La Madonna e la via crucis crotonese: tra Castello chiuso, differenziata al palo e Giunta alla staccia

13 maggio 2018, 13:05 Sr l'impertinente

Una delle serie televisive più in voga al momento è “Il miracolo”, attualmente in onda su Sky. Protagonista è un’icona della Madonna che gronda sangue: evocativa per la situazione che Crotone sta vivendo in questo periodo. È, infatti, in pieno svolgimento la festa dedicata alla Vergine di Capo Colonna, patrona della città. E quest’anno, forse più che mai, i fedeli rivolgono proprio a lei una prece per vedere migliorate le condizioni del capoluogo.


di Sr* l’impertinente

Una Crotone che si presenta - a due anni dall’amministrazione del duo Pugliese-Sculco - in condizioni che a voler essere politicamente corretti potremmo definire assai critiche; talmente critiche da richiedere, appunto, un miracolo per risollevarla.

Da qualunque angolatura la si veda, infatti, mostra un aspetto tutt’altro che accattivante, tanto che un miracolo o giù di lì pare l’abbia già compiuto il citato duo: quello di far rimpiangere i dieci anni di governo Vallone.


“La speranza è la compagna del potere, e la madre del successo; perché chi spera fortemente, ha dentro di sé il dono dei miracoli”. (Samuel Smiles)


Si prenda ad esempio l’aspetto turistico e ambientale. Con l’avvicinarsi della stagione estiva e con il presumibile arrivo di qualche vacanziere, per accoglierli si fa trovare chiuso uno dei suoi gioielli: il castello di Carlo V.

Da tempo, infatti, la fortezza è off limits per la presenza di Tenorm all’interno della sua area, una sostanza ritenuta pericolosa per la pubblica incolumità, tanto che dopo i rilievi dell’Arpacal è stata chiusa al pubblico.

È come se si invitasse in casa qualcuno per visitarla - con la necessità di far bella figura - e poi si facesse trovare chiusa una delle stanze migliori, perché sarebbe perfino pericoloso entrarci.


“È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo”. (Anna Frank)


In realtà, più di una volta, così come abbiamo sottolineato anche noi, i turisti hanno trovato il castello chiuso, specie nei week end e nei festivi, ma lì era per un altro aspetto altrettanto pericoloso: la disorganizzazione.

Almeno, questa volta, come ha detto la stessa vicesindaco Antonella Cosentino, c’è una motivazione valida, di sanità pubblica. Resta il fatto che, per accorgersene, c’è voluta la segnalazione di una senatrice per porvi rimedio.

Nel frattempo migliaia di persone hanno visitato il castello - che se è pericoloso oggi lo è stato anche prima - con bambini che, addirittura, hanno toccato o portato via - perché attratti dal colore blu - le pietre al tenorm.


“I miracoli sono sull’uscio di casa. Basta saperli accogliere come fiori sbocciati in un deserto di sabbia. Sono fatti di amore, chiarezza e speranza”. (Romano Battaglia)


Restando sul tema ambientale, da più di un anno un altro duo, quello composto dal sindaco Ugo Pugliese e dal presidente di Akrea, Rocco Gaetani, avevano annunciato la partenza della raccolta differenziata.

Da allora, però, nulla si è mosso, la raccolta è restata al palo ed il Comune è in coda alle graduatorie regionali sul tema, con una ricaduta concreta anche per le tasche dei cittadini.

Anche in questo caso si invoca la Madonna di Capo Colonna per un’eventuale grazia, considerato che, e visti i risultati conseguiti finora, solo un intervento divino potrebbe sbloccare la situazione.


“Raramente ci rendiamo conto che siamo circondati da ciò che è straordinario. I miracoli avvengono intorno a noi, i segnali di Dio ci indicano la strada, gli angeli chiedono di essere ascoltati”. (Paulo Coelho)


Intanto si attende il rimpasto comunale, annunciato ma rimandato a dopo la festa della patrona, forse sperando in un suo intervento per cercare di imbroccare, finalmente, i nomi giusti.

Ci saranno promozioni (ad esempio quella dell’assessor dal ciuffo Rori De Luca), retrocessioni (la vicesindaco Cosentino e Caterina Caccavari), delle conferme (il fidato Giuseppe Frisenda) e dei rientri (Francesco Pesce).

E c’è chi pensa (in primis lo scrivente) che, se consiglieri e Amministrazione avessero impiegato sui problemi della città almeno la metà delle energie profuse per cercare postazioni di governo e sottogoverno, probabilmente non ci si troverebbe in queste condizioni.


“Non è la fede a nascere dal miracolo, ma è il miracolo a nascere dalla fede”. (Fëdor Dostoevskij)


Sulla città, presto, piomberà un fiume di denaro, centinaia di milioni di euro, e ci vuole una squadra tutta nuova per gestirli. Purtroppo, però, cambiano le squadre ma non è detto che cambino anche i metodi.

Come dicono i soliti malpensanti, per portare a termine i progetti non basta infatti spostare solo pedine sulla scacchiera (della Giunta) in base a competenza (più raramente) o ubbidienza (nella maggior parte dei casi).

Contratto d’area, varie 488 e altri fondi pubblici piombati a frotte in questi anni, testimoniano come spesso una pioggia di risorse non è sempre corrisposta a benefici concreti sul territorio.


“Per qualunque cosa uno preghi, prega sempre per un miracolo. Ogni preghiera si riduce a questa: “Buon Dio, concedimi che due più due non faccia quattro”. (Ivan Turgenev)


Forse per ingraziarsi maggiormente la Madonna il Comune, quest’anno, ha fatto preparare dagli studenti della città, proprio di fronte al Palazzo dell’ente, un’infiorata dedicata alla Vergine.

Il problema, però, restando sempre in termini religiosi, è che il Comune di Crotone, ora più che mai, non ha più santi in paradiso, isolato istituzionalmente e con prospettive tutt’altro che confortanti.

Vista la situazione in cui è stata trascinata la città, ci vorrebbe dunque qualcosa che vada ben oltre il mero prodigio, tanto che neanche il solo intervento della Madonna sarebbe forse sufficiente.

Sebbene ad invocarlo sia un padre (nei panni del deus ex machina Enzo), un figlio (o meglio una figlia, Flora) e loro discepoli (Amministrazione et similia).

* Simbolo dello Stronzio