No alla Guerra Inutile e Globale nello scenario debole del Mediterraneo | Venturino Lazzaro

Cari amici buona domenica. Ancòra una volta sono cadute bombe sulle sponde del Mediterraneo. Nella mente di tanti la Siria è assai lontana, chissà dove, e invece è bagnata dalla stessa acqua che bagna Soverato e Caminìa. Quella che bagna anche Israele, che mise a ferro e fuoco il Sinai, sempre sul Mediterraneo, nella "guerra dei sei giorni". Ero piccolo ma me lo ricordo bene. Era venuto zio Giacinto a pranzo, e c'era in tavola parmigiana di zucchine.


Venturino Lazzaro | Cambio Quotidiano Social

Ricordo le bombe, più recenti, nei Balcani, nostri dirimpettai sull'altra sponda, in una guerra che non finiva mai (altro che sei giorni), ma che abbiamo dimenticato in fretta e furia.

Nel Libano, stessa acqua, la guerra è stata endemica per anni, ma io ricordo un periodaccio agli inizi degli '80, mi ero appena laureato, e dopo anni di mensa a poche lire, muovevo i primi passi nella autosufficienza culinaria.

Inutile parlare della Palestina, e delle coste che dall'Egitto raggiungono il Marocco passando per la Libia, recente approdo di bombe alleate occidentali (quando hanno preso Gheddafi, ricordo che mangiavàmo funghi con patate).

Le stesse bombe cadute ora sulla Siria, e il fatto che io lo apprenda invariabilmente a tavola, dal telegiornale, mi fa sembrare che cadano sempre sulla digestione.

L'inutilità di queste guerre, di ogni bombardamento (anche senza preconcetti) è così palese, fin dai tempi della parmigiana dei sei giorni, che pare che la Storia in questo caso non abbia insegnato niente.

Il Mediterraneo, un tempo "culla di vita e di sapere", ė diventato un brulichìo di portaeree, la passerella di ego catastrofici, e sono ormai tanti i piatti che non faccio più perchè mi ricordano uno sbarco o un'incursione.

È da tanto che non faccio un bel soffritto di maiale. È sempre bello, divertente e buono, e per il momento è vergine di bombe o di attentati. Buon pranzo