si ritengono appagate dall’avuto.

“Per chi occupa alte cariche è più utile sapersi servire di persone capaci che non esserlo egli stesso”. Marchese di Vauvenargues

Ritornando alle bacchettate: sono sempre più quelle inferte anche dai cittadini, che si stanno rendendo conto della pochezza di chi li amministra e stanno mostrando anche un certo stato di irrequietezza.

D'altro canto se chi governa si attornia di una classe dirigente non all'altezza del compito, puntando più sull'obbedienza che sulle capacità, magari per paura che qualcuno possa fare ombra al manovratore, i risultati non possono essere che questi.

Ed è una pratica messa in atto, ormai, con tale assiduità, che vien da pensare che sia quasi studiata a tavolino; vivere, cioè, alla giornata senza alcuna meta da raggiungere ma solo regnare sulle macerie che si stanno creando.

Continuare, cioè, ad occupare postazioni di potere, magari anche con un po' meno lucidità di prima, proseguendo, come se nulla fosse, nel distribuire prebende per tenere a bada il malcontento e confidando nel fatto che, nella Pubblica Amministrazione, le dirigenze - come gli esami - non finiscono mai.

* Simbolo dello Stronzio